Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Ida Vinella

Fuggiasco

Scappa
mantello argentato di sogno
di fuga tu vivi ogni notte,
lasci caldo il guanciale
che anela un ritorno... è freddo.
Il rosso ti insegue nell'ombra
carezzando le tue ciglia
e posando brina d'amore
su un cuore che arde
ogni giorno, per chi?
Notte cortese
fin troppo,
schermo al tuo sguardo
di fiamma, si chiude
si schiude
trafelato nella corsa del perdono.
Castello di aria
fuggi nel vento
perché qui che ti aspetta
rimarrà sempre
l'ingenuità.
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    Scritta da: Annalisa Zurla

    Donna

    Annichilirsi nell'impassibilità della notte, lacerazioni
    motivo di carne
    cammino di spade
    piccole cellule d'amore
    sull'ambiguità di seta del vapore,
    cesellato
    cuore in un filo sottile
    di trasparenze
    oceano contaminato
    dal calore del suolo
    tempere di petali di fiori,
    sollevati da una
    tempesta di onde,
    spinte da un
    viso di gocce di
    luna,
    un gatto
    smarrisce il suo segreto nei semi
    selvatici di due
    stelle di verdi
    primule che solo
    un ambrato
    vento potrà
    dischiudere, e
    mai tradire.
    Composta giovedì 10 dicembre 2009
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      Scritta da: Antonio Dimasi

      L'ombra amica

      Passo dopo passo osservo la mia ombra,
      cammino e lei rimane alla stessa distanza.
      Corro, ma nulla, mi perseguita.
      Provo a nascondermi, ma davanti a me c'è solo sabbia.
      Mi rattristo e sconsolato salgo sopra gli scogli.
      Noto che la mia ombra scivola in acqua,
      non importa, tanto non ha fatto altro che seguirmi.
      Però ho paura che affoghi, mi butto in acqua.
      La mia ombra è scomparsa, e adesso?
      Mi sono buttato in acqua per salvarla
      e lei scompare.
      Triste risalgo sugli scogli
      e mi accorgo che anche l'ombra mi segue.
      Per una volta sono felice che lei è insieme a me.
      Ora mi sento più tranquillo.
      Ritorno sulla sabbia e pian piano il sole scende.
      Arriva la notte e lei scompare.
      Mi addormento e la mattina dopo quando mi rialzo,
      rivedo lì, sempre al suo posto, la mia amica.
      Non mi ha mai abbandonato.
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        Scritta da: G. Venturini

        Sotto il cielo dell'Iraq

        Pupille sbarrate... - i tuoi occhi -
        screpolano chimere
        dietro un vetro tappezzato
        da riflessi di luce,
        stroncano fumi evanescenti
        di una notte lontana,
        diversa da quelle che s'incontrano
        sotto gli edifici calcinosi di Bagdad.
        Arrendevoli spettri si aggrappano
        colmi di spavento, ad anime d'uomo,
        per risalire verso le arcate del cielo,
        e nel bagliore delle stelle
        sentire l'eco della Voce Universale.
        L'Iraq ha strappato l'ultima speranza
        dal cuore, la terra grida alto il sangue versato,
        il nome dei volti perduti.
        Miserie d'argilla ai piedi dei monti,
        fango e famelica cancrena
        spezzano silenzi di anime pellegrine.
        Il respiro è mozzato,
        da uno sforzo di pensieri,
        sfociano parole che cercano amore.
        E tu, vagabondo,
        straniero nella tua stessa terra,
        scandisci ricordi di pace lontana...
        accarezzato dal vento,
        che si solleva in questa oscura notte,
        fra le rovine di Bagdad.
        Composta giovedì 10 dicembre 2009
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          Scritta da: G. Venturini

          Lettere di cielo

          Non posso parlare
          dei misteri del nulla
          e dei silenzi,
          né dei segreti del cielo,
          posso tentare
          di comprenderli
          e di dividerli con te,
          nell'anima,
          in quel ritaglio d'infinito
          laddove ci sentiamo a casa.

          Non ho metri,
          né orologi per capire,
          scrivo con lettere di cielo
          nelle acque scure della notte,
          traccio impronte d'inchiostro,
          così le parole
          non invecchiano mai,
          scritte fanno meno paura.
          Composta giovedì 10 dicembre 2009
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            Scritta da: G. Venturini

            Campane a Venezia

            Le parole sono ponti trasparenti,
            toccano il cuore e la mente,
            l'altra faccia della mia anima.
            Non ci siamo mai parlati
            veramente io e te, a Venezia,
            persi dentro a calli oscurate
            dalle ombre del giorno,
            quando tira il vento freddo
            di tramontana, quando il grigiore
            offusca la luce quotidiana
            e fa sembrare ogni momento
            un lungo crepuscolo.
            I ricordi sono rimasti tra me e lei,
            fitti come la nebbia di notte
            a Santa Lucia. Intimi amanti
            di una passione strappata,
            friabile, solo sognata... distante,
            poi, solo occhi inesistenti.
            Il tempo era scandito
            dalle campane di piazza San Marco,
            da onde e da maree, da mani nude in tasca
            intorpidite dalla nostalgia
            di vedere l'icona d'oro e noi stretti stretti,
            come i tasselli di un mosaico arcano.
            Si sfogliano i molteplici frammenti
            di un istante, di una carezza,
            mentre lente suonano le campane,
            nel tramonto di questa sera
            rosso veneziano.
            Composta giovedì 10 dicembre 2009
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              Scritta da: Chiara Santagada

              Trittico d'amore - 3 Angelo io

              Il mio pensiero a te giunge volando,
              angelo della notte in ultraumano
              silenzio,
              con ala di civetta e disfiorando
              la tua guancia sussurra a te il mio amore
              (ah cuore, cuore, che conosci il vento
              e le brine d'inverno anche in estate).
              Con ossa cave e piume raffinate,
              il mio pensiero non fa alcun rumore
              e delicato alla tua spalla viene
              e ti sostiene
              non visto, non sentito ed è felice.
              Angelo io, delicato e testardo,
              reco sollievo, mentre per te ardo.
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                Scritta da: Chiara Santagada

                Trittico d'amore - 2 Intatto immortale

                Intatto rimarrai
                oh mariposa
                sospeso prigioniero
                nell’ambra ardente della mia passione,
                fissato nel geometrico cristallo
                dal mio ricordo scintillante, ucciso
                nella bellezza dal mio amore avaro
                per un istante eterno.
                Posto al riparo dalla decadenza
                immune dall’affanno e dall’odiosa
                obsolescenza,
                il mio canto ti ha dato perfezione
                e la mia morte ha reso te immortale.
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                  Scritta da: Chiara Santagada

                  Trittico d'amore - 1 amai

                  Splendore di pietra avevi
                  a quel tempo, amato mio:
                  vibrante di silenzio
                  eri.
                  Mio compito cavarti risonanze,
                  tuo compito destarmi dal torpore
                  di clessidra svuotata
                  e nell'amore
                  ri - proiettarmi.
                  Splendore, splendore nell'aria
                  emanavi a quel tempo, amato mio.
                  (Ah nostalgia senza addii
                  ah desolata autocoscienza).
                  Mai io ti ebbi, eppure, per lo spazio
                  di un'accecante carezza.
                  Per una volta
                  amai.
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