Scritta da: Edoardo Grimoldi
Per una sillaba
lieve trepidazione,
essa sia "sì".
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Per una sillaba
lieve trepidazione,
essa sia "sì".
Nel nome della metrica
traccia rime e parole;
tutto ciò che significa,
al popolo sotto le nuvole,
sarà reso più semplice
e lo renderanno più complice.
Gli occhi di Giulia
sono colmi d'inchiostro
e non sanno parlare
la lingua dell'arcobaleno
Gli occhi di Giulia
scrivono musica jazz
su pentagramma di nerofumo...
balla Giulia
sulla punta di diamante
che ti graffia la vita
Balla immersa nella notte infinita
verso il faro lontano
afferra le dita, stringi la mano
non inciampare nel vento
che solleva la gonna
Giulia non sa
d'esser già donna,
si culla nei sogni
spalanca le vele...
ricade sul ruvido
nero di fiele
Ma Giulia ha fuoco
per squarciare la tela
ha spada per trafigger la sera
e coraggio per solcare
il dorso scuro del mare...
s'annega il confine del buio
nel diamante di occhi ridenti
Gli occhi di Giulia sono falò
nella notte dell'anima.
Questa notte, una spina bruna m'occlude il cuore
per quanto tempo m'avvelenerà il sangue
per quanto tempo l'addolcirà del tuo sapore...
finché giunga grecale a portarmi aromi antichi
imprigionati nel sorriso di Madonna bruna
Questa notte mi è giunto il soffio del Sud
mi ha scaldato le tempia, mi ha crocifisso al rimpianto
Il soffio caldo sfuggito da una lettera...
le tue lacrime disciolte nell'inchiostro
il tuo respiro profumato di limoni e cioccolate
e frasi antiche sussurrate all'ombra del glicine peccaminoso
Erano le campane il marchio della festa...
qui le campane parlano una lingua straniera
m'hanno rubato la melodia delle estate indolenti
a tuffarci in sogni impossibili, ad assaporare
il frutto della tua dolcezza
Ma un giorno traverserò l'Oceano
uccello migratore sul filo del vento
mi poserò sul bianco di calce, dove il mare
riflette la carezza serena che ci cullava bambini
Un giorno, vedrai il gabbiano annunciare
il ritorno dello straniero che ora piange
sulla riva opposta dell'Oceano
Non scrivermi più, non scrivermi parole tristi
mandami solo il tuo profumo
e l'impronta delle tue labbra
un bacio impresso di cioccolato amaro...
a sigillare il foglio e il mio respiro.
Viene da lontano, questa musica
che ci avvolge
affascina stringe ammanta
di seta le nostre serate
Viene da un tempo
di piccoli passi e grandi speranze,
nasce al lume di quattro corde
e sette note strappate
al silenzio della dimenticanza
Note di luce riportate alla vita,
al soffio argentino del vento d'aprile...
scacciano ombre, appianano dubbi
sciolgono l'indifferenza in bagno di rose
è un ritrovarsi
di cuori fraterni e voci gagliarde,
è un infinito di accordi
e infinite le strette di mano
al ritmo della luna crescente
Furono sette, i passi all'origine
e sette le note
al principio del cammino...
la via nuova, dapprima deserta
si popola di occhi, di mani
e sussurri in bozzoli amici
è un coro possente,
tripudio di melodie e canzoni
è una piazza ricolma
di nuovi motivi e visi ridenti
Perché oggi siamo
ciò che ieri sognavamo.
La donna di sabbia, distesa, nuda
Guardata dal mare restava muta
Allungata, all'onda lei offriva il petto
Senza pudore e con grande rispetto
Poi un'onda lunga... non fece rumore
l'accarezzò svelta e le rubò il cuore.
La donna di sabbia lasciò l'impronta
di un'ombra disciolta che più non conta
rimasero intorno solo... castelli
tra bianca spuma... un cuore a granelli.
Tutta la vita non basterà...
Tutta la vita non mi basterà a dimenticare:
quei tuoi occhi grandi e colmi di felicità,
quelle labbra rosate che spiccavano solo verità.
No, nonna, tutta la vita non potrà mai bastare:
per alleviare lo sconforto del passato,
per accettare che ciò che non "doveva essere", invece è stato.
Breve e fugace è stato il tempo che mi ha visto accanto a te ma,
lunghi e felici sono stati gli attimi vissuti insieme a te.
Ricordo le partite a carte che facevi con il nonno mentre io e gli altri vi giravamo intorno...
Ricordo i film visti insieme, sedute l'una accanto all'altra sul divano,
laddove assaporavamo il gusto denso della tua cioccolata piano, piano.
Ricordo la tua chioma folta e dorata,
l'eleganza nel vestire,
la bontà e l'amore di cui eri dotata...
... chissà quante t'hanno, perfino, invidiata...
Non mi basterà tutta la vita:
per rimproverarmi di non aver trascorso più tempo assieme a te;
per averti dato così poco mentre tu donavi così tanto e, non solo a me...
Maria di nome e... di fatto,
nessuno al mondo potrà mai sostituirti o somigliarti,
nemmeno in un tratto.
Mi manchi nonna, e tu sola sai quanto,
restami accanto ancora più tanto.
Non è un vero poeta che sta ad elogiarti,
ma tua nipote che non vuol mai smettere di amarti.
Non mi basterà tutta la vita per dimenticarti:
prima perché farlo non voglio e, secondo perché un giorno spero di riabbracciarti.
Ti amerò per sempre.
Nell'alba che verrà...
un nuovo raggio abbraccerà il mare...
dolce... caldo... e lucente...
magico... e ricco di emozioni...
pensieri e parole...
che scivolano sull'immenso...
delicatamente in un soffio di vento...
nell'alba che verrà io starò lì...
pronta a donarti un bacio...
una carezza... un abbraccio...
ricchi del mio cuore...
ricco delle mie parole... e dei
miei silenzi...
nell'alba che verrà il sole
sarà diamnte sul mare...
la sua luce ti abbagglierà gli occhi...
ma riscalderà il tuo cuore...
nell'alba che verrà...
mille sogni svaniranno...
ma altri nasceranno...
riscaldati dal sole...
abbracciati dal mare...
Tienila stretta!
Due parole tre punti esclamativi,
un cuore trafitto
da una spada, il mio cuore che sanguina.
Chi sono io per mettere le catene.
Chi sono per imporre la mia amicizia.
In amicizia non ci sono catene.
In amicizia se si vuole si può superare tutto.
Quello che mi è stato donato resto
chiuso nel mio cuore,
insostituibile, un ricordo bellissimo.
Quello che mi è stato tolto è un
passaggio della vita,
non si può cambiare ciò che
uno non vuole cambiare.
Basta catene, basta imposizioni
il mio cuore non sanguina più.
Chi mi ama mi accetta come sono.
Chi mi ama sa dove trovarmi.
I passaggi della vita insegnano a
crescere e io ho imparato, nessuno può
sostituire nessuno, ma tanti
possono riempire il vuoto!
Il tuo profumo ancora vivo...
lì su quella giacca da camera e
come se l'avessi tolta ieri...
mentre sono anni che ormai non
riscalda più
il tuo corpo... ma in lei
il tuo profumo ti fa qui
accanto a me...
una semplice giacca,, mi
avvicina te...
ormai vecchia e piena di...
"acciacchi" del tempo
dovrebbe andar via...
ma rimane lì... nell'armadio
a darmi un po' di te...
quando la mente e il cuore...
ti vorrebbero qui con me...