Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

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Scritta da: Patrizia Cona

Ho scelto te, per bagnarmi il cuore di parole

Te ho scelto, per concedere un sussulto di vita;
te ho scelto, per poter accarezzare con mano delicata e
domani stringere con forza;
te ho scelto, per confessare una lacrima e lasciare
che si asciughi sul tuo vestito leggero;
te ho scelto, per impedire al tempo di sbiadire
il mio ricordo e cancellare i passi;
te ho scelto, per trasmettere un'emozione che il cuore
da solo non può contenere;
te ho scelto, per condividere una malinconia densa
che mi sovrasta nei giorni più deboli;
te ho scelto, per poter amare ed odiare
e vivere di questi contrasti;
te ho scelto, perché ogni volta che ti sfioro
assapori la mia passione senza condizioni;
te ho scelto, per quietare i moti dell'anima ora deliranti,
ora in estasi;
te ho scelto, come custode di infiniti pensieri
per raccontare la mia storia oggi, domani e per sempre.

Ho scelto te perché taci, ma il tuo silenzio è il solo
che lenisce un dolore o arroventa il sangue,
e nella tua stanza senza rumori si nasconde
l'eco delle mie parole.
Ho scelto te, un foglio bianco da sporcare d'inchiostro...
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    Scritta da: Concetta Aielllo

    Dissodare

    Solca il vomere
    il cuore arido,

    accarezzo con l'erpice
    zolle secche
    le animo,

    passo tra la terra nera
    su e giù dissodando.

    Sementare il terreno,
    affondare la vanga lucente

    incalzando
    germogli d'amore.

    Rastrello fra sterpaglie
    e antichi dolori,

    tra lo stabbio da allargare
    libero la mente in voli arditi,

    e compiaciuta attendo la luna.
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      Scritta da: Andrea Spartà

      L'amoRe ha la "r" Moscia

      Vorrei essere il brodino che sorseggi all'aperto mentre fuori piove
      per trovarmi dentro di te ed esserti indispensabile per vivere...
      Vorrei essere la cintura dell'amore, quella che ha un buco solo
      e che riesce a chiudersi esclusivamente intorno al tuo stomaco...
      Vorrei essere l'unica fata in cui riesci a credere con gli occhi aperti
      per vivere il massimo della magia che un mondo razionale può donarti...
      Vorrei essere il pesce che salta fuori dall'acqua sotto il tuo sguardo
      per ricordarti che con me puoi avere la più grande libertà del mondo...
      Vorrei essere la tua adorata e amabile erre moscia
      in modo che ogni volta che pronunci la parola "amore" la mia presenza risaltare più di ogni altra cosa possa...

      Vorrei potermi trasformare, cambiare, mutare, esplodere e sorridere.
      Vorrei poter volare, cantare, saltare, esplodere e piangere.
      Vorrei essere o diventare qualsiasi cosa abbia a che fare con te
      perché, alla faccia di Parmenide, il mio essere è quando ci sei e quando non ci sei non è...
      Così come non hanno motivo di esistere le mie mani se non possono sfiorarti
      le mie labbra se non possono parlarti e baciarti
      i miei occhi se non possono vederti
      la mia anima se metà di sé non può regalarti
      le mie gambe se non possono raggiungerti
      i miei sogni non possono di te esser fatti
      le mie braccia se non possono proteggerti
      il mio futuro se in sé non può comprenderti
      e le mie parole...
      se la persona più importante e speciale della mia vita non possono renderti.
      Composta lunedì 16 novembre 2009
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        Scritta da: Concetta Aielllo

        Il grido

        Grida di dolore il poeta.
        Esterna nell'urlo
        il veleno della vita
        della sua guerra mai finita.
        Angeliche figure,
        rosse fioriture,
        presenze antiche le pagine
        uniche amiche.
        Lacrime stilla il cuore,
        segna il tempo del dolore.
        Il sole all'improvviso,
        perso tra le sue labbra
        un debole sorriso.
        Rilegge il suo vissuto
        si perde tra le righe
        in quell'amore muto
        Muore
        il grido nella gola muto
        che a liberare l'anima
        lo aiuta.
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          Scritta da: Carlo Peparello

          Il Circo

          Prego signori entrate pure
          il Circo apre i battenti
          che recitino i teatranti
          che traballino le pedane
          che suonino le grancasse
          che volino i temerari
          Che Siate spettatori o comparse
          il Circo vi attende, la tenda è spaziosa
          il Circo non chiude mai
          Vive per voi, che siate animali o ammaestratori
          Prendete posto signori e divertitevi
          Il circo insegna a ridere
          La malinconia? La trucchiamo e gli mettiamo un bel naso rosso!
          La paura? Mettiamola sul trapezio!
          Infilate signori, la vostra testa nelle fauci del leone
          brandite fruste e campanelli
          Il circo è dentro di voi e tutto intorno
          Siete voi lo spettacolo, il resto è scena
          Vivete da commedianti, equilibristi ed oratori
          La vita è un Circo e voi siete spettri che ridono
          Timori che sobbalzano e pensieri con le piume!
          Entrino signori, spinti da uomini forzuti
          Non guardate l'orologio, il circo non ha orario
          Si entra e non si esce, lo spettacolo non ha pause...
          Composta lunedì 16 novembre 2009
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