Poesie che hanno partecipato al concorso AMORI di_VERSI

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi.

Scritta da: Marco Emilio Boga

Segno

Ti prego
lascia ch'io sia qualcosa di diverso
che polvere portata dal vento.
Lascia che sia cuore per portarti amore
lascia che sia fuoco per poterti scaldare
lascia che sia una lacrima
per poter accarezzare il tuo viso
e consolarti nei momenti più tristi.
Lascia che sia un segno
in questa breve vita
un segno
nella tua vita
un segno
nel tuo cuore.
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    Scritta da: Anna Rita Bianconi

    Dolce

    Dolce
    era il seme dell'uomo
    come un latte materno dimenticato,
    e più
    se mi avesse abbracciato
    per amore
    e non solo per gioco
    o per angoscia
    di un passato perdente,
    di un passaggio – diceva –
    irrilevante,
    o per la cecità di tutti i sogni
    che quasi senza vita dipingeva.
    Dolce
    era il viso dell'uomo
    che recitava amore sui cuscini
    con tenera sapienza, ed ingannava
    persino me, che il gioco conoscevo.
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      Scritta da: Elettra Vidili
      Le mie lacrime non scendono più lungo le gote,
      si ferman sulle ciglia e aspettano la notte;
      notte di questo amore nato solo per soffrire e
      nascondere al mondo quel che aveva da dire.
      Sei stato tu a volere che tutto si fermasse,
      che le nostre vite tornassero com'erano state.
      Hai avuto paura di affrontare il mondo,
      di voler vedere cosa c'era in fondo.
      Non sono valsa neppure un tuo perché,
      ne un chissà o un forse e men che meno un sé.
      Attendo ancora adesso che tu voglia tornare
      e intanto quella lacrima aspetta di calare.
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        Scritta da: Giobatta36

        Quel prato

        Com'era verde!
        La sua giovinezza
        si confondeva con la nostra.

        E quanti occhi di fiore,
        accogliendoci,
        furtivamente spiavano.

        Com'era forte e vivo
        l'invito a stenderci
        delle sue ampie braccia avvolgenti.

        Quale complice intimità
        creava
        il profumo dei suoi fiori.

        La nostra gioia pareva anche sua.

        Come si è allungato quel tempo
        e quant'è corto,
        oggi, il suo ricordo!

        Cosa mi resta:
        "Uno straccio di pensieri
        avvolti
        in un fazzoletto di nebbia".

        Ma quando tornano,
        sanno ancora far,
        dolcemente male.
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          Scritta da: Giobatta36

          Il fascino dell'incompiuto

          Le vicende umane, per lo più,
          appassiscono in fretta.
          Alcune
          paiono spegnersi sul nascere:

          Un appuntamento disatteso,
          una promessa senz'ali,
          una visione sfuggente,
          un affetto precocemente spezzato.

          Storie prive d'un divenire
          ma che sollecitano il pensiero;
          di esse
          rimane dentro una certa nostalgia.

          Sembrano sospese nella memoria,
          in attesa d'un impossibile "seguito".
          Il loro momento è trascorso
          e il tempo non conosce ritorno.

          Ci dev'essere un angolo nella mente
          ostello di questi episodi;
          dal quale tornano ad affacciarsi,
          spinti
          dal soffio d'un animo arrendevole.

          Il motivo sta
          in quel "seguito" senza seguito.

          E il loro insistente galleggiare
          somiglia
          a quello d'una zattera alla deriva,
          vanamente in cerca d'approdo.
          Composta lunedì 10 agosto 2015
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            Scritta da: Giobatta36

            Quell'emozione indicibile

            Due sguardi estranei ed errabondi
            si incrociano e s'agganciano.

            Compiacenti, si fissano a lungo,
            rimirandosi.

            E insistono nel cercarsi,
            sino ad annidarsi nel pensiero.

            Uno strale, d'origine arcana,
            ha trafitto i due cuori,
            che, confusi,
            ad ogni incontro sussultano,
            mentre s'accresce
            l'avvolgente fuoco interiore.

            E l'animo innamorato,
            intento a leggere negli occhi
            il fremito dei cuori,

            si diletta
            con la dolce musica
            del loro battito.
            Composta giovedì 15 ottobre 2015
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              Scritta da: ROSETTA SACCHI

              Non so parlar d'amore

              Non so parlar d'amore
              se sapessi farlo
              sarei pioggia su di te
              leggera e silenziosa
              a baciare la tua pelle
              a recarti respiri di gelsomini
              rapiti dal vento
              a carezzarti
              come fanno le labbra
              quando sperimentano baci
              scivolando sulle curve amene
              sostando nelle nicchie odorose
              nido che coagula il piacere
              Non so parlar d'amore
              se sapessi farlo
              abiterei la tua bocca
              e cercherei asilo
              negli anfratti segreti
              del tuo corpo
              ma ad ogn'istante
              la mia parola al cielo
              ascende, e l'anima tua
              si bea di un sì bel canto.
              Composta domenica 22 novembre 2015
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                My sincere love

                In a simple night
                without time
                only two
                bodies in one
                to ask for
                some days again

                and your voice is new
                but so old
                if I don't put one
                thougth in a word

                I will never forget
                my sincere love.

                Traduzione - Il mio sincero amore

                in una notte semplice
                senza tempo
                solo due corpi in uno
                chiedendo
                qualche giorno in più

                e la tua voce è nuova
                ma così antica
                se non riesco a mettere
                un pensiero in una parola

                non dimenticherò mai
                il mio sincero amore.
                Composta domenica 22 novembre 2015
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                  Scritta da: Donato Caione

                  Tenerezza (Io e te in uno spazio d'infinito)

                  Tenerezza è camminare per le strade
                  anonimi tra la gente.
                  Tenerezza è osservare il tuo volto
                  scintillante nella calda sera
                  ed ascoltare gli aliti del vento
                  sulla tua pelle rosa.
                  Tenerezza è baciare un lembo
                  di cielo riflesso nei tuoi occhi
                  e camminare mano nella mano
                  come due bambini innocenti
                  per poi scomparire dietro
                  orizzonti di luce.
                  Tenerezza è vivere momenti d'amore
                  in uno spazio d'infinito, sospirare
                  accanto al profumo delle aiuole
                  pregne di nettare.
                  Tenerezza è navigare nei tuoi occhi
                  come nel mare azzurro e profondo.
                  Tenerezza è esprimere un desiderio
                  con le fronti unite
                  protesi in tanti attimi e in dolci emozioni
                  che come vapore svaniscono nel nulla.
                  Tenerezza è rimanere insieme
                  fino all'estinzione dei cuori,
                  è dimenticare il tempo,
                  è abbracciarsi spontaneamente.
                  Tenerezza è dire ti amo
                  guardando alla tv un missile che esplode.
                  Tenerezza è amarsi anche quando il tempo
                  disegna la consunzione e l'oblio.
                  Tenerezza è aspettare un cuore amico.
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                    Scritta da: Bruno Centomo

                    Mia figlia ha molte madri

                    Hai molte madri.
                    La prima è il cielo che dilegua i confini,
                    non teme i vuoti della notte,
                    i gemiti dell'abbandono.
                    C'è poi la terra, dentro cui hai messo
                    radici esili, ma caparbie per affrontare il domani.
                    È la tua terra di Colombia che hai lasciato,
                    per accodare il tuo al nostro destino.
                    La trattieni per sempre tra le dita,
                    ne graffi con gli occhi i solchi seminati:
                    ricordo e preghiera ne rimandano l'odore.

                    C'è la mamma che ti ha fatto nascere,
                    e baciata con lacrime sottili,
                    carezzata con le stesse mani
                    che ti hanno dovuta poi lasciare,
                    slegare alle nubi, riparare alla sorte.

                    Come ciottolo nel fiume hai navigato,
                    nella corrente respirato, oltre ogni rancore.
                    e dunque sono arrivata io,
                    madre che indugiava sul tuo nome,
                    sopra le domande da levigare,
                    gli inascoltati sogni da proteggere.
                    Mi hai insegnato che bastava solamente
                    ascoltare con te i piccoli passi ai crocevia,
                    i rumori delle fioriture, le piume frementi
                    che al cielo si distendono.

                    Hai molte madri, sì: è il tuo peso sulle spalle,
                    ma anche la tua taciuta forza.
                    Sono voci ed ala, guscio e germoglio.
                    Diverranno albero, foglia e volo
                    in luoghi così distanti.
                    Saranno amore per ogni tuo silenzio.
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