Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

D'ora in poi

Non piangerò più per te.
Non verserò più una lacrima per te,
per una persona che non mi ama
per una persona che non mi merita.
Non mi umilierò più per te.
Non accetterò più di essere la tua amante.
Non ti permetterò più di trattarmi così,
con superficialità e noncuranza.
Non accetterò più d'ora in poi di non essere amata.
Composta lunedì 16 novembre 2009
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    Come è possibile?

    Continuamente penso a te,
    alle emozioni che mi ha regalato,
    ai momenti indimenticabili che con te ho vissuto,
    all'amore che per te ho provato,
    alle dolci parole che mi hai sussurrato,
    ai baci che mi hai regalato,
    alle carezze con cui mi hai sfiorato,
    ai brividi che mi hai provocato;
    e poi mi chiedo come è possibile che
    a tutto questo tu hai rinunciato.
    Composta lunedì 16 novembre 2009
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      Scritta da: Carlo Peparello
      Mi immagino a fumare in silenzio
      scontroso col mondo e preda dell'ozio
      seduto scomposto e piedi incrociati
      Scaccio fantasmi e ideali smarriti
      Ascolto il vento che ghermisce e scappa
      la chitarra vibra e ci mette una toppa
      Troppi strappi in un'esistenza scucita
      sospeso tra futuro acerbo e giovinezza sfuggita
      Tutto mi passa attraverso
      e in ogni elemento sono immerso
      Faccio parte del tutto assoluto
      e del nulla straniero e muto
      Sono figlio di nessuno in particolare
      sono succube dell'assurdo vagare
      La meta è dentro a cancelli chiusi
      litri di sogni che scorrono sfusi
      Mi alzerò quando dormiranno le gambe
      per volare nel buio o scornare le onde.
      Composta lunedì 16 novembre 2009
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        Ritratto in seppia

        Cannella e mandorle, primo bacio.
        Ore di luce lieve, occhi negli occhi.
        Mai provata una simile lentezza, ti mordo piano, sei buono.
        E foglie di colori più dolci non ne ho viste, abbracciati stiamo bene.

        Malinconico autunno che scandisci piano il mio tempo.
        Amarti è destino, è la mia pancia che lo dice.
        Ritornerei mille volte a viverti, se vuoi rendermi felice.
        Io che amo partire, da te vorrei solo tornare.
        Oggi ti chiamo per nome, Amore.

        Narciso morì specchiandosi nel suo riflesso.
        Ebbe poco da conoscere l'amore.
        Senti invece questo cuore come batte.
        Sinfonia della vita, fugge.
        Un cavallo al galoppo sfrenato.
        Non si fermerà, questo è il suo viaggio.
        Ora che ha scoperto la strada, puoi solo pregare ch'io non cada.

        Mi vien voglia di dondolare nell'aria.
        Aggrappata alle corde del tuo cuore.
        Io di te amo tutto.
        Composta sabato 13 settembre 2008
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          Scritta da: Claudio Rendina

          Frenesia

          Corri come se non dovessi più smettere,
          impara a osservare il mondo:
          sai che non ti aspetterà.
          Ruba il tempo e consacralo alla tua strada
          propizia,
          innalza altari ad ogni sosta.
          Non ci sarà un domani
          se ti fermi.
          La vita corre
          anche se non vuoi accorgertene.
          Inizia a correre!
          Non tardare,
          non lasciare indietro la tua essenza.
          Abbi il coraggio di rimanere integro
          nella tua folle corsa,
          come se non ci fosse un domani.
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            Scritta da: Mario De Rosa
            Quasi melanconia mi prende
            avvolto nella nebbia d'un fine Ottobre,
            d'oro per le chiome dei pioppi,
            serpi di luce, che rivelano il percorso
            del fiume alla campagna.
            Qualche raro lampione, spande cauto
            l'aureola, ed è quadro irreale
            per un paese del sud, nei valloni
            di detriti e nei pini un po' più usato,
            dal soffio di venti fieri ad esser flagellato!

            Si posa così un sentire quieto
            e scambia nascondigli, con l'incerto
            dei rami, che a stento affiorano
            là, dove la coltre la presa un poco
            allenta.
            E sono d'Autunno gli umori
            e i linimenti che la riarsa terra
            spalmano, e già scioglie i capelli
            la natura che nuda si adagia su un letto
            di foglie e di colori, come ninfa
            nella sera, già pronta per l'amore.
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              Scritta da: Mario De Rosa

              Altri ritmi

              Su Morano imperversa
              la bufera di neve,
              e le case si stringono
              a cercare riparo
              dalle mani invisibili,
              che a miriadi incombono
              con freddi aghi pungenti.

              Il silenzio irreale
              solo rompe un badile,
              che alle case vicine
              apre piccole vie.
              In sfrenate battaglie
              di palloni di neve,
              i ragazzi si sfidano
              finché reggon le mani
              rosso-viola del gelo.

              Poi a casa, il camino
              con il ceppo di brace
              per asciugare i vestiti,
              ha un calore di pace.

              Scendeva copiosa la neve
              con i padri per casa
              i vicini e gli amici,
              e le madri a parlare
              e a gustar col caffè
              sentimenti sinceri.

              Presto giungeva il buio
              e brillavan camini e lucerne,
              e la neve posando scandiva,
              tempi e ritmi eterni!
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                Scritta da: Samuele Bovini

                Angoscia

                Ancora un altro rischioso passo
                in bilico sul ciglio,
                vedo mani come artigli affilati
                che vogliono prendermi le gambe
                e trascinarmi giù, in fondo al baratro.

                Resisto, faccio fatica, un passo dopo l'altro,
                ma tutto intorno solo arido deserto
                senza fine, senza inizio, senza senso.
                Arranco ancora un po',
                ma ormai è finita, scivolo giù.

                E subito un tuffo al cuore,
                poi il deserto si trasforma nell'oscurità:
                è il buio? O è il nulla?

                Le invisibili particelle della stessa oscurità
                si stringono intorno a me, sempre più strette,
                e quasi mi soffocano senza pietà dentro me stesso;
                è l'angoscia: sono io che vivo
                bramoso di conoscere,
                ma consapevole di non sapere.
                Composta nel novembre 1998
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                  Scritta da: Samuele Bovini

                  C'è bisogno di un sogno

                  Quando non va più come vorresti,
                  quando anche le stelle ti franano addosso,
                  quando ti manca anche la forza per parlare,
                  allora si, c'è bisogno di un sogno,
                  con il quale potertene andare.
                  Quando tutto corre più veloce,
                  quando il fiato si fa corto,
                  se la strada ti inghiotte,
                  ancora di più, c'è bisogno di un sogno,
                  con il quale tirare il fiato.
                  Quando ogni passo e ogni frase
                  ti sembrano uguali,
                  quando, terrorizzato,
                  vedi te nei visi degli altri,
                  e soprattutto quando ti accorgi
                  di essere umano tra le bestie,
                  o bestia tra gli umani,
                  ora più che mai, c'è bisogno di un sogno,
                  col quale poterti distinguere.
                  E se sognando avrai buoni frutti,
                  siediti e osserva silenzioso
                  chi vive senza sogni,
                  che impazzisce tra mille vicoli ciechi,
                  mentre a te, o sognatore,
                  si apriranno sempre
                  nuove, splendide strade.
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                    Scritta da: PAPPI08

                    Concerto

                    Se potessi sentire
                    la voce che ho dentro
                    sarei accanto a te
                    in questo momento
                    quasi trasparente e silenziosa
                    come acqua di torrente
                    che lieve d'estate
                    scorre al mare...
                    se dovessi ascoltare
                    le voci della gente
                    preferirei risate
                    e bande di orchestrali
                    e piccoli giullari
                    dai colori sgargianti
                    e tanta allegria...
                    ma resto qui,
                    è lo stesso...
                    perché l'attesa
                    diventa un concerto
                    dove il sipario si alza
                    solo quando ti vedo arrivare...
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