Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Giorgio SantyManero

L'Aquilone

Quando l'amore ci sfiora
come un aquilone
vola sopra di noi
e non riusciamo ad afferrarlo.
È nostro perché
lo teniamo
con i fili della nostra speranza
anche se un vento dispettoso
lo sospinge in alto
lontano dalla nostra presa.
Quando l'amore ci sfiora
come bambini
viviamo sospesi
nell'attesa che un soffio
lo riporti a noi.
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    Scritta da: aletis

    Crescere

    Ogni giorno che passa
    è un giorno rubato alla
    spensieratezza dell'adolescenza
    è un giorno che anticipa
    l'oblio dei sensi e le rievocazioni
    della saggezza
    ogni giorno che passa
    è tutto e niente al contempo:
    la pienezza dell'istante
    che si perde nel ricordo
    di ciò che si appresta
    ad essere stato.
    Composta martedì 17 maggio 2005
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      Scritta da: Alex Coman

      Io positivo

      La voce rimbomba nel vuoto della testa
      e parla e strilla con la memoria persa.
      Pensieri vaganti sono ormai lontani
      nel buio profondo e restano i suoni
      suoi, come le corde vocali
      appese nella mente. Ormai sono anni
      ch'esiste con forza e guida il mio Io
      verso colui che vede, verso colui ch'è Dio.
      Composta giovedì 12 novembre 2009
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        Scritta da: Alex Coman

        Catene preziose

        Sono legato con argento massiccio,
        splende, piace, non è nocivo.
        Un grande legame isola azioni
        mie, ma sono felice in queste condizioni.
        Perché gettare tutto per un piacere esterno,
        se quello interno può durare in eterno?
        Non lo farò. Le mie catene
        son preziose più delle pietre;
        non è isolare, ma vivere in pieno
        sentire tale sentimento interno.
        E io vivrò con l'argento alle mani
        mie, più in là di domani.
        Composta giovedì 12 novembre 2009
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          Scritta da: mikele74

          Ascolta!

          Fermo ad ascoltare, annullo tutto ciò che sento e provo a vivere,
          non muovo me stesso per un motivo ma resto fermo per provare a capire.

          Come l'acqua che un tempo fu calma e piatta torna ad esserlo dopo che l'estraneo movimento l'ha scossa,
          sento che il respiro si fa di nuovo vivo e il mio corpo manifesta la sua presenza.

          Chiudo gli occhi e provo a liberarmi, il cerchio si allenta ma non mi lascia libero,
          chiamo il tempo, chiamo la mia forza ma solo un incomprensibile sussuro come risposta.

          Sempre più forte il mio respiro vuole essere ascoltato e comprendo come lontana sia la mia strada,
          può un lampo di luce aprire il guscio che di buio si è riempito?

          Anima e spirito vogliose di tenera amalgama tra lo spazio e il tempo rincorrono il disegno,
          ciò che credono in loro celato. Credono e diffondono a chi reputano loro affine.

          Consapevole che troppi strati si sono posati sulla purezza dei nostri animi il cuore si placa e rientra in se,
          oggi è il domani di ieri pertanto oggi o domani poco importa l'importante è che si giunga.

          Innocente e puro? Si lo sono ma non più di chi non sono io, ma ahimè troppo spesso ci si dimentica di esserlo.

          La paura di essere fragili impedisce alla nostra essenza di ricordarsi che il fanciullo vive ancora.

          La purezza è ambizione troppo grande per chi vanta esperienza di vita,
          ma dobbiamo lasciar vivere il fanciullo che la vita ci ha condannato ad eliminare.

          Gonfi gli occhi di pianto portano il messaggio del mio mondo, ascolta!
          Composta giovedì 20 agosto 2009
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            Scritta da: Dario Magnani

            Ovunque

            Autunno.
            Solo con me stesso.
            Sulla cima di una dolce collina.
            Il paesaggio è misto, fra radure e boschi.
            Il cielo è sereno, azzurro, screziato di innocue nubi.
            L'ora è giovane, l'aria è fresca e i miei sensi ne sono stimolati.
            La mia mente vaga, estasiata dal silenzio e dalla solitudine che mi circonda.
            Sono seduto su un soffice manto erboso, appena in pendenza, in confine fra bosco e radura.
            La mia visuale è ampia e spazia fino alla linea del profilo collinare, confine tangibile fra aria e terra.
            Mi manchi, anche se sei con me ovunque.
            Sei fra le chiome dei boschi, nell'azzurro del cielo, nel silenzio della solitudine, nella calma delle radure, nella frescura dell'aria, nel manto erboso...
            Tu sei il mio paesaggio ed insieme siamo l'aria e la terra, ma... Mi manchi.
            Mi manchi fino al dolore forte e straziante.
            Mi accorgo infine che in tutto questo manca un fiore...
            Tu, il fiore più bello!
            Composta lunedì 9 novembre 2009
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              Scritta da: Grazia
              Profumi del passato
              riempiono le mie narici...

              effluvi ancor più intensi
              come di frutti lentamente maturati,

              coltivati dal ricordo
              nell'orto delle primizie,

              in cornici preziose
              appesi alle pareti del cuore,

              galleria dei miei tesori
              dove ama pascolare la mente,

              dove tutto e niente
              si stempera nella certezza

              che una sola, piccola gioia
              può annullare ogni amarezza!
              Composta lunedì 16 novembre 2009
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                Scritta da: Dora
                Amore
                l'amore sei tu per me, amore impossibile, irreale, amore puro, fatto solo di sentimenti, sensazioni, gioia e dolore, l'amore senza sesso, carne, materia. Amore sentito, vissuto, creato.

                L'amore sei tu in ogni mia espressione, nel mio sentire, sognare, vivere

                sei tu la musica, il canto, le parole, la poesia

                sei tu che accelleri i battiti del mio cuore rallenti il mio respiro. Sei tu che io chiamo amore, perché l'amore per me sei tu.
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