Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
Io
In questo viaggio
come vaso di cristallo
al sole ...
Fragile,
trasparente,
invisibile ...
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In questo viaggio
come vaso di cristallo
al sole ...
Fragile,
trasparente,
invisibile ...
Scolorita alba,
angosciosa ossessione:
Morti petali rosa
sulla linea grigia.
Feticci avanzano
nel vento fermo.
Simulacri d'anima
muovono vuoti passi.
I miei pensieri immobili
a quei petali ora grigi,
pestati da vuote impronte.
Sento che il tempo è passato.
Non c'è raccolto intorno me.
La dispensa è vuota.
Le emozioni tutte spese.
I sensi vuoti.
Il fuoco brucia grigio.
Il cammino è grigio.
La luce è ormai poca.
L'acqua è ghiaccio...
Vorrei sentire il tuo corpo
sciogliersi in me
e il mio fondersi in te.
Noi uno:
nello stesso mondo,
sentendo lo stesso suono,
mangiando la stessa aria,
bevendo acqua da una sola bocca,
vedendo lo stesso cielo...
Almeno per un istante...
Né la tua superficie,
né gli orrori che vedo in te,
mi faranno scivolare,
maledetto specchio!
Con i miei lunghi artigli
salirò sempre su:
raccoglierò le emozioni,
quelle che rifletterai...
Qualunque esse siano...
Fino all'ultima:
tuffo nel nulla... Vuota!
Era la notte,
una farfalla viola
è uscita dal bozzolo.
Ha aperto le ali,
ma il giorno,
grigio,
le ha tagliate.
Sotto la luna,
un fiore rosso
è maturato.
Ha aperto i petali,
ma il giorno,
grigio,
li ha strappati.
Sotto le stelle,
un menestrello nero,
ha scritto.
Ha iniziato il canto,
ma il giorno,
grigio,
lo ha reso muto.
Sulla strada:
Un corpo grigio di farfalla,
Lo stelo secco di un fiore,
cenere di canti bruciati.
Vai adesso,
menestrello muto,
vai sulla linea grigia,
segui il silenzioso passo,
segui la malinconica fila...
Alla fine,
forse,
troverai:
due ali viola,
sette petali rossi,
il tuo canto...
Anima avvolta,
accoccolata...
Terra fredda.
Sotto il grigio tronco,
sparati al cielo,
rami ignudi.
Landa ghiacciata,
all'orizzonte,
taglia il cielo.
L'ultima foglia,
ormai secca,
l'hai respirata.
Anima accoccolata...
Cascata di vetro,
su te, spoglio spirito
immobile,
lacrime.
Rami ignudi,
sparati al cielo,
sotto il grigio tronco.
Non parlarmi adesso...
Ora sento le stelle e la Luna,
ora anima coglie bianca luce.
Non hai parlato...
Ieri sentivo pioggia e silenzio,
ieri anima annegava nel dolore.
Non hai suonato...
Quando morivo seduto sul fango,
quando respiravo sapore di brina.
Non suonare adesso...
Già danzo nel candore del nuovo cielo,
già danzo nel sapore di rugiada...
Sopra l'albero di cristallo
da te sorge la Luna,
dietro me tramonterà.
Sotto l'albero di cristallo:
Tra le mie dita,
strisce di notte,
i tuoi capelli di corvo.
Ai miei occhi,
volto nella Luna,
il tuo profilo di latte.
Muove il tempo,
muove la Luna,
muove il tuo sguardo
ancora a me muto.
Muove il tempo,
muove la Luna dietro me,
gira il tuo sguardo, ghiaccio,
nel mio silente.
Finito il tempo,
ultimo raggio di Luna
immobile sulle tue labbra scure,
leggere, schiuse a me...
Le bacerò...
Come sono dolci e fredde...
Ultimo amore ti abbraccerò...
Addio Luna!
Domande come gocce salate
rotolano in cima all'anima
e non scendono risposte.