Io, identità di me, donna dalle mille sfere rotolanti il tempo che finisce, dai mille solleciti spazzati dal vento, io mi chiedo dove posso ricamare sorrisi, dove essi saranno sorrisi, e non smorfie della vita. Guardo intorno, e perplessa ho disgusto del senso del mondo, gira all'incontrario, per festeggiare morte. Gira veloce, staccando da sé il domani che immorale oggi s'agita in menti alla corruzione proni. Io, donna, piccola cosa pensante, rifiuto l'arbitrio feroce del maschio, che in quell'angolo decide chiuso, rifiuto il sangue che elargisce con lame fendenti, rifiuto l'egoismo dei pensieri che oltrepassino la libertà. Io, identità amareggiata, ma esaltata da spirito d'amore, voglio fermare il suo giro sbagliato in questo mondo, voglio spazio pulito a guardare il tempo che non muore, il tempo della vita amata, il tempo della vita ritrovata che con occhi brillanti e lungimiranti ritorni sicura in ogni identità ed io, donna ormai stanca, ne vivrò un attimo felice, appagata e leggera, poi con il mio destino ritornerò un ultima volta a ricordarmi di me.
Il mare m'ama, si veste d'azzurro brillante a intrigare sensi, fraseggia con piccole onde amanti di brezze per accarezzare il cuore. Rifocilla in me quel senso di stupore sempre nascente nel respiro e, in risacche melodiose, mi porta la sua voce che è cantilena di un ricordare antichi e nuovi passi sulla sabbia. Il mio mare m'ama accendendo i miei occhi con i suoi riflessi ed io, languida e innamorata perdutamente, mi lascio racchiudere chiusi gli occhi, nel suo limpido fluido grembo un'altra volta, embrione palpitante.
Vorrei un centro d'onde e tufferei il cuore... dolcemente cullata sin dove il sole tramonta o dove esso guarda di raggi suoi nascenti il confine dei monti... Vorrei luce su ogni spasimo nascosto, un po' di dolce golosa bevanda di sentimenti ad impiastricciarmi di maliziosa felicità... le labbra. Un buon giorno di un cielo che non guarda mai il mio silenzio... ma chiacchiera allegro con le ore che vivo,,, e solo così potrei anche morire ... ridendo!
Amore, talismano della vita, in auspici continui d'emozione... intrigante, a volte persecutore di sogni pur cullati con attenzione e pur ugualmente fragili, ma sempre maestosi d'intensità. Amore, per sussurri al cielo, per carezze sfibranti, per sguardi dell'anima che ama di passione anche quando tutto appare perso, o testarda, per sostenere battiti in percorsi lunghi di mani strette, tra pellegrinaggi di passi sinceri occhi negli occhi. E quando lontano invece pone il suo segno invisibile sulla vita solitaria resta accanto quella sensazione turbante ogni rimpianto, d'aver amato, sempre, anche per un attimo, ... con tutto il cuore.
Interrogo spesso occhi di bimba, so che risposte sono lì a ricordare vita. Ed io ridivento pura e ascolto incantata, e m'addentro in un regno dove tutto è fantasia e nello stesso attimo logica e sorrisi e bronci, e passeggiate e corse, in meraviglie di scoperte, e sono tangibili quegli attimi di tempo che, di malizia, non contamina mai il cuore... e anche se il buio, a volte, è mostro nelle sue notti, un angelo materno accarezza sempre la sua fronte che ride ricordando giochi.
Ti lascio un bacio e solo il cuore saprà il suo valore... Ma si può accostare a un battito d'ali di una farfalla innamorata sul fiore, o all'esultanza nel saluto del bimbo che si arrampica sul suo ritornato amato papà... Si può avvicinarlo, intenso di gioia, a quel sorriso stupito rivolto ad un amico o carissima amica, mai scordati, improvvisamente risentiti a ricordare avventure o emozioni. Ti lascio un bacio e se vuoi potrai anche ritrovare qualcosa di me, i miei sogni, la voglia di abbracci, la tenerezza coltivata come germoglio da riconoscersi sempre visibile in ogni prato dell'anima. Ti lascio il mio bacio e solo il cuore rafforzerà il suo senso, che forse capirai e conserverai, compiuto di un ricordo pure quando il mio sipario sarà abbassato infine stanco sullo spettacolo recitato dalla vita.
Transumanze di riverberi di pensieri tra luna e anima in un cercare punti di stelle ad interrogare sospesi indizi... e piano quell'esplorare scruta ogni dimensione, elenca percorsi possibili per arrivare posata nel tempo dove tutto si svolge, pur definito, tutto sfugge, pur conscio di ambita meta. E limiti, alla fine, poni a richieste e fai mille volte resoconti di ciò che tangibile è nella tua vita... Così, lasci solo ai sogni continuare viaggi astratti dove solo il cuore sa di poter sorridere.
Se orma s'imprime saprò la via di quel camminare pur solitario... Chi mi ha seguito con lo sguardo forse avrà mente di una ciocca intravista, di una ruga dolente... Ma anche ricorderà risuoni di parole in labbra di sorrisi che hanno ornato il tempo di un viso dove occhi erano finestre aperte nell'anima.
Non ho linee per marcare viaggi oltre, ho solo idee di miraggi... Edere sospinte in scale d'infinito all'ascolto di voci su nell'invisibile preludio di suoni stellari. Non ho sempre chiare visioni, quelle sì, poiché sono discrete in ogni apertura di sensazione turbata. Ho però sopiti profumi che rincorro di estati, al suono di un mare cantore di abissi tra fruscii di delfini che si perdono e si ritrovano, s'inseguono e si lanciano per arrivare lassù dove onda è raggio di Dio. Non ho luci accecanti per sobbalzare del buio dell'anima. Ma sosto spesso alla luce fioca di luna trasparente, fissa su stelle ammutolite ancora da nuvole impazzite d'acqua che annebbiano il loro palpitare, ma io con loro, agito la voglia di detergere gocce da gote... e mi arrampico su edere appoggiate a scale d'infinito a baciare di sorrisi punte di solitudine.
Solo brillii, in un mondo nascosto d'ombre e l'attimo, d'essere nel punto dove palpita l'occasione, a volte è come farfalla, forse impazzita da un lume troppo accecante, che sbatte sbatte le sue ali di fata a cercare spasmodica il centro luminoso della felicità!