in Poesie (Poesie d'amore)
Isabella
Quando si accorse
che vagavo nel buio,
e mi donò i raggi del sole,
capii che cos'è l'amore.
Composta domenica 1 novembre 2015
Quando si accorse
che vagavo nel buio,
e mi donò i raggi del sole,
capii che cos'è l'amore.
Ho bevuto le tue lacrime
e mangiato i tuoi singhiozzi
ho rotto il tuo pianto
cominciando il mio
lontano dai tuoi occhi
ho costruito una branda
su cui riposare
Ho cucito le voragini del tuo cuore
prendendo del filo dal mio
ho addolcito la tua anima
passandoti il miele dalle labbra
ho costruito una branda
su cui fare l'amore,
con te.
Ho scritto t'amo
in ogni laddove
in riva alla spiaggia
all'arrivo dell'onda
l'ho messo al riparo
dietro uno scoglio
l'ho nascosto al tempo
alle parole.
L'ho scritto nei fondi di caffè
sul tavolino di un bar
sul marciapiede
su un foglio di carta
in una poesia.
L'ho detto con un bacio
con un ti voglio
con il silenzio di uno sguardo
con un sospiro.
L'ho detto sottovoce
l'ho urlato alle stelle
l'ho affidato al vento.
Se ora guardi
lo troverai tracciato
in un sogno
in fondo al cuore
nel prossimo bacio.
I suoi petali aperti e d'oro,
su essi coccinelle rosse,
prese da fremiti d'amore.
Farfalla bianca, si posa,
dove il pudore delle tue labbra
prese possesso delle mie.
Al tramonto ti tinsi d'arancio,
rovesciandomi a terra,
sull'erba bagnata
il primo fiore d'amore si chiuse.
Pura la luce della luna
dipinse tutto di azzurro
corpi nudi inclusi.
Non riuscivamo a rallentarci,
scossi da quel silenzio,
che le nostre ombre
sembravano profanare.
Sotto una corona di stelle,
altri fiori nacquero quella notte:
ardenti, di un giallo vivace,
e fu l'alba a placarne la sete.
Il vagito d'un fiore
arriva tra le braccia
della giovane madre,
la perla esce dal guscio,
adagiata sul seno,
il bagliore della stella
entra nella dimora
la vita è un dono d'amore donato,
non è solo una data.
Sono mute le mie labbra
al tuo cospetto
ed echeggia il mio cuore
come una notte di tempesta
se solo la tua ombra
da lontano io scorgo
come un'ape di nettare nutrita
torno in vita col vigore di un bambino
potessi io in un sonno profondo
calare la mia mente
allo svanire delle tue sembianze
col letargo del sole
per rivivere domani.
È amore se l'attimo è eterno.
In ogni angolo della
mia mente ci sei tu,
timidamente silenziosa,
ma io ti trovo al mio
primo pensiero e ti parlo
di me.
Ti amo
e non potrò mai dirtelo.
Se non capisci il mio sguardo,
se non ti accorgi dove vorrebbero essere le mie mani,
non posso aiutarti.
Solo pacche sulle spalle tra noi.
E battute maschie.
E racconti di notti in bianco, tra mille conquiste.
Le tue.
Ti ho amato all'improvviso
come lo schiaffo di una grappa secca,
che brucia dove passa
e lascia il segno.
Amo la tua barba, scura, folta.
Il tuo sguardo profondo, le mani nodose.
Il tuo sesso
che immagino duro come il mio.
Sì, il mio cazzo inutile
che taglierei per un tuo sorriso.
Si trovarono
ad una manciata di centimetri
l'uno dall'altro
e il suo viso
sotto il riflesso della luna
appariva talmente perfetto
ch'era impossibile
non rimanere a contemplarlo
con gli occhi propri
di chi osserva il mondo
per la prima volta.