Poesie di Jacqueline Miu

Scrittrice, nato lunedì 25 dicembre 1967 (USA - Stati Uniti d'America)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Cristina Metta

Tu aspettami

Aspettami
le ultime fiamme di settembre, lo stomaco muro,
aspettami, ti verserò pioggia briciole in strada per farmi trovare...
Aspettami, soffierà il vento con qualche giornale di ieri,
davanti alla chiesa dove stai per sposarti,
la chioma raccolta col fuoco tu sole sui gradini di pietra.
Ferirai gli occhi di chi lacrima con la perfezione,
ti copriranno coi petali di rose d'Olanda il passo,
gli alberi faranno morire le foglie per tutti i romantici ancora superstiti.
Adesso conosco l'inferno sotto le ginocchia -
le ho trascinate fin sotto il tuo cuore ma l'ho trovato vuoto
bianca piuma, bianca, soffice tappeto di zucchero poi alzati in volo,
bianca piuma bianca, tu aspettami –
capiterò un giorno sulla tua strada
dopo aver seminato briciole di pioggia perché tu capisca
chi davvero t'ha amata.
Non sono più al sicuro, non sono,
mi fulminano i giorni, ho il motore dei respiri rotto,
ho convertito i sogni con la follia per respirare ancora,
mi dicono che passerà, ma cosa dovrebbe passarmi?
Non voglio perdere il mio dolore e la mia gioia,
voglio continuare a soffrire perché*è questo quello che sono,
un uomo all'apice di tutto quello che prova
dimmi tu se amare non è sentirsi per sempre perduti?
Galline nei cortili, la polvere sulle scarpe sopra i vestiti,
le campane che chiamano gli angeli – le corse che chiamano i bimbi,
aspettami col cancello del cuore aperto, con le lacrime agli occhi
e un sorriso,
pioverà - non importa se coi sogni e tu mio fantasma vedrai ardere
come ardono le mie mani leoni sulla tua pelle fresca alba,
mia sposa dell'ombra,
mia sposa chimera,
mia sposa.
Jacqueline Miu
Composta domenica 6 ottobre 2019
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    Scritta da: Cristina Metta

    Atelier zombie

    Ogni alba contata sulle dita porta la Morte
    un poco di morte ogni ora - ricorda il valore del respiro
    prendi la tua anima le soffi in bocca un po' di sogni
    poi la agiti così dopo l'ebbrezza lei torna al precedente equilibrio
    siamo sulla stessa barca del tempo - fantasmi
    ognuno col proprio posto numerato
    con una sigla sul braccio
    con un angelo dormiente al capezzale
    con uno strano brusio in un cranio virtuale
    osservato al suo microscopio atomico da un Dio curioso
    che sta imparando ancora le tabelline della rinascita

    ci fanno da guardia le paure
    quelle che ci spingono alle domande
    quelle che nutrono la nostra fame
    quelle che ci dicono tic tac fantasma!
    mentre ci cerchiamo dentro i corpi le risposte
    ci strappiamo coi becchi l'uno all'altra le piume dall'orgoglio
    prima di liberarci come uccelli blu
    che voleranno un abisso di numeri a forma di nuvole
    mentre dall'orologio biologico partirà il suono di una sirena
    costringendo il sole al tramonto
    regalandoci piccoli attimi di eternità tra infiniti momenti di sogni
    gli stessi con cui gli zombie popolano l'Eden
    prima che il piccolo Dio studente li faccia rinascere.
    Jacqueline Miu
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      Scritta da: Cristina Metta

      La rosa dalla schiena nera

      Sangue piccione ubriaco al tramonto stanchezza seduce
      rovine d'Oscuri Antichi che preghiamo in giardini di lumi
      casa nel caos vicino ad orizzonti con pubblicità per un Regno
      il mare verde nero blu in dipinti cari a qualche sognatore poeta
      poi alle care colline i ricordi in rime che faranno la storia
      un giovane Lestat sopra la locandina di un vecchio teatro
      "scusi l'insistenza ma siamo angeli" recitano negli armadi i fantasmi
      prima di una mezzanotte d'ottobre pronta per un Sabba di streghe
      voliera d'astri nel piccolo palmo di un apprendista celeste

      s'illumina nella dolce penombra la rosa dalla schiena nera
      sanguina ad occidente il crepuscolo un fiume di fuoco
      le nuvole in decomposizione avvide di piume inceneriscono raggi
      un lui pensa "lei esisterà morte dopo morte" non banale estinzione
      un Dio greco di ceramica fissa la bottiglia d'alcool con cui curare la noia
      la somma dei colori di una farfalla è pari all'istinto che un fiore ha del proprio profumo
      qualcosa decapita il sole e tutto diventa un inferno artificiale di luci
      di notte i filosofi s'appartano nel pensiero e vi restano per scomunicare la nuova morale
      sangue piccione ubriaco al tramonto la rosa dalla schiena nera - sboccia.
      Jacqueline Miu
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        Scritta da: Cristina Metta

        Re e Regina Pangioia glitch of London

        Si sciolgono nonostante la neve le labbra se a fuoco
        ci baciamo inverni estati primavere autunni e nuovamente
        ci baciamo a Dicembre
        dai ponti Tamigi sempre più sporco
        sempre più scuro
        sempre più freddo
        un fibrillare dei tuoi seni appena in brividi io consapevole che esisti
        a un fiocco ghiacciato - rubato il passaggio per l'Eden
        divoratori di mele
        di cereali di sigarette
        di oppiacei caramelle
        catturati dal programma di un videogioco
        ci rigeneriamo in cloni di avatar innamorati e canditi per panettoni
        chiatte insensibili al vento salgono al Barrier immutata l'onda
        San Giorgio patrona qualche pub battezzate a birra le sante bandiere
        rari i gabbiani del cielo padroni
        ogni poema dal cinquecento ad oggi
        si concentra nel fumo
        nella nebbia
        nell'attesa del torpore in un locale spiritato dai demoni
        di qualche poeta illuso morendo di restare immortale

        nudi insensibili al mondo
        rubato il corpo alla fame
        Pangioia il Glitch più alla moda di Londra
        Ivanhoe esce dalla storia a spada nel traffico e muore
        ci baciamo ignari di ereditare
        il trono
        il regno
        la gloria
        ci baciamo come se tenessimo lo scettro della magia
        negli occhi
        mentre
        dalla saga di Doctor Who si scopre che Gallifrey esiste
        che i regnanti e i Dalek hanno un accordo
        mentre
        al St Ermin's Hotel il tè è perfetto dopo la doccia
        e davanti lo Scotland Yard ci spia incredulo
        noi si possa ancora appartenere all'amore.
        Jacqueline Miu
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          Scritta da: Cristina Metta

          Notti nere

          Notte di cera che si consuma col fuoco
          notti sirene con demoni in catene al sangue che palpita nella vena
          sentieri con piombo fuso nella tua mente
          febbre a quaranta a cento a mille
          sotto pelle la lava in sintonia coi sogni
          l'amore non ha pietà! figliolo – senti dire una voce
          notti disfatte in sudore umori celesti senza un corpo
          torsioni d'acque in strati di nuvole rigide alle emozioni
          e quando resti senz'aria perché si spingono nel tuo tremito
          allora le notti nere diventano penitenza
          puttane ambite dal tuo cervello
          così
          vai in baldoria al Diavolo e incendi tutto quello che ti sta in fronte
          svuoti lo stomaco di malinconie eroina
          per ritrovarti in notti senza saliva in bocca a cercare brividi allegri
          mentre il mondo va a puttane
          e tu sei in cima allo Shard nel tuo pazzo fibrillato cervello.
          Jacqueline Miu
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            Scritta da: Cristina Metta

            Nocciole tostate biscotti all'arancia e pioggia

            Risveglio spinge di gelo in pelle
            il letto è un panda di gioia
            un certo Salomon Burke canta alla radio
            mentre la moka frigge sul fuoco
            notte ancora nel capo Dicembre balla un rigido il twist con i corvi
            la pioggia si spalma sull'alba ma ho gli stivali da guerra

            nocciole tostate biscotti all'arancia lacrima un cucchiaino di miele
            sotto all'albero di Natale dei doni ma non gli abbracci
            scrivo lettere nella mente di un magico Babbo Natale arrenato al Polo
            mi stringi in una giacca di piuma perché le ali dei sogni non prendano brina

            affondo nel giorno e non so di averti
            ti cerco in una vetrina pomposa che specchia solo un uomo
            Parigi naviga sopra un battello l'agenzia di viaggi è chiusa
            mi lancio contro la neve mischiata a pioggia sperando destino m'ascolti

            seduco le lancette del tempo lo fermo un attimo su alcuni secondi
            t'afferro alla mia mente t'immagino qui nonostante l'inverno
            ti cerco nel corpo i segreti del mio essere felice
            poi mi accorgo che nonostante le forze tu sei soltanto – pioggia

            ho sempre fame
            una fame disperata di dolce
            le coccole sono leggende che non racconta più nessuno
            se si vendessero ci sarebbero folli
            in file lunghe
            lunghe pianeti
            universi
            infiniti

            one way non end
            ho scritto sulle vetrine coi guanti nuovi – ti amo
            tu lo leggerai un giorno
            perché non impresso sul vetro ma nella sua anima
            come nella mia resta la consapevolezza che il cercarti
            renda entusiasmante questo Natale

            fatti trovare amore
            fatti arrivare da Babbo Natale e bussa alla mia porta
            prometto farò il solletico alle scale perché tremino di gioia
            e per San Puffo educherò l'inverno a essere sempre bianco
            per i tuoi occhi
            solo per i tuoi occhi.
            Jacqueline Miu
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              Scritta da: Cristina Metta

              Dicembriamo

              Dicembriamo con vini rossi la festa nel cuore salute alla gioia
              abbiamo accumulato tristezze per tutto l'anno un osso in più al cane
              viviamo col complesso dello straordinario da cercare in bocca al destino
              che non molla maledetto quel dente d'oro che renderebbe le cose più felici
              resteremo ubriachi di sogni per tutta la storia
              saremo pionieri di strane conquiste
              sperimenteremo il male d'amore nello stomaco
              coi parassiti nel cervello a volte - quando in guerra contro nostri fratelli

              dicembriamo per quelli partiti
              per gli ultimi in prima fila con la morte
              per quelli che combattono col respiro
              per i bimbi col cancro negli occhi lucidi di speranza
              perché dicembriamo dimenticando queste cose?
              perché amare è più difficile di una guerra?
              perché non so dire scusa ho sbagliato – oggi?
              perché aspettiamo il futuro?
              come si aspetta una strage di cui cibarci perché
              senza altri doni

              dicembriamo
              tu
              mio caro al cuore
              stammi vicino coi soli respiri
              non faro nella tua mente alcun rumore soltanto un'idea
              lascerò scintilla accesa faro per qualche tuo sogno.
              Jacqueline Miu
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                Scritta da: Cristina Metta

                Golem's Christmas Kiss

                Labbra di ghiaccio violacea alba resiste cristallo la neve
                spacca folle il sorriso gabbiano tutti in crociera coi sogni
                con la lingua contro il palato lo zucchero al caffè rimasto in bocca
                ti spingo con gli occhi nell'immaginario poi via d'amore col tuo riflesso
                battiti in stereo respiri in blocchi d'argilla atomica l'anima
                in cerca del viaggio perfetto ma un viaggio sapere per dove
                licheni sugli olimpi senza un tempo oligarca sul nascituro Dio
                di notte sorbire gli astri il vuoto riempia di bene ardano gli occhi.
                Jacqueline Miu
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                  Scritta da: Cristina Metta

                  Melacembrina e panbriciole invernale

                  Cospargi sentieri con briciole
                  torsoli di mela dicembrina
                  lanciami petali gelati di rose o argento in fiocchi
                  disfa i miei segreti dal corpo
                  paga all'inverno il tributo di semi
                  nascondi a Dicembre il tuo fuoco
                  e stringimi
                  stringimi alle tue tempie
                  di notte col silenzio in trama alla lana
                  erigimi templi
                  monumenti
                  d'amore
                  portami sul filo di un abisso per poi salvarmi
                  non farmi mai capire il costo delle tue fatiche
                  ma solo il ridere di ogni giorno il premio
                  da ogni mal guarita

                  fai suonare Chopin in mia assenza
                  parla a Eliott a Byron a Keats delle tue pene
                  incolla una mia foto al muro di casa per allontanare il buio
                  così che la speranza non smetta mai di cercarci

                  abbracciami se non mi avrai ancora conosciuto
                  fermami in strada non sospettando nemmeno il mio nome
                  ti terrò per la camicia per non perdere i tuoi occhi
                  senza sentire i colpi dell'inverno entrarmi in gola con l'aria

                  ti dirò che amore è per sempre e ovunque
                  porta solo un paio di jeans e scarpe basse non alla moda
                  danza sulle foglie morte con il ritmo di uno strano fuoco
                  consapevole che la vita duri - quanto durano i sogni.
                  Jacqueline Miu
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                    Scritta da: Cristina Metta

                    Are you sleeping (canzone di Natale)

                    Candida ma fredda la Luna e le stele argento
                    un bacio di bianco sulla fronte di Terra un cristallo scintilla diamanti
                    qualcosa si spezza nel dentro
                    un brivido ferma il battito
                    amore
                    amore silenzio – parole sospirano senza labbra i legni
                    voliamo coi sogni in un mondo etere e incandescente
                    impalpabile solo il respiro davanti al nulla
                    voliamo innamorati di strade
                    di ombre
                    di mani in strette perenni
                    ghiacciai i silenzi
                    occhi socchiusi e polvere di scintille dal cuore sfalda il tetto
                    siamo unicorni
                    farfalle di ghiaccio
                    siamo tutti re e regine
                    incastonati in qualche diadema fantasma sulla fronte di un Dio senza tempo
                    villeggianti di un Paradiso con poca Fortuna in attesa del Luna Park della gioia
                    mentre una canzone scende in fiocchi sopra i nostri capi
                    are you sleeping
                    ci attraversa le carni una stella cometa
                    in folle viaggio verso un non dove
                    il mare non ha un inizio o un abisso o un confine
                    are you sleeping
                    all'alba
                    ovunque l'alba faccia decollare le nostre ali
                    io inizio a cercarti per mai perderti
                    così nella calma tutto pare abbia una sorte
                    anche il dolce ricamo di neve sopra la mia pelle di lava
                    are you sleeping
                    si sente sussurrare di notte alle porte
                    il vento soltanto conosce bene le parole di questa canzone
                    are you sleeping
                    significa stringimi forte al tuo petto
                    ed ogni uomo o fantasma nel mondo
                    diventa tutt'uno con altri battiti
                    l'amore è un mistero
                    vergini polveri d'astri avanzi di pane raffermo occhi pieni di pianto
                    poveri o ricchi
                    la Regina delle Nevi soffia incantesimi al buio
                    piccoli in attesa di doni
                    grandi col palpito d'amore
                    nel vischio impronta fortuna
                    a volte credere è l'attimo in cui tutto ha inizio.
                    Jacqueline Miu
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