Eccomi qui sull'orlo di un anno a sperare a consumare a resistere appese libellule di ghiaccio a un albero rianimato con stelle a basso consumo eccomi qui a credere a sognare a pensare a domandare – ancora chiudimi tu che mi leggi in un abbraccio in fondo è Natale! Forse non so credere abbastanza forse ho troppa fede per la mia specie ma tu che vedi oltre le parole fami crescere ali sulle spalle con che cosa? Con quello in cui credi semplicemente vivendo tornando da me ogni tanto da me che alzo castelli con blasoni e regni di draghi salva la mia anima dalla guerra romantica con i fiocchi di neve nascondimi in una astronave dormitorio d'angeli per folleggiare eternauta fumando di nascosto bevendo fino a crollare fissando il blu del cielo senza motivi cercando dell'amore il senso magari in una favola
stringimi stringimi stringimi forte alla tua anima lotta con me contro il freddo inverno t'insegnerò ad accendere appena riposa il nuvolo – le stelle così a Natale tristi o felici poveri o ricchi amati o solitari tutti avranno la propria stella accesa sopra il capo per sperare.
Ero diventato veloce mi piaceva amarti sempre in fuga per non darti noia calzavo piedi piumati per rincorrerti nel sogno, dove mi aspettavi - mai ridendo ma col broncio. Eh, sì, ti facevi amare con tutti quei pensieri meticolosamente disordinati capaci solo loro di generare follia di cui ti vestivo per dare al tuo corpo l'aura da immortale. E molto prima del giorno
aprivo la porta sulla disperazione per ritornare sveglio lasciandoti lì nella natura perfetta del tuo volo, e forse mi restava nel palpito la percezione di averti ancora con me sì mi mentivo, mi mentivo d'averti addosso, d'averti nel sangue, nella mente nelle mie gambe e nelle mie ossa ma più mi mentivo, sappi, più io ero felice.
Il mio cuore brucia per te come cartagine in fiamme ho scritto a keats del mio amore e lo tiene in ostaggio dice di restare come i bambini _ occhi golosi di stelle e innamorati ma cosa ne sa lui che è morto... per scontare l'idillio del suo secolo – nel limbo
prometto di toglierti al dolore della rinascita di passarmi i tuoi peccati e di fare doppia eternità all'inferno dandomi al diavolo in dolore e carne
ho comprato spazio dentro i giornali un cuore leccabile gusto frutta e petrolio tanto trash tanto umano e tanto disarmante questa idea fissa questa fissa idea di ogni mattino che mi toglie la vita per portarla alla tua finché oltre
tu
m'emozioni come un ghirigoro di nuvole arancio in un cielo fresco d'alba in viola mentre l'aria è paciosa d'anime col culto poetico in fasce
ti respiro e come un ladro di acrobazie aeree salto la barriera del suono fino a rincorrere temporali fino a esserti arcobaleno aspettando di leggerti negli occhi la felicità con cui la loro luce ingannano per amor mio la morte
e mi fai perdere i sensi sognandoti col buio di giorno a tutte le ore.
Ho una granata al posto del sangue con sorte fatale sono uno spirito scomunicato con appetititi umani non mi inginocchio più agli idoli _ alle campane _ alle croci _ al nulla sono un bastardo nutrito da reggimenti legioni armate d'ideali _ in romantico tempio senza oracoli fatto unicamente di cellule di atomi folli e di carne spinti all'ignoto insaziabili dicono io sia un testimone scomodo che vede nell'eden la noia cerco di salvarmi dalla morte dell'amore dal freddo e dagli occhi spenti sperando di prendere la forma della pioggia o della marea quando sarà livida e buia la notte
e vedo una via che nessuno altro vede oltre la rete wifi oltre il pentagono oltre la santa sede persino oltre i temporali cosmici di asteroidi di soli a nane spaziali senz'energia io vedo il sogno
c'è una voce che mi canta nel capo sera mattino sera mattino ho l'anima come una chitarra per le dita dolci del tempo in me si espande e irrequieta... l'insonnia come una felicità bambina solo con molte più chiassose radici
m'esplode come una musica nel petto – la vita cattivo maestro delle mie brame ma ardo – io ardo fiaccola incontenibile incontentabile irreprensibile ardo come se non ci fossero stelle con più forte foco del mio.
Ho crampi al cuore che soffre in un distillato di primavera e dolore bramo tutta l'incoscienza che mi rende libero di sedurti sotto sti cieli come campi di cotone nelle fiamme di una luna africana in mezzo ad astri disidratati che incornano l'oscurità cosmica _ bruciando
dovrei dirti che ... di noi non si cura alcuna eternità sentimentale a noi vengono spediti ogni tanto per alleviare la vita – i sogni usati come propellente quotidiano da mostri da meno mostri da chi ha fame e non aspetta Sorte
per te io diverrei un animale da corrida con la morte e farei pagare alle arene secondi in tempo di gioia per la tua vita perché ho visto come una luce nel buio dei giorni quando perdute le fot... ute fiabe nei libri letti a letto un luccicore un brillio una cometa eri tu eri tu nel "c'era una volta" sul comodino triste delle Parche ti vidi allora e da allora impossibile per me dimenticarti
non ti domandi mai davvero _ mai ti domandi dove vivano gli Dei della Fortuna quando noi in astinenza o il delirio ti fa servizio a domicilio poiché Amore è insonne sebbene ci siano ambulanze della felicità chiamate droghe ahimè col mio carattere ci vorrebbe però... dell'esplosivo per superare le notti in cui ti penso in cui ti voglio in cui sudo in cui mi arrabbio o piango e rido da folle segnato da un liturgico tic tac delle dolci albe che si sostituiscono alle brutte mosse del buio mi sei come le magie del venerdì 17 cui alcuno crede come quel drago che ho tatuato sul petto e ogni tanto ringhia t'amo senza scervellarmi poiché m'è già complicato il verbo incartarlo abbellirlo col nonsense dei fatti guardami sono il caos che vede la vita dal proprio casino sono come un bambino che posticipa i pasti pur di giocare ai suoi sogni rimpatriato da chissà quale vecchio destino cui non ho dato abbastanza sono nella forza del tuono della solitudine bambina che corre nuda sui prati pioggia estate inverno e non la vede alcuno ma c'è una teoria laddove finisce il dolore inizia la gioia
e il movente della fiaba non potrebbe farsi più avvincente motivante misterioso
ecco perché ti amo come un Tarzan poetico appeso a liane d'ombre o un sorbetto al limone in una giornata torrida come quelle fot... ute fiabe lette a letto in giorno uggioso rimaste a grandinarmi di speranze nonostante il buio consumi il loro inchiostro e a volte persino il nostro sangue m'incendio fiore selvatico tu verrai - vero verrai a salvarmi?
Tu sei e bruci in tutti gli strati della pelle come un divoratore di mondi bisbetica e circense l'insonnia che fa l'acrobata col mio corpo teso ho un tattoo di pura follia e shakespeariano _ miccia al piacere mentre t'ergo templi al buio dove grido sta carne ferita
nemmeno il miele dell'alba cura il veleno della mancanza mentre m'inizio a un mare di fiamme senza ausilio di pioggia bado al frastuono d'onde che vanno forte nel sangue bollente e incapace Ade a ridarmi i tuoi occhi come un poema giustiziato dal silenzio della storia io t'amo come la scostumata notte nuda all'amplesso con stelle ti chiamo come un tremendo vento che non si emoziona per la rosa strazio il ricordo nella sua gabbia il cuore modella origami di sogni che i fiori sanno imitare che i poeti non sanno cantare che gli arditi non sanno conquistare e dove tu solo incoroni il Caos.
Se diventa come sera l'aria tra noi... allora sappi che il tuo corpo sarà il mio pane e mai mi sazierò mai ingrasserò o me ne priverò nonostante il freddo dell'invidia di morte mi farai posto vicino al tuo grembo saremo come alpini che scalano le vette ripide dei sogni imbacuccati fino al mento con forti volontà e terremo chiuse fino alle cime le nostre ridicole ali senza farci sfiorare dal dubbio che possano non volare poiché nei sogni non vola il corpo ma altro
in quante stelle dovrò cercarti quando saremo nel canto dell'oblio su quale ossi potrò rivedere la catena di risa per cui restavo a pensarti anche se non più nella stanza dove abita il miracolo che porta in vita ciò che immagini vorrei e qui mi affranco poiché mortale ridisegnarti in una vita dopo
oh se solo diventasse sera l'aria tra noi saremo nel nostro calesse di cristallo scintillante a fare l'amore fino a bruciare nelle carni nelle viscere nelle ossa fino a mescolarci lave e ceneri per poi rimodellarci un corpo e mi dirai "ho sonno" mentre io avrò ancora fame e keats ci morderà dai cuori l'amore per rimembrarlo fino a cantare a squarciagola "io senza te non respiro" voce insonne che attraverserà astri mentre noi fusi in calcio saremo lo scheletro di una galassia pronta ad accogliere altri pianeti o angeli pronta a vivere l'amore quello di visionari poeti o fantasmi.
Bocca nera e dolce cui rubare l'aria il brusco torpore in cui ti spogli a sogni l'oscurità già stira l'alma in alcol mentre coi nervi tesi affondi dentro il buio gli angoli di strada difendono gli ubriachi dai lampioni ombre già nude s'incorporano stanche tu... e chissà quanti altri fantasmi abbracciati al mistero la notte si copre d'ansia e inchiodato al tuo corpo all'odore d'amore oh fammi morire lento questo ti dico mia amantide calda.
Portami al culmine dell'amore mio assassino fiume di vandali che hanno incendiato una intera città il corso del sangue quando in arena tutti leoni i partecipanti mentre la fame ordina al forte di azzannare la preda
Tu fallo con me ti passerò il mio male di Luna di stelle di sogni di corse notturne su fiere selvatiche in un cosmo con carcerati e streghe rimaste a rimembrare della vita i giorni muore ancora l'estate col governo alla fine Amazzonia in fiamme Hong Kong già ribelle ed è come un mare freddo evaso dai gabbiani il tempo tra noi distanti Elena tra i pianeti gli occhi di Venere così luminosi da fare gridare l'Ade di paura