Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Alessio Fabretti

La notte

Ho ascoltato la tua voce
nel silenzio della notte.
Anche se la stanchezza del giorno
pervade le mie ossa e a nulla
vale la leggera brezza che
s'alza nell'ora più tarda,
misero refrigerio nel tormento
che s'appresta nelle pieghe
della mia anima.

Ho ascoltato la tua voce
nel silenzio della sera.

Mentre i pensieri lasciati liberi
nel fluttuare, vagare alla ricerca
di un posto, nelle braccia
di chi ti ama nel silenzio
percorrendo lo spazio infinito,
e come le nuvole spinte dal vento
unirsi, riformarsi e fondersi,
così i nostri pensieri.

Ho ascoltato la tua voce
nel silenzio della sera.

E, ascolto la tua voce
nel silenzio del giorno
che sta per nascere di la dal mare.
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    Scritta da: Alessio Fabretti

    Solitudine

    I volti nelle strade.
    Persone che corrono, ti urtano, non guardano, fretta.
    Le vetrine colorate,
    occhi curiosi che si soffermano
    su luci ormai intermittenti.
    Basta guardarsi intorno
    e percepisci in una anziana signora
    vestita di stracci il suo dolore
    che all'angolo di una strada tende la mano.
    Un cane cha abbaia, ti distrae un attimo.
    Solitudine.
    Anche in sorriso breve
    o nel banco la donna chiama
    offrendo la merce ad un buon prezzo lo avverti.
    Solitudine.
    Come una torre altera all'orizzonte
    su un deserto battuto dal vento.
    Solitudine.
    Al centro di tutto questo tra mille suoni
    e vociare di persone
    ascolto il vento e le tue parole e non sono solo.
    Composta martedì 3 novembre 2009
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      Scritta da: Alessio Fabretti

      Notte di settembre

      Un silenzio profondo a me intorno,
      mi avvolge e chiude gli occhi miei.
      Son qui che in questa quiete
      neppur sento il battito del cuore mio.

      Ora son qui vicino a te,
      a te che in questo istante
      hai sussurrato il nome mio
      e mi hai chiamato.

      Il tuo pensiero è
      come una nuvola celeste
      che lampeggia
      scompare e si dissolve in
      una miriade di frammenti,
      un pulviscolo brillante che
      come pioggia sembra inondarmi
      ed il mio cuore canta la tua musica,
      mentre dissolve poi la mia persona
      vola verso di te che a me tendi la
      tua mano.
      Composta venerdì 6 novembre 2009
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        Scritta da: Luca Zecca

        Una lacrima che riga il volto

        Una lacrima che riga il volto
        assomiglia a un salto nel vuoto,
        perché sicuro è l'istante in cui inizia
        a lacrimare ma non quando
        si riuscirà a fermare.

        E intanto rivedi te stesso e
        rileggi tutto dietro il dolore, ma
        tutto vedi fuorché la lieta conclusione.

        La tua piccolezza è inghiottita
        dall'immensità di attimi di infinità,
        già ti chiedi se mai più una delizia
        per il cuore la vita ti riserverà.

        Ogni sospiro ormai sembra rumoreggiare
        contro di me, come a scandire
        il lento consumarsi del tempo.

        Ahi come impera la tenebrosità
        quando la tristezza dona falsità
        cercando di distogliere le cose
        dalla loro realtà.

        Ahi nulla sembra poter contrastare
        il grigiume di un mondo che
        credi non ti possa amare.

        Ma è nel riflesso sfuggente
        della lacrima ormai asciugata
        che capisci come le lacrime portano
        solo ad altro dolore,
        mentre un sorriso può far sentire anche
        agli altri un po' di compassione.
        Composta sabato 12 settembre 2009
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          Scritta da: Luca Zecca

          Condannato

          La fredda oscurità ogni cosa avvolse,
          e nulla di ciò che presente era
          ancora l'occhio si accorse.

          Ma se poeta non mi fossi considerato,
          a questo punto il poemetto
          potrebbe dirsi terminato.

          Quanto facile il mondo sarebbe
          se per me freddo fosse freddo e luce
          fosse luce; nulla così mi impensierirebbe.

          Ma così poeta più non sarei,
          i mari delle parole più non solcherei,
          e la vita nella sua semplicità mi godrei.

          Ma un più grande fardello mi è affidato,
          e a esso mai ho rinunciato.

          Vivere, sì, la vita, nella sua semplicità,
          ma spesso fermandomi così da
          cogliere le sue peculiarità.

          "Condannato" (più soave condanna
          inflitta non fu mai) io sono a smettere
          spesso di vivere, così da potermi vedere
          e cogliere il mondo nel suo armonioso fluire.

          Ai più duri d'orecchi una semplificazione
          ora e per sempre voglio porgere:

          "Per i minuti in cui vi ponete a spettatori
          sappiate che cessate d'essere giocatori".
          Composta venerdì 28 agosto 2009
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            Scritta da: Luca Zecca

            Ti andai cercando per anni Amore

            Ti andai cercando per anni Amore,
            componendo versi e studiando parole,
            cercandoti di fiore in fiore.

            E oggi che mi abbagli come il sole,
            fatico a descriverti e a comporre,
            come se ti fossi coperto di nuvole.

            Sarà che l'averti per anni desiderato,
            sarà che il volerti le rime ha facilitato,
            sicuro è che oggi scriverti si è complicato.

            Oggi a riprova tante sono le poesie
            per coloro che il mio amore hanno rifiutato,
            pari a nessuna quelle per chi mi ha accettato
            senza ingannarmi o raccontarmi bugie.

            Ma questa a lei voglio dedicare,
            alla stupenda che mi sa amare.

            Tu Laura un nuovo impulso mi hai dato,
            e per sempre te ne sarò grato.

            Ti amo mio fiore che ti lasci baciare
            come la rosa che ancora colma di rugiada
            dal sole si lascia sfiorare.

            Ti amo stella del firmamento
            che nella moltitudine non ha perso se stessa
            e non ha lasciato che il mondo la
            istruisse a suo piacimento.

            Per te mia signora queste rime compongo,
            e con esse il nostro amore incorono.

            La poesia qui concludo per non annoiare
            colui che poveretto legge e non saprà mai amare.
            Composta mercoledì 11 novembre 2009
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              Scritta da: STEO

              Oltre l'ideale

              Pelle come velluto
              come buccia di pesca
              occhi di cerbiatta
              profondi come mari
              languidi come lune dentro ai pozzi
              unghie da gatta
              bocca come bocciolo di rosa
              orecchie come ricami certosini
              incisi nei marmi perlati di Carrara
              piedi come geishe
              come bimba appena nata
              gambe flessuose
              corpo sinuoso
              cosce come colonne dei templi greci
              sguardo da dea
              voluttuosa, turgida, languida, afrodisiaca
              seni come coppe di champagne, come piramidi
              come dolci colline nel riposo del tramonto
              nella frenesia dell'alba
              tigre, dittatore, padrona
              comodo fondoschiena
              curve piene, minuto didietro
              sedere cesellato nel caldo legno
              capelli castani, biondi, ramati, corvini
              multicolori
              nei riflessi della luce ingannevole
              casta, puritana, puttana, schiava e donna.
              Quanti aggettivi stantii, retorici e inutili
              se non si può stringerti fra le braccia
              e amarti.
              Composta nel 2002
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                Scritta da: STEO

                Sull'arenile

                Sassi sull'arenile
                in attesa
                cotti dal sole
                bruciati dal sale.

                Sassi
                presi e gettati lontano
                beccati, smossi, scavati.

                Sassi
                presi e portati
                dalla furia del mare
                da una mano che li stringe
                e li infila in una tasca vuota
                dove saranno dimenticati dal tempo.

                Sassi
                in attesa che un'onda benigna li copra
                e dia loro la fresca pace di quell'attimo
                prima di tornare ad essere sassi.

                Sassi sull'arenile
                in attesa di una carezza d'amore.
                Composta nel 2002
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