Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Laura Colletto

Prigioniera

Lacrime scendono dal cuore, un cuore usato, ferito, gettato, preso e restituito.
Cuore.
Cuore racchiuso in un corpo di donna, corpo sensuale, corpo che confonde, che accoglie e respinge, che affascina, avvolge.
Corpo.
Corpo venduto per una carezza, per un'ora d'attenzione.
Corpo usato, vestito, svestito, preso e lasciato.
Corpo vuoto.
Corpo senz'anima. Senza perché non se la può permettere un'anima.
E le lacrime diventano gocce di sangue.
Un urlo verso il mondo che non sente, non vede. Non vuole guardare.
Donna.
Donna che è solo un corpo, che è l'ombra di sé stessa.
Donna che recita per non morire, che chiede amore ma non lo sa dare.
Donna che ha testa ma che non può ascoltare, non la vuole ascoltare.
Donna che ha lacrime che nessuno può vedere.
Donna che si dimentica di essere.
Composta lunedì 9 marzo 1998
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    Scritta da: Laura Colletto

    La memoria

    Ti racconterò di ricordi quando la tua memoria non ti aiuterà.
    Guarderò i colori dell'autunno quando i tuoi occhi faranno fatica a guardare.
    Ti accompagnerò per mano quando le tue gambe non riusciranno più a portarti lontano.
    Accarezzerò i tuoi capelli bianchi quando le rughe avranno scritto la vita sul tuo viso.
    Ti sarò accanto quando ti sentirai solo.
    Sarò tua figlia come ogni giorno da quando mi hai dato la vita.
    Composta lunedì 19 marzo 2007
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      Scritta da: Elena

      Il pesco

      Quel vento
      è volato via
      ma quell'albero
      continua a muovere
      le sue foglie,
      quel pesco
      continua a tremare
      con i suoi rami.
      Quel vento
      è scappato via
      e in quell'albero
      è rimasta la scia
      di quel soffio caldo
      attraverso una magia,
      che con il tempo
      svanirà,
      se quel vento
      non tornerà
      indietro
      mai nascerà
      nel pesco
      quel dolce frutto.
      Composta venerdì 23 ottobre 2009
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        Scritta da: Elena

        Un nuovo quadro

        C'è un castello
        con il suo muraglione
        su quel finto colle,
        con una sorpresa invisibile
        ha due occhi
        per scrutare il mare
        fino ad allora mai visti.
        Guarda gli scogli
        insieme alle onde
        come se fossero legate
        con un filo
        senza lasciarsi
        perché inseparabili.
        Guarda quel faro
        che illumina di notte
        un luccicante mare
        dove si confonde
        con un cielo stellato.
        Guarda quei pescatori
        che ogni giorno lavorano
        e alla sera riapprodano
        al porto.
        Questo,
        è un nuovo quadro
        che osservo tutti i giorni
        di fronte a me.
        Composta venerdì 10 novembre 2006
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          Scritta da: Elena

          L'opera

          Quel tramonto iniziava
          la corsa al trofeo,
          quel mare respirava
          l'emozione del calore,
          quel faro illuminava
          i visi al buio,
          quel muraglione proteggeva
          i corpi dagli sconosciuti,
          quel falò riscaldava
          i cuori dal freddo,
          quell'abbraccio recitava
          una poesia spettacolare
          e quel bacio completava
          questa particolare opera
          nel teatro di un castello.
          Composta martedì 23 dicembre 2008
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            Scritta da: DIEGO FURLAN

            La malattia

            Basta con la malattia...
            d'ora in poi penserò solo alla poesia
            così il mio fisico sarà più sano
            e volerò in deltaplano
            raggiungerò le stelle
            e dirò loro quanto sono belle
            saluterò la luna
            che ricambierà
            portandomi fortuna
            tornerò poi sulla terra
            a raccontare a tutti che la vita è bella.
            Composta giovedì 19 novembre 2009
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              Scritta da: DIEGO FURLAN

              L'indifferenza

              Fu ritrovata sul ciglio
              di una strada
              spoglia delle sue vesta
              e resa nuda dalla vita
              che le aveva portato via
              ogni cosa
              aveva cercato un appiglio
              dove rimanere aggrappata
              ma è scivolata
              nell'indifferenza.
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                Scritta da: DIEGO FURLAN

                Quel sentiero

                Fiero del mio selvaggio essere
                intrapresi un sentiero sconosciuto.
                Quando all'improvviso...
                un'aquila reale compiacente con
                il mio naso imperiale
                mi scortò nella strada maestra
                di una incontaminata foresta.
                Là nessun'anima protestava,
                e non c'era traccia di vita agitata.
                Ed è stato in quell'istante
                che il mio cervello fumante
                si è spento lentamente
                ed è nato un poeta eccellente.
                Composta giovedì 19 novembre 2009
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                  Scritta da: Monica Siracusa

                  La danza

                  Ondeggio sul pelo dell'acqua...
                  muovendo i passi sul riflesso del cielo.

                  Mi invade una melodia
                  di luce soave... e leggiadra, fluttuo...
                  come sirena e medusa,
                  un soffice alito di vento
                  mi avvolge, mi sfiora i capelli d'oro...
                  incerto come l'onda del mare.

                  La brezza fresca...
                  profuma, sboccia e schiude i miei petali
                  di finestre aperte all'afa d'estate...
                  mi osservi, e uno sguardo mi sfiora
                  le membra... danzo su un prato...
                  leggera e mi pingi...
                  emersa Beata dal cassetto dei tuoi desideri.

                  Stai lì assorto,
                  ti incanto di una musica nuova che ci guida,
                  fino allo stesso fiato.

                  È un sogno... un mistero,
                  l'incanto sottile e fragile...
                  dell'adorabile.

                  Così stupido afferrare un per sempre...
                  può succedere di appartenersi per niente...
                  su un telo candido di cielo chiaro
                  muovendo i nostri piedi caldi,
                  passeggiamo sul mondo... e la terra...
                  ... spalanca gli occhi sul
                  ... cielo del nostro arcobaleno.
                  Composta venerdì 30 ottobre 2009
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