Scritta da: Anna D'Urso
in Poesie (Poesie personali)
11 agosto 2007
Non sarà mai finita fin quando un "ti amo" rimarrà sospeso nel vento di te e di me.
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Non sarà mai finita fin quando un "ti amo" rimarrà sospeso nel vento di te e di me.
I ritagli del tuo cuore li ho messi da parte
creerò qualcosa a regola d'arte,
li incastrerò ad uno ad uno
fin quando non saranno un tutt'uno con il mio
fin quando lo vorrà Dio.
Leggo le schegge di vetro incastrate
parti di vita sputate,
striate di sangue ferito
nessuna vita in te, sei finito.
Parole incise nel tempo,
musica sorda di un pianto,
il rumore della tua anima irrequieta
rimbomba nella mia testa
vaga oscura senza meta
cercando quel che resta
di una vita spezzata e confusa
un amore impossibile e concluso.
Quando l'amore ti sfiora il cuore
nulla somiglia, non c'è paragone,
niente è lo stesso se senti il respiro
di chi non ti è neppure vicino.
Non occorre vedersi per capire,
basta ascoltare il cuore,
ma non lasciarti ingannare da uno sbaglio,
dire ti amo e poi prendere un abbaglio.
L'amore va oltre il tuo cielo,
ti tiene sveglio nel sonno del cammino,
ti culla elevandoti verso il sole
anche quando a terra piove,
ti fa da scudo per i giorni mesti,
ti apre il cuore in quelli tristi,
l'amore che si prova è amore
solo se il tempo non lo cancella e non muore...
Ti lascio una poesia per le tue notti,
quando la vita è spenta e dormono tutti.
Ti lascio una poesia per quando avrai sete di me,
per quando come ieri mi hai cercata dentro te.
Ti lascio una poesia per scaldarti quando avrai freddo
quando non sentirai il respiro, ma solo il vento.
Ti lascio una poesia per i giorni di sole,
ti lascio una poesia prima di dover andare...
Cammino a piedi nudi sulla sabbia,
tra il giallo e il blu, mi sento in gabbia
tra i sogni che ho sperato tu avverassi
e la realtà che percorro a piccoli passi.
L'aria si muove per inerzia,
non ha profumo di passato, ora inizia
la nuova stagione della vita
con te che mi attraversi tra le dita.
Raccolgo gli occhi in un pensiero,
fisso nella mente un punto nero,
sei tu che in un angolo del cuore
te ne stai fermo ad aspettare.
Ma cosa poi, mi domando,
se te ne stai solo nel tuo mondo?
Di colori e sfumature ce ne sono tanti
dipingi con il sole questi anni,
lascia che la risacca porti via
la noia, la paura e la malinconia...
E gli anni si aggiungono al tempo,
il cuore diventa uno spazio,
la mente continua a cercare
un amore che nasce e poi muore...
Scende come un'ombra sui corpi sfiniti,
tante battaglie combattute li ha visti arresi,
sangue di vita che tiene il respiro,
io sono la fame, non mi vede nessuno.
Guardo le mani vuote degli amanti lontani,
striscio sull'erba seccata dalla solitudine,
mi inerpico tra i pensieri di un amante sconfitto,
nutro le notti di un solitario fallito.
Fame d'amore o di speranza, sempre fame senza pazienza,
corro da secoli per colpire i poeti,
i cantastorie dei secoli andati,
donne cha hanno fame del loro destino,
uomini che hanno perso il cammino.
Cuore che di amore nutri i tuoi pensieri,
non guardarmi, ti ferirei e non troveresti il respiro,
ama con tutto quello che puoi donare
e certo di fame non potrai mai morire...
Non sono più nulla per te,
né un desiderio, né un sogno, né una goccia di mare,
né un libro da sfogliare, né un amore da salvare...
Non faccio parte dei tuoi pensieri, né di ieri,
siedo dentro un lontano ricordo e lì mi lasci,
non c'è amicizia, né ipocrisia, non c'è realtà, se non la mia,
non c'è quel filo di poesia che sentivi tua...
Raccolgo le tue lacrime, le conserverò per il tempo,
per quando i tuoi sorrisi lasceranno il posto al pianto,
per quando nella mente avrai un bel ricordo
che furtivo si presenta a far capire quanto conto...
Non importa quanto ho dato, ma il come,
non importa quel che provi, ma il mio cuore,
sono un burattino mosso dai fili dell'amore,
un'onda in balia di te che si è scordato di me...
Tutto si riempie, tutto è vita, tutto è amore
anche il tuo silenzio... che sa di me...
Pensavo che il tuo treno fosse in ritardo,
non avevo capito di averlo perso,
su binari lontano ha fischiato piano,
da qui non è passato... t'amo...
l'abbaglio di un amore mi ha fatto perdere la rotta,
vagavo da fantasma aspettando una tormenta,
mi chiedevo dove fosse il tuo cuore che mi amava,
non sapevo di illudere il mio che già soffriva...
Su quel "ti amo" ho costruito poesie,
ne ho fatto un'icona e di te un Dio,
aspettavo paziente che tu lo ripetessi,
che accendessi la luce sui miei deboli passi...
Così un'illusione può far crollare il mondo,
come un terremoto silente hai spazzato un incanto,
i detriti divenuti strada per te
sono tomba eterna nel silenzio di me...
Dovresti essere orgoglioso di aver avuto
la fortuna di un amore senza fiato,
invece calpesti ciò che ti ho dato
proseguendo il cammino che mi ha annullato...
Sveglio è il mio cuore che il tuo attende,
uno spiraglio di luce filtra dalla notte,
boccate di sangue fermano chi si arrende,
la pioggia contro il vetro fa a botte.
Soffice come la lana d'autunno è la tua bocca
quando è intelaiata ad un sorriso,
la neve lascia il posto all'albicocca
si specchia nel domani il tuo bel viso.
Chi sono, mi domando, ogni mattina,
un poeta che scrive d'amore e di dolore?
No, non c'è penna che scrive nel mio cuore
ma solo espressioni del mio io di bambina.
Illusioni dunque è quel che resta
di una vita di pioggia e di modestia,
un volto sconosciuto in mezzo al freddo,
un soldato ormai caduto divenuto fango.
Tu vieni adesso nella mia mente,
un pensiero assolato, ma distratto dal vero,
sbatti quell'uscio anche senza vento
e torni sui tuoi passi che forse sono sinceri...