Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

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Sognando

Lucidare lo specchio dell'anima
quando pensavi che lei sarebbe stata l'ultima.
Lucidarlo ogni notte, ogni volta che non puoi averla accanto
sapendo che daresti tutto per vederla anche solo un momento.
Fissare lo specchio e allo stesso tempo
trovarsi in un altro spazio,
lontano dalla noia e dall'ozio.
Lucidare lo specchio dell'anima
quando hai ruggine nel cuore.
Lucidarlo ogni notte, ogni volta che non puoi darle un bacio
sapendo che daresti tutto per eliminare questo strazio.
Fissare lo specchio e allo stesso tempo
trovarsi tra le galassie,
lontani dal mondo ma tra centro delizie.
Composta venerdì 20 marzo 2009
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    Scritta da: Gnetto
    Di bruciante vita labbra infiammate,
    Volto di Donna, di Fanciulla cuore
    Mare sospeso d'estivo calore,
    Ardito picco di cime innevate.

    Fiore d'aprile che petali schiude
    Nel sorriso che l'aurora comprende,
    Mano fugace, il corpo si tende,
    Parola sincera che non illude.

    Breve il tempo che la stagione coglie,
    Prato fiorito di baci, di voglie,
    Intrigo di sensi, nodo di vite,

    Da tremanti gesti luci rapite.
    Chiude il cantore gli occhi commossi
    Ed i tuoi sogna d'emozione rossi.
    Composta martedì 15 maggio 2007
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      Scritta da: ODIOSA

      Ricordo

      Svanisce il sole dietro l'orizzonte
      e tutt'intorno vi è
      il buio della notte
      non c'è stelle in questo cielo
      non c'è luce in questo cuore

      se un gufo bubula nel vento
      è come un grido di tormento
      se un passero cerca riparo
      ha ancora in bocca il gusto
      di un boccone amaro

      e intanto si allontana
      nel tempo
      il ricordo di un amore
      che è stato solo
      ... sgomento.
      Composta domenica 29 novembre 2009
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        Scoiattolo

        Sei sempre in fuga,
        non riesco a vederti, a prenderti.
        Eppure mi guardi
        e pare che cogli
        il mio desiderio.

        Hai forse paura?
        Che cosa è che ti fa fuggire sempre?
        Riesco una volta a prenderti
        a prenderti.
        Mentre impaurito
        cerchi di sottrarti.
        Le mie braccia ti tengono
        in un abbraccio.

        Tremi, ma io non posso vivere
        senza di te.
        Ora non fuggi più.

        Ora lo sai,
        e sei felice.
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          Lettera a mia madre

          Quante amarezze e tristezzti porti dietro
          dll'infanzia.
          Mamma, quanto ti desideravo,
          tu eri presa dai tuoi sconforti.
          E io rimanevo sola,
          senza la tua risposta.

          Mamma, avevo bisogno di te,
          ma tu non c'eri per me.

          Ma, quando eri libera, all'improvviso,
          del tuo misterioso dolore,
          tu eri distesa e nella rara
          dolcezza, eri la donna
          più meravigliosa del mondo.

          Il tuo amore era così
          grande, ed io ero tanto felice
          e ti amavo sempre più.

          Poi tornavi ad essere lontana.

          Ma quei pochi attimi
          dolcissimi d'amore
          erano la vita per me.

          Oggi, penso,
          mamma,
          un po' di più, solo
          un po' di più, non avresti
          potuto darmi?
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            Stupenda

            La tua chioma fluente,
            il tuo portamento superbo,
            il tuo corpo armonico,
            cammini nel tempo,
            così sprezzante degli altri.

            Isolata in uno spazio
            inaccessibile, vivi
            nel tuo regno dorato.

            Ti invidio quasi.
            Cerco di spiare
            per capire qualcosa
            di questo tuo mondo.

            Mi accorgo che tu
            piangi.

            Tutto il corpo sembra
            ridursi in una contorsione
            infantile, straziante.

            Ora so che là,
            nel tuo mondo,
            mascheravi il tuo dolore.
            Perdonami.
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              Scritta da: Alberto Iess
              Ti ricordo seduto con un libro in mano;
              ti scorgo ancora col pensiero, lo sai?

              Sulla copertina gialla leggo "Umano, troppo umano".
              Continua a leggerlo, ti prego.

              Ti voglio raccontar questo ricordo seppur sia vano:
              ti parlo ancora nella mia testa, lo sai?

              Nietzsche aveva ragione: l'uomo è umano, troppo umano,
              ma per me tu sei andato oltre. Abbracciami, ti prego.
              Composta domenica 29 novembre 2009
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                Scritta da: Sabrina Balbinetti

                Mosaico... opera paziente delle muse

                Tessere mescolate in kit di montaggio.

                Questo siamo.

                Prima che il mosaico della nostra vita
                possa prendere forma.

                Prima che tutto sia vicino.

                Ordinato.

                Combaciante.

                Prima che mani pazienti
                dividano i tasselli per colore.

                Prima che mani pazienti
                mettano il collante dei giorni.

                Prima che l'opera d'arte sia terminata.

                Prima che le lacrime degli dei
                lavino via i contorni.
                Composta domenica 11 gennaio 2009
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