Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

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Scritta da: Mena Lucia

Tu

Tu
immensa gioia.
Tu
immenso dolore.
Tu
sorriso amaro.
Tu
lacrima dolce.
Tu
notte splendente
tu
giorno buio.
Tu
pace sincera.
Tu
guerra del cuore.
Tu
luce cieca.
Tu
verde del mare.
Tu
silenzio assordante.
Tu
confusione muta.
Tu
campione di vita.
Tu
Anima.
Tu
vita...
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    Scritta da: FRANCO PATONICO

    Columbus way (un viaggio a ritroso)

    Dal mar pare risorto
    ed un antico faro
    lo guida ancora al porto
    del borgo marinaro.

    A te volge lo sguardo
    il tuo navigatore
    che leva lo stendardo
    in fè del Salvatore.

    Sì, l'Ammiraglio è vivo,
    fulgente e ardimentoso
    benché d'un legno privo
    per l'ultimo a ritroso.

    L'ormeggio che lo attende
    è un laccio alla memoria
    che saldo non s'arrende
    ai venti della storia.

    Europa vagli incontro,
    vai, corri mia nazione!
    E non lasciar lo scontro
    a vincer la ragione.

    Sarai la sua sorpresa
    e l'ultima scoperta
    dal dì che t'hanno resa
    una frontiera aperta.

    E mai sia la spada
    a ridestar chi tace
    Europa non t'accada
    di rinnegar la pace!
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      Scritta da: Nadia T.

      Il vento delle ragazze

      Era là in fondo alla strada, dopo la curva, la piazza:
      meta obbligata, contatto col mondo,
      legame di considerazione, seduzione totale.

      C'erano sedie impagliate, sgangherate
      davanti a porte con le volte,
      donne con il ricamo in mano sedevano raccolte.

      Sotto pergole d'edera ve n'erano altre
      dove oziavano uomini,
      tra odor di ristretto e nazionali
      giocavano a carte.

      L'aria stagnava nella piazza
      ed il tempo passava lento.

      Ma dalle case vicine
      scoppiettare di risa si alzava,
      s'insinuava nell'aria, diventava vento.

      Era attesa di un giorno,
      desiderio appagato, impazienza vincente.
      Era sfida, era audacia,
      era anelito di cambiamento.

      Poi, da spiragli di porte,
      da cortili assolati,
      sospinte dal vento che eccita i sensi
      e spalanca coscienze,
      le ragazze, dentro jeans affusolati,
      lavati e stropicciati,
      volavano verso la piazza.
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        Scritta da: Nadia T.

        I pomeriggi

        E grida e corse,
        giù per i solchi del campo
        tra il gelo e la brina
        e l'offesa arrecata nel profumo di mele.

        E grida e corse,
        la pedalata arrivava
        dove il cielo toccava i gorghi dell'acqua
        e la nebbia si alzava dalla melma pestata.

        E grida e corse,
        parti inventate poi ruoli scambiati
        e la pelle scottava
        ma non per la ruvida lana

        e grida e corse,
        così poco importava se il sangue pulsava,
        gonfiando ciliege alle dita,
        e la bugia inventata sarebbe bastata.

        E grida e corse,
        domani una nuova giornata
        sarebbe arrivata,
        offrendomi donna alla vita.
        Composta nel gennaio 2009
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          Scritta da: Nadia T.

          Briciole

          Con un gesto della mano scossi dall'animo
          ultime briciole di compassione,
          decisa per non provar tormento,
          veloce per non aver lamento,
          e d'indifferenza poi cosparsi il corpo.

          Adesso non capisco quest'uggia dentro
          che ondeggia col mio passo e segue il movimento
          anche solo per un tratto, forse è già tanto,
          e questo dondolio riporta l'imbarazzo,
          mi assale lo sgomento che credevo perso.

          Perso,
          negli occhi del deserto, color del caramello,
          su corpi levigati, vissuti come fardello,
          dietro cesti e fazzoletti, tra piedi e motorini.

          Perso,
          negli occhi dilatati di figli troppo amati,
          cresciuti senza sogni, leggeri di speranze,
          ma di pretese colmi.

          Perso,
          negli occhi trasparenti e lenti
          che non san più ricordare
          e per chi raccontare.

          Perso,
          negli occhi non aperti di corpi ancora acerbi
          che aspettano la notte per potersi addormenare
          ed in sogno, forse, giocare.

          Perso,
          negli occhi di farfalle dalle ali appiccicate
          che guardano discrete senza mai tentare un volo.
          Composta nel marzo 2009
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            Scritta da: Giorgio De Luca

            L'antico canto del fiume

            Nel lento fluir de l'acque vive
            scendea pel solatio sentiero
            tra sonori canti di fanelli e canapini.

            L'eco d'una musica giungea festosa,
            l'allegra voce del mattino
            accompagnava il lento andare.

            Sedette ad ascoltare i suoni dei liuti
            lungo le vie dei carpini bianchi
            e nontiscordardimè.

            Fragorosa digrada a valle
            l'antico canto del fiume
            mentr'ella,
            là dove un tempo rideano felici l'ore,

            mirò l'aurora tingersi d'oro
            e, nel confuso vocio dei boschi,
            sentì la dolce musica dei flauti cullare
            l'innocente infanzia...
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              Scritta da: Marco Garavelli

              Amore e dolore

              Ricordo il primo giorno al mare
              eri un viso da esplorare
              gli occhi dolci e poi severi
              la mente assorta né tuoi pensieri

              Ti parlavo incuriosito
              poi... conobbi il tuo sorriso
              un'anima aperta all'improvviso
              che brillava più del sole estivo.

              Ti vidi piccola e preziosa
              timida e poi curiosa
              prima schiva e poi coinvolta
              una bambina dal gioco tolta

              Sapere di non potere
              controllarsi e abbandonarsi
              la ragione non ha mai vinto
              la passione ha il sopravvento
              in guerra come in amore
              entrambi intrisi di dolore.
              Composta domenica 23 agosto 2009
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                Scritta da: mikele74

                Se solo potessi...

                Impulso che freme nella completa perdita di controllo.

                Brama di prendere e sentire il sapore di quel frutto tra il dovuto e il proibito.

                Mente offuscata ed ingolosita che perde per un mentre la sua dote più distintiva.

                Respiro affannato che cresce per il pensiero che corre oltre,
                verso il durante ambendo al calore umido e travolgente di quel corpo che diventa oggetto.

                Animo animale, gusto salato che ha l'effetto di sangue per il leone che aggredisce
                ritmo furente, crescente, verso il culmine, diviso tra lingua labbra e ancora labbra.

                Sobbalzo per la stretta dello smalto ma sadicamente cresce il trasporto.

                Scivolosi come serpi ci si perde in incroci e strette al limite del rispetto,
                ma il rispetto è assecondare il gemito, il piacere.

                Allora ancora ed ancora ed ancora sino a quando
                la vetta è raggiunta nella deflagrazione del nostro intimo.

                Precipito dalla trance al risveglio, a valle distesi e cullati dal dolce scorrere del tempo.

                Respiro profondo e comprendo quanto ciò non vuol essere utopia ma senso del mio volere
                ma intanto aspetto ed accetto. Oggi!
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                  Scritta da: BrutalBruzzi

                  Anima e Corpo

                  L'Anima prese per mano il corpo
                  In un lontano giorno della Storia.
                  Si sarebbero sposati.
                  Avevano così deciso,
                  di camminare insieme sul lungo
                  selciato della Vita.
                  Poi venne la Morte,
                  gelosa e perversa,
                  che per dispetto strappò
                  il corpo all'Anima e lo portò via
                  con sé.
                  Spiegaci o Morte:
                  Noi siamo l'Anima che sale
                  Al cielo?
                  O siamo forse il Corpo
                  Che subito imputridisce?
                  Composta giovedì 10 agosto 1995
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                    Scritta da: BrutalBruzzi

                    Voce

                    Sei voce
                    Che sussurra alla mia mente
                    e imprime la tua immagine
                    Nei miei pensieri...
                    Sei voce
                    Che mi parla da lontano
                    Sei voce
                    Come una canzone delicata
                    Mi trascina in un ritmo senza fine
                    Che vorrebbe portarmi a te
                    e mi incanta
                    Come la tua voce
                    Specchio della tua essenza
                    Ed io
                    Rimarrò in silenzio
                    Per
                    Ascoltare la tua
                    Voce.
                    Composta domenica 27 maggio 2001
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