Ho sospirato notti buie che più veloci s'imbiancassero d'alba... ho cercato luce che portasse chiarore nei pensieri... Come un sogno ho attraversato spazio mentale che ha fermato il tempo e vi ho ritrovato quei primi sorrisi, quelle prime timide parole al gioco ridente di echi lasciati vagare alla brezza di un'età che non evocava passato... Ho lasciato orme ... ricordo sulla quella sabbia che solleticava i nostri corpi e che tra mani poi, impazienti, scivolava su ogni momento di sensualità tra spruzzi di mare accogliente... Come un sogno ancora m'incanto ai flussi dell'onda che intona sempre lo stesso canto e mai stanca del suo disperdersi in gocce ... solo lei ignara e indifferente della nostalgia.
Lieve d'idee il tempo scorre nell'abitudine... e momenti particolari, piccoli talismani di sorrisi, incorniciano la nostalgia. E ti rincorro, immagine di sogno, tra spire di eventi che invecchiano il respiro. Ma come elisir vado a berti alla fonte di quell'istante... scivolato sull'anima, e rigenero il desiderio di appartenere alle parole, ai pensieri, ai gesti che han costruito l'illusione per non sentirmi piccola cosa nel divenire io stessa uno sperduto frammento di un indifferente percorso per caso sorvolato da una parvenza di felicità.
La vita un soffio in punta di dita una foglia caduca offerta a folate di vento una bolla che va va e evapora poi in mille gocce e ti incalza al fragile respiro dove scorre il segno di ore o che in anni è apparente eternità Di nulla è cosciente il tempo se non l'illusione delle emozioni che palpitano tangibili di te e in te.
Danza... danza... Donna! Unisci le tue mani alle mie... Danza la tua femminilità, la dolcezza dei gesti e delle parole, canta il tuo soffrire ma più forte intona il tuo gioire. Urla i tuoi silenzi, le tue delusioni racconta le sottomissioni e le lacrime ma più forte esorta la volontà di esistere di diritti e appagamenti. Danza... danza... Segui il ritmo dei tuoi battiti. Solleva, fiera, lo sguardo su mondi di passione ... e danza... danza... l'Amore.
Tornerai fragile soffio di echi accantonati ... apparentemente. E come marea inonderai pensieri riposti in un cantuccio. E ritroverai quel sorriso che, stupito, si offrì a germogli di parole. Tornerai come sogno riconosciuto. E, con un brivido risveglierai un'ultima nostalgia che farà risuonare nel cuore la più bella e appassionata canzone d'amore.
Il mio amar è avvertire ogni attimo del tuo respiro... è sentire in me nel mio seno tutt'uno il tuo battito al mio battito... Il mio amar è ridere del dolore della tua vita che nasce... che solerte urla la tua voglia di luce. Il mio amar è accudire il tuo pianto come tue parole d'amore e delirare di felicità per ogni tuo sorriso... il mio amar è condurti là, piano, dove il tempo s'incontra con il tuo destino e rasserenare ogni dispetto che ti attende nell'inesorabile cammino della tua coscienza. Il mio amar è gioire dove tuoi occhi innamorati posano i primi baci... e ascoltare i tuoi passi che si allontanano e teneri germogli poi coltivi fiero... Il mio amar è vederti nitido anche nei miei occhi stanchi e opachi felice e orgogliosa di te ancora nel mio seno sempre in me... in ogni attimo di un tuo richiamo: Sì, amore... "Mamma" è il mio nome.
Il fiorir di fiori ha confuso tra profumi il tuo... Ha celato la goccia di rugiada che irrorava di irreale esili foglie ancora acerbe. Il fiorir di mille colori ha sbiadito il tuo colore che all'alba si concedeva a raggi pallidi poi tempestati da vaganti ombre di nubi. Dove sei piccolo cristallo che rifrangevi il tempo di spiragli luminosi... Dove sei, piccolo opale prezioso di sogni. ... Sei nella terra dei desideri inespressi, ... sei nel limbo che accoglie spiriti inquieti avvolti da correnti che lusingano di sguardi ciechi. Dove sei... Nel silenzio delle ore volutamente dissolto nell'ignoto.
Dissolto attimo abbandona frammenti nel mare dell'anima... Piccole punte a ferire di nostalgia. Gocce impazienti rivolano... raggiungono maree che si ritraggono all'orizzonte dell'oblio. Tra sabbie umide solo reminiscenze di onde impetuose vane di memori tracce.
Cercare suoni trillanti per innalzare lo sguardo e vedere intrigato il sole tra palme ridenti... di brezza. Avvertire sulla pelle carezze di raggi come lievi dita che arpeggiano note al tempo. Non dolersi del vento che schiaffeggia onde al di là dell'orizzonte e sorridere alla risacca che, invadente di schiuma, dissolve orme... Continuare invece l'incerto cammino in voli della mente e allontanarsi, piano respirando, libera da malinconie, nell'infinito di un sogno.