Scritta da: Loredana Montanari
in Poesie (Poesie d'amore)
Prendimi
Prendimi se cado
se erro nell'amarti
tu trattienimi
prenditi ciò che è tuo
se scivolo nell'oblio
della follia d'amore.
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Prendimi se cado
se erro nell'amarti
tu trattienimi
prenditi ciò che è tuo
se scivolo nell'oblio
della follia d'amore.
A tessere i miei sogni
non ci riesco,
a tessere le mie illusioni
non ci riesco,
a tessere i miei difetti
non ci riesco,
a tessere i miei dolori
non ci riesco,
eppure c'è gente che ci riesce.
Ma a tessere il vento
non ci riesce nessuno.
Fu per questo che quando
una mano mi accarezzò il viso
rimasi beatificato.
Fu l'unica donna, che fra tante riuscì
a tessere il mio mesto cuore
con la sua gioia e con il suo amore.
Un lungo muro d'ombra
mi separa da te.
Il sipario cala fra noi,
il cielo è buio.
Fitta nebbia scende e avvolge il nostro amore,
triste realtà di un labirinto
senza apparente via d'uscita.
Il tuo cuore si gela,
lago in pieno inverno,
il mio
arde d'amore per te.
Solo la speranza,
fiammella ancora viva,
rende magiche
le mie notti passate
a pensare ancora a te.
Non volevo molto per me.
Quasi nulla.
Una raggio di sole,
le tue parole.
Una brezza leggera,
la tua voce.
Tenerezza.
Un velo soltanto
nelle sera d'estate.
Guardo il mare
è agitato,
forse vuol dire qualcosa,
ma non ha voce.
Come me che tanto ho da dirti,
ma non ho il coraggio.
Io e il mare,
insieme
eppure così soli.
A lui manca il calore
di un'estate ancora lontana
con i suoi fragori.
A me tu
così semplice e speciale.
Il mare,
lo guardo ancora
e piango
lacrime che lo alimentano
lacrime che
sanno di te.
L'ora più dolce:
pomeriggio alle cinque.
Vederla, forse.
Sono in un remoto lembo del
tuo cuore, come un talismano
perduto in un cassetto antico.
Un nome per te senza più senso.
Una parola senza voce.
Solo il ricordo di quel tempo
che ora più non ci appartiene
noi nella foto, tra mesetas e rias
sotto il segno del cruceiros
il tuo sorriso stanco e tuoi
occhi dentro ai miei...
è quello che di me conosci
è ciò che di mio ti resta.
Un vestito
perfetto,
lo sguardo impenetrabile.
Mi abbraccia forte
e mi lascio conquistare
tutto intorno è vero.
Sto cercando calore
in un amore che non esiste.
Dalle nostre ombre
che si allungano
sulla terra che calpestiamo
percepiamo la fine del giorno
e della luce che ci abbandona,
lasciandoci quel senso di vuoto
e di angoscia,
ancestrale paura del buio,
come quando un amore finisce.
Un impercettibile ticchettio
che s'accende, improvviso,
ritmato, incalzante.
Inarrestabile cresce,
tuona, esplode
e poi scema dopo l'estasi,
quando i sensi si assopiscono
e tutto si dimentica.