Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

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Scritta da: Costa

Le giornate del mio tempo

Le giornate del mio tempo, non sono fatte soltanto di ore.
Le giornate del mio tempo sono come tanti solchi di terra.
Ogni linea, un suono. Ogni linea, un colore.
Ogni linea, un volto. Ogni linea, un ricordo.
Così son fatte le giornate del mio tempo.
Son fatte di aromi antichi, come spezie d'oriente.
Son fatte di dolci melodie, a volte leggere,
a volte incalzanti, a volte insopportabili frastuoni.
Tante cose volute dal cuore. Tante cose cercate lontane. Tante cose cadute dal cielo.
Così son fatte le giornate del mio tempo.
Son fatte di spine nel cuore, come pungenti parole. Son fatte di dolci sorrisi, come le vetrine dei bar. Così son fatte le giornate del mio tempo.
Le giornate del mio tempo sono come pagine al vento. A volte volano in alto,
a volte ti sbattono in faccia, a volte si posano accanto. Tante cose sognate da tempo.
Tante cose perse per sempre.
Tante cose ritrovate per niente.
Così son fatte le giornate del mio tempo.
Non sono fatte soltanto di ore le giornate del mio tempo.
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    Scritta da: Megghy

    Le notti rubate

    Una serata candida colma di stelle bianche
    ricordava con stupore sensazioni proibite.
    Leggera era l'aria con rumori assai pesanti.

    Occhi verso l'alto ad ammirare la piacevole notte
    Che lentamente scopriva tutti i colori dell'arcobaleno.

    Pensieri proibiti...
    creati per poi essere esiliati dalla mente...
    Mente stanca di produrre la tenue dolcezza...

    Affiora ogni giorno lo spazio delle cose mai dette...
    e come dopo una tempesta di ghiaccio
    Nulla si muove.
    Composta martedì 6 giugno 2000
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      Scritta da: Megghy

      La fermata

      Sentivo da lontano un inebriante profumo
      che chiamava l'attenzione di persone
      non autorizzate a percepirlo.

      Arriverà un momento dove nessuno
      avrà parole chiare da dire,
      la possibilità di scolpire certezze sulle pareti dell'anima...
      Solo un'illusione.

      Davanti a me le bugie corrono
      ma non sanno che sono già morte.
      Ancora una volta respinta dalla fortuna,
      racchiudo vergogna nell'ammettere che le decisioni
      prese dal mio cervello non coincidono
      con la vita che avevo scelto di vivere.

      La speranza è di essere guardata per una volta
      con gli occhi di chi sa cosa c'è nel mio regno.
      Composta giovedì 21 ottobre 1999
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        Scritta da: Megghy

        Lo specchio dell'anima

        Un occhio verso il cielo, l'altro, non guarda.
        Fotografie inutili sequestrano la mia memoria...
        Tenendola lontana da tutto.

        Cerco di risalire, mi impegno per far credere a tutti che sto meglio...
        Che merito di più... che ho sbagliato tutto fino ad ora.
        Stanca di ricominciare a credere, mi accorgo che devo abbandonare un'idea costruita con fatica.
        L'orgoglio mi ostacola... e vuole che continui perché è convinto che la strada sia questa.

        Oppongo resistenza, e cammino velocemente verso
        Un mondo che non conosco, vedo tutto in modo diverso.
        La mia testa ha cambiato bandiera...

        La confusione regna sovrana... come la speranza
        Di poter guardare ancora qualcuno con gli occhi dell'amore.
        Composta venerdì 15 maggio 2009
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          Scritta da: Paolo Bianco

          Il mio mare

          Suona una musica tranquilla
          il mare con le sue mille onde
          e riempie il tempo nel vuoto
          rapendo sguardi abbandonati
          al bagnasciuga o all'orizzonte.
          Sperdute bandiere colorate
          galleggiano sulle reti calate
          e bianchi gabbiani stridenti
          posano le piume su aliti di vento.
          Lascio piano dietro di me
          impronte scalze di libertà
          e lunghe soste di strani pensieri
          ricordi felici, per quanto sbiaditi,
          e sogni che sono sempre gli stessi.
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            Scritta da: Paolo Bianco

            Rosa velluto

            Disteso sul tuo letto
            e tu distesa su di me...
            i tuoi capelli raccolti slego
            e piano scendono
            attorno al tuo viso
            quasi cascate di carezze,
            quasi tendine discrete
            che celano al mondo
            i complici sguardi nostri.
            Occhi negli occhi,
            si assottiglia piano
            l'effimera distanza
            che trattiene il calore
            d'ogni lieve respiro.
            Silenzioso il fruscio
            dei nostri nasi
            che ancor per un istante
            rallentano la corsa
            delle labbra impazienti.
            Si chiudono gli occhi
            su teneri baci di rosa velluto
            e tra le braccia forte
            ti stringo, amore mio.
            Composta venerdì 17 ottobre 2003
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