Come affermava Michelangelo: La scultura è racchiusa all'interno del blocco di marmo. Bisogna solo liberarla togliendo l'eccesso. Per la danza è la stessa cosa: I passi e l'interpretazione di una musica penso che siano già raccolti dentro la musica stessa, e per poter far emergere tutto questo, basta solo lasciare che il proprio corpo si abbandoni alle supreme note...
Stanotte ti ho sognato... Ancora una volta... Mi odio profondamente quando mi sveglio perché è proprio l istante in cui non vorrei uscire dalla mia mente... È lei che mi inganna: egoisticamente richiudo gli occhi e rivivo in quel luogo dal quale ero appena fuggita. Forse per paura di vedere cosa sarebbe successo se quel sogno fosse andato avanti... Ma sono ancora lì. Per la seconda volta mi sveglio e mi spavento: È la mia stessa voce che mi da il buon giorno affermando un "si" soffocato che risponde ad una disarmante domanda di non so chi... È passato tanto tempo ma sono ancora qui a lasciare che il sogno del tuo ricordo distrugga ogni mio sorriso.
Probabilmente mi addormenterò senza accorgermi di avere ancora il disegno dei miei occhi contornato dalle lacrime; E mi risveglierò nel cuore della notte mentre l'ultima goccia di malinconia si sta facendo strada sul mio viso.
A volte capita. Ti senti, nell'istante in cui accade, senza forze... Solo per un attimo... Senza parole... Ogni parte del tuo corpo rimane indifferente ai comandi di reazione. Persino i pensieri: Sono mille e sono nulli. Appaiono tante immagini sovrapposte, quasi incomprensibili. Si può solo chiudere gli occhi per provare a guardarli un po' più attentamente. Ed ecco che dopo poco, traspare, dall'espressione di un volto malinconico ed incredulo, l'esatto momento in cui il cuore si frantuma in mille pezzi. Il tempo si esprime per me: Osservo al di là di una porta di vetro aspettando che smetta di piovere...
Ti guardavo con occhi strabiliati, lucidi di poesia. Parevano musica anche la tue parole che mettevano a tacere ogni mio pensiero per ascoltare.
"... Un giorno vidi una stella ballare... e allora..."
Recitasti questa frase davanti a tanti sguardi sinceri e non sinceri. "Sono io! " pensai... "Sono io la tua stella!" E mi sentii per un "lungo attimo". Musa dei tuoi pensieri folli.
Aveva smesso di credere nelle favole; Aveva smesso di sognare, di fantasticare: Si sentiva sconfitta. Aveva voglia di piangere e di sfogarsi liberandosi di tutto ciò che teneva dentro, ma ormai le lacrime da versare erano esaurite. Aveva perso le forze di credere in una via d'uscita dalla sofferenza, dalla confusione... Pensava che un gesto piccolo e semplice come un sorriso sincero, fosse talmente impossibile per lei... Un masso da sollevare da sola... Passò il tempo:... Cura di tutti i nostri mali. Finalmente qualcuno, nel momento giusto, appoggiò la mano accanto alla sua e la aiutò a spostare quel pesante ostacolo che si poneva tra lei e la felicità... Oltre il velo della tristezza... Aveva smesso di credere nelle favole, la volevano convincere che non poteva più essere una bambina. Invece sarà eternamente piccina: Quella che era caduta e si era rialzata seguendo un cuore che poi l aveva abbandonata, cadendo per l'ultima e dolorosa volta, tornò a gattonare dopo un lungo periodo. Aveva smesso di credere alle favole, ma oggi corre, tenendo per mano la felicità e ascoltando favole in continuazione...
Vorrei entrare in una sfera con te. Una sfera dove non ci sono impegni, non ci sono persone. Una sfera in cui la chiave per entrare è: "Lasciare fuori da essa l'orologio". Una sfera nella quale non servono parole per comunicare... Una sfera dove si può crescere e si può invecchiare senza segni sul viso. E'una sfera che non può esistere al di fuori di noi, ma solo dentro.
Salii su quel muretto, mi affacciai al vento. Con le braccia aperte e gli occhi spalancati lasciai che egli mi asciugasse l ultima lacrima.
Feci un gran respiro, presi coraggio e con il cuore in mano ti urlai: "ti amo!" Lo urlai ancora... E ancora una volta...
Scesi da quel muretto, e con me scese una nuova lacrima. Si posò sull estremo della mia bocca e lo sentii salire fino a vedere il riflesso del mio sorriso sul tuo viso.
Mi dicesti: "ti amo anch'io", e vidi una luce tale nei tuoi occhi da riuscire ad illuminare la mia anima fino a farla volare lontano... Ma non troppo lontano... È vicina e lagata a te.
Magari fosse vero: Già mi vedo mentre giro la chiave del nostro portone; Non me l ha promesso ma forse lo vuole anche lui.
Magari fosse vero: Già sento provenire dalla stanza da letto il rumore della persiana che cala e compone l'atmosfera giusta per tenerci vicini; Non me l'ha promesso ma forse lo vuole anche lui.
Magari fosse vero: Riesco già a sentire quel pianto, una piccola vocina che dipende solo da noi; Non me l'hai promesso ma forse lo vuole anche lui.
Questa notte pioveranno le mie belle, questa notte rimarrò con il naso all insù ad aspettar le stelle.
Almeno tre per poter accarezzare i miei pensieri, almeno tre per poter realizzare i miei desideri.
Staccatevi da la dove non vi posso vedere. Mosratevi a me con la vostra luce.
In movimento vi farete spazio tra le invidiose che rimarranno lì ferme ad apettare il loro turno per farsi nuovamente notare.
Stelle cadenti che avete sempre accompagnato i miei momenti più belli parlatemi ancora, parlatemi stanotte.
Scendete e fatemi emozionare. Con il naso all insù e in punta di piedi, con l illusione di potermi avvicinare, vi sussurrerò tre desideri, tre pensieri, tre piccoli sogni che vorrei realizzare.