Scritta da: Anna D'Urso
in Poesie (Poesie personali)
Forse domani
Mi poso sulle ali del tempo
aspetto il giorno del tuo sorriso
cade una piuma dentro il vento
porta un chicco di riso...
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Mi poso sulle ali del tempo
aspetto il giorno del tuo sorriso
cade una piuma dentro il vento
porta un chicco di riso...
Cammino a piedi nudi sulla sabbia,
tra il giallo e il blu, mi sento in gabbia
tra i sogni che ho sperato tu avverassi
e la realtà che percorro a piccoli passi.
L'aria si muove per inerzia,
non ha profumo di passato, ora inizia
la nuova stagione della vita
con te che mi attraversi tra le dita.
Raccolgo gli occhi in un pensiero,
fisso nella mente un punto nero,
sei tu che in un angolo del cuore
te ne stai fermo ad aspettare.
Ma cosa poi, mi domando,
se te ne stai solo nel tuo mondo?
Di colori e sfumature ce ne sono tanti
dipingi con il sole questi anni,
lascia che la risacca porti via
la noia, la paura e la malinconia...
All'improvviso il buio, un ricordo di bambina,
la mamma mi diceva: sai è morto Gesù, mi commuoveva,
ascoltavo il silenzio della natura,
sembrava piegarsi al suo volere,
gli uccelli smettevano di bere
per guardare la malinconia.
Veniva giù il diluvio,
pregavo con in mano il rosario,
pensavo alla sua mamma che piangeva,
che gridava recitando una preghiera.
Non c'era spiegazione a quello strazio,
non c'èra motivo per il quale il Padre
punisse l'unico figlio appena ragazzo
per un bene che aveva diffuso per le strade...
Ancor oggi ci si chiede la ragione
di quella inumana punizione,
la risposta sta nel dire
che ha immolato il Figlio affinché noi si possa
ancora credere, amare e perdonare...
Ho aperto le mie braccia a troppa gente,
a chi amavo e a chi non meritava niente,
ho lasciato il mio odore a chi mi ha inciso,
a chi mi ha lasciato fiumi di lacrime sul viso.
Non ho bussato al tuo cuore, la sua porta era aperta,
mi aspettavi, credevo con amore, in un labirinto stretto,
gli specchi riflettevano un passato, pensavo dimenticato,
ma era soltanto una rifrazione di quel che invece sei adesso.
Abbagli di luce hanno accecato il cuore,
vuoto assoluto era l'amore,
ora che scrivo in una pagina pulita
godo appieno di questa meravigliosa vita...
Scende come un'ombra sui corpi sfiniti,
tante battaglie combattute li ha visti arresi,
sangue di vita che tiene il respiro,
io sono la fame, non mi vede nessuno.
Guardo le mani vuote degli amanti lontani,
striscio sull'erba seccata dalla solitudine,
mi inerpico tra i pensieri di un amante sconfitto,
nutro le notti di un solitario fallito.
Fame d'amore o di speranza, sempre fame senza pazienza,
corro da secoli per colpire i poeti,
i cantastorie dei secoli andati,
donne cha hanno fame del loro destino,
uomini che hanno perso il cammino.
Cuore che di amore nutri i tuoi pensieri,
non guardarmi, ti ferirei e non troveresti il respiro,
ama con tutto quello che puoi donare
e certo di fame non potrai mai morire...
Non sono più nulla per te,
né un desiderio, né un sogno, né una goccia di mare,
né un libro da sfogliare, né un amore da salvare...
Non faccio parte dei tuoi pensieri, né di ieri,
siedo dentro un lontano ricordo e lì mi lasci,
non c'è amicizia, né ipocrisia, non c'è realtà, se non la mia,
non c'è quel filo di poesia che sentivi tua...
Raccolgo le tue lacrime, le conserverò per il tempo,
per quando i tuoi sorrisi lasceranno il posto al pianto,
per quando nella mente avrai un bel ricordo
che furtivo si presenta a far capire quanto conto...
Non importa quanto ho dato, ma il come,
non importa quel che provi, ma il mio cuore,
sono un burattino mosso dai fili dell'amore,
un'onda in balia di te che si è scordato di me...
Tutto si riempie, tutto è vita, tutto è amore
anche il tuo silenzio... che sa di me...
Pensavo che il tuo treno fosse in ritardo,
non avevo capito di averlo perso,
su binari lontano ha fischiato piano,
da qui non è passato... t'amo...
l'abbaglio di un amore mi ha fatto perdere la rotta,
vagavo da fantasma aspettando una tormenta,
mi chiedevo dove fosse il tuo cuore che mi amava,
non sapevo di illudere il mio che già soffriva...
Su quel "ti amo" ho costruito poesie,
ne ho fatto un'icona e di te un Dio,
aspettavo paziente che tu lo ripetessi,
che accendessi la luce sui miei deboli passi...
Così un'illusione può far crollare il mondo,
come un terremoto silente hai spazzato un incanto,
i detriti divenuti strada per te
sono tomba eterna nel silenzio di me...
Dovresti essere orgoglioso di aver avuto
la fortuna di un amore senza fiato,
invece calpesti ciò che ti ho dato
proseguendo il cammino che mi ha annullato...
Sveglio è il mio cuore che il tuo attende,
uno spiraglio di luce filtra dalla notte,
boccate di sangue fermano chi si arrende,
la pioggia contro il vetro fa a botte.
Soffice come la lana d'autunno è la tua bocca
quando è intelaiata ad un sorriso,
la neve lascia il posto all'albicocca
si specchia nel domani il tuo bel viso.
Chi sono, mi domando, ogni mattina,
un poeta che scrive d'amore e di dolore?
No, non c'è penna che scrive nel mio cuore
ma solo espressioni del mio io di bambina.
Illusioni dunque è quel che resta
di una vita di pioggia e di modestia,
un volto sconosciuto in mezzo al freddo,
un soldato ormai caduto divenuto fango.
Tu vieni adesso nella mia mente,
un pensiero assolato, ma distratto dal vero,
sbatti quell'uscio anche senza vento
e torni sui tuoi passi che forse sono sinceri...
Non sai quanto è immenso un attimo se non lo vivi,
non sai quant'è grande un granello di sabbia se in mano non lo tieni,
non sai quanto è profondo il mare se non c'entri,
non sai quanto è grande il mio amore se non m'ami...
Il mio pensiero mi insegue come fa il vento,
là dove gli occhi hanno visto il tempo,
come aquile ci siamo librate e lasciate andare
a questo amore che non ci fa dormire...
Sollevo le spalle come arresa,
gli anni pesano dentro questa attesa,
consapevole che la fiamma non si spegne
neppure sotto la cenere perenne...
Immobile rimane il tempo mentre guarda
la scia che il tuo profumo qui mi lascia,
sarò il viso dei giorni che verranno,
o forse sarò solo un triste affanno...
Non so più dove mettere le parole
quando il mio cielo non vede il tuo,
respiro un fiato senza amore,
sono sola in questo mare d'illusione... la mia e la tua...
Un mare verde cristallino accoglie il mio pensiero,
fredda è l'acqua che vibra intorno,
neve sciolta al sole il ritorno,
unico il suo profumo in questo giorno.
Lento il suo movimento come il mio respiro,
assente è l'affanno per un amore vero,
un'aquila sorvola il mio cielo
privo di nuvole, doloroso come un chiodo di fachiro.
Quando la bellezza incanta l'occhio
nulla la combatte, c'è solo da dire addio,
anche se il cervello non connette
non compete neppure col migliore io;
chi si sofferma a guardare il volo di un gabbiano,
non sa quanta fatica fa un cuore solo
per poter dire cosa batte in petto,
dentro un involucro che delude te che sei un poeta maledetto...