La mia nave a lungo navigare ha subito le incrostazioni del tempo ora chiede all'alaggio di raschiare l'opera ancora viva per affrontare il mare ma non basta superare il tempo contro il tempo, il concetto di momenti antichi contro l'egemonia dei digitali reagisce con l'acqua alle narici cerca il guado per non affogare. ma si muove a rilento, perciò per incontrare un qualche senso e raggiungere in tempo l'altra sponda, segue i mostri vuoti di profumo come fiori di carta senza odore... e le vetuste fonti che toccavano il porto con le stive di sogni e di colori ora sono pieni di rimpianti.
La belva impercettibile resistente all'attacco delle cure prende ogni giorno un palpito di vita, la propria persistenza mostra all'essere caduco spavaldo che retrocede invalido e commisera le armi imbelli e teme la sorella pietosa vista come funesta predatrice... ma benevola madre, dimentica le offese e viene avanti chiude gli occhi al dolore rende un sorriso agli occhi liberati dal pesante fardello che fa male.
La sorella che aspetta all'altra sponda, incide sulla statura col processo che informa la realtà lampante, non sunteggia l'essenza di un pensiero, il peso di un rimorso, un sentimento... nasconde i suoi programmi dietro un velo con la complicità degli altri passeggeri al capolinea. Un forestiero passa inosservato, compie il ciclo sotto gli occhi sereni della folla, il chicco seppellito nella zolla spunta la testa culmina man mano nelle proficue spighe, patisce il verso della molitura compie la metamorfosi e profuma, su desco apparecchiato del progetto.
Buon anno a naviganti di questo mare sulla nave che corre contro il tempo con l'augurio che raggiunga un porto dove sogni si possono toccare. Buon anno a progetti di avvenire, l'anno nuovo accenda una carezza al cuore di ciascuno che dissolva la nebbia di pensieri. Buon anno in cima al monte dove gli anni hanAuguri tinto candore anche i capelli, con l'augurio di un camino acceso che sopperisca il sole dolce della primavera. Buon anno a tutti voi e un grande abbraccio dato col cuore all'onde di questo mare immenso di parole.
Le vetrine bardate di regali invitano inoltrarsi in questo mondo festoso frettoloso che si aggira coi problemi nel cuore dove si gioca a luce di momenti come una candela di Natale. Tornano a galla amici rituali a scambiarsi gli auguri e commentari di parole vuote. Anche la gioia di bambini è occlusa dal contagio, per loro conta il peso di regali. Sotto l'albero afflitto si stravolge l'essenza della stalla del bue e l'asinello, si strappano gli scalpi, abeti buoni spendono l'agonia per dare un senso al cuore, porgono i doni con le mani giunte che odorano di lacrime di incenso.
Dicembre incalza coi primi versi freddi sulla fronte. Siamo entrati nell'aria di Natale. Il sentimento seduto sulla soglia del mattino che man mano con gli anni si assopisce va sfogliando pagine del libro coi disegni dipinti quando bastava un niente a illuminare il cuore. Oggi luce abbagliante senza amore la cometa conduce in certi luoghi dove gorgheggia il canto degli abbienti e lascia la capanna al suo destino.
Questa notte il cuore parla piano per non svegliare il flusso di pensieri perciò se chiudo gli occhi e le stelle si lasciano contare l'annovero si spande all'infinito ricamato di fiori. Dove andiamo? Lungo le soste cariche di baci sento il tuo respiro sulla bocca, aleggia il sogno muove i tuoi capelli come il vento leggero sulle onde che trasparisce ancora dietro il tempo, così possiamo insieme navigare fino alle vertigini del mondo dove si sbianca il mare, non servono finestre da approdare. Se lasciamo pensieri fluttuare fin sulle sponde soffici dell'alba che agita ricorsi alla stordente melodia del giorno e fomenta programmi, il sol che mostra lineamenti nudi spaventerà le stelle fino al punto di farle scomparire.
Tra le righe sbiadite degli anni verso dove si perdono le foglie gli occhi vogliono andare più lontano, ma nebbia fitta stringe l'orizzonte. Il pensiero non vede dietro il velo, il cuore unico faro che valuta col metro dell'amore il percorso degli anni, accarezza i bordi del tracciato e colora di azzurro anche il dolore.
Terra vergine dura rattrappita un ammasso di polvere e di ghiaccio saresti senza sole. Egli si affaccia tenero compare all'orizzonte tu senti la dolcezza e ti lasci toccare. Egli carezza i monti antri profondi amplessi e lascia al grembo fiori, perciò ti amo piccola, smarrita tra gorghi di questo fiume in piena che ti ha travolto, sei rimasta chiusa dentro le fortezze del pudore non disdegnare raggi dell'amore lasciati sfiorare dalla dolcezza, non appassire come la terra muta senza sole.
Lo sguardo preso dalle tue parole informa il pensiero che accarezza i lineamenti, scopre oltre i vestiti anche la pelle, si sostanzia dell'apporto di sensi il sentimento, trasparisce il cielo la poesia degli gli occhi, acquista un tono sale fino al cuore. La melodia che corre sulla pelle sei, rompi lo squallore dell'autunno. Il sole imprigionato di velata agonia liberi col sorriso di parole. Foglie cadenti sembrano gioire filtrano i raggi pennellate d'oro spalmano le fronde melodie. Ma il tuo sapore magico di sogno non si smarrisce nel profondo mare, una cassetta piena di colori prepara l'alba tinge l'orizzonte salgono a galla bollicine d'oro nuotano tra gli scogli e pregiudizi sostano sull'anelito del cuore.