Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Il Sublime

Ascoltando una musica che mi trasporta,
Arrivo fino a te,
Nel mentre immagino paesaggi immensi e rari gustandone i profumi
e, viaggiando, ancora, riassaporo il dolce e il salato della purezza e della verità
Perdute da un tempo che sembrava infinito
e che troppo spesso ho voluto lasciare in sospeso e poi dimenticato.
Quale magia è, questa?
Amore, il viaggio è davvero lungo.
Mi manchi, ma al tempo stesso sei qui con me nel mio cuore
Dove puoi osservare lo spettacolo in prima fila
Dove puoi nasconderti, se solo tu lo volessi
Dove puoi contare i passi di cristallo e i secondi incombenti e fragili del tempo
Dove puoi cercare ogni volta che vuoi il coraggio per vivere
Dove trovi le parole di forza del nostro amore
Dove sarebbe dolce, anche il morire
Dove trovi la mia voglia eterna di te.
Composta sabato 24 ottobre 2009
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    Scritta da: Lillanica

    La vita ti ha insegnato ad amare

    Vivere on significa essere felici.
    Non è pensare che tutto ha un lieto fine.
    La vita non è scritta, il destino è nelle tue mani!
    Prima di nascere nessuno ti ha spiegato che
    vivendo incontrerai delusioni, ferite che cambiano
    l'andamento del tuo percorso.
    Cambi rotta ed è per questo che la nave si perde nell'oceano.
    Nessuno ti ha raccontato che prima di essere felice devi soffrire...
    e se leggendo pensi a situazioni o a persone in particolare...
    La vita ti ha insegnato ad amare!
    Composta venerdì 13 novembre 2009
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      Scritta da: Paolo

      Chachacha

      Dolce naufragar che mi par così lento.
      All'avventura,
      con un pensiero che non desidero sia trafugato e fiacco;
      il pensiero forte e figlio di una vita
      come fosse un tormento.
      E qua la terra è forte, altresì giunta a qualcosa di ancor più coriaceo...
      non passano i soffi, ma sostiene a braccia conserte i passi.
      La gente ci balla sopra...
      ... dalla donna con ombrello e scarpe col tacco
      - dall'alto, nel basso -
      ... all'uomo ignudo con la barba lunga e gli occhi cisposi.
      Alla danza nemmeno il mare si scuote.
      Fermo, presente, ha nome d'uomo,
      ma si muove sempre con nome di donna.
      Ricordo che con questa gente c'ero.
      Forse ancora ci sono.
      Una volta sapevo salire solo le scale,
      dormire, ma non ballare.
      Oggi, se può passare attorno a me una donna - tra le fila -
      vuol dire che domani posso provare.
      Chiudere la bocca, e non più sbraitare col corno,
      tornare a casa, anche tra pianure,
      giocando ad inseguire le crepe della nostra terra.
      Composta mercoledì 5 dicembre 2007
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        Scritta da: Paolo

        Da Natale in poi

        Le luci s'arrampicano sui muri, ed accendono le strade,
        - è il Santo Natale -
        e quella donna continua a percorrerle, senza bisogno di regali, né tantomeno di vanitosi pensieri.
        Un tempo quella donna fu ragazza coccolata.
        Natale dopo Natale, regalo dopo regalo,
        se ne scelse uno.
        Pensò ad una vita congeniale, ad un trascorrere senza dolo.
        Una soluzione esiste, ma ad uno scuro nero stare rimane colei...
        seppur donna sia diventata.
        Donna ora, che passa sotto le mie finestre,
        nel portamento - solo che con inganno or la consola -
        come un'elegante espressione abituale;
        l'esclusione dal tribolato ingigantire di luci lungo le pareti,
        dimenticando coloro che tanto vicini pensarono di accompagnarla,
        ma, col Natale, ne furono diseredati.
        Ma chi piange il pianto di piante prematuramente morte,
        non ascolta la donna che continua a crescere.
        E lei dopo quelle piante.
        Lei passa d'un fiato le giunture verdi, sante e dal folto auspicio,
        che vorrebbero arrivare fin alla strada,
        sicura di poter evitare con scelta.
        All'abbaglio, che spacca le mie consuete finestre,
        io defletto un vetro che fa per Lei come un canale,
        un'aria di aria apparentemente respirata male.
        Io ne chiudo i battenti, con fervore,
        con tanto di gomito,
        nell'attesa che
        quella donna possa prevaricare quell'aiuto
        ed arrivare
        con speranza, a ciò che io giudico con sapore.
        Composta domenica 16 dicembre 2007
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          Scritta da: Paolo

          La mia Prima Donna

          Fulgido sguardo distaccato,
          affascinante latenza di sorriso,
          voluttuosa svogliatezza.
          Ed io con te,
          nostalgico,
          accarezzo movenze figlie di quotidianità.
          La mia contemplazione estatica
          che brama le tue disincantate gesta.
          Il mio desiderio indesiderabile.
          Sei tu il mio sfogo di membra,
          annego tra le tue braccia.
          E con te,
          lieto,
          accolgo l'incontro del mio destino.
          Composta lunedì 30 giugno 2003
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            Scritta da: Feliciarosa Boccia

            Questa è e sarà sempre la vita

            Acqua per rinfrescarsi.
            Luce per illuminare.
            Libri per imparare.
            Polmoni per respirare.
            Inconscio per sognare.
            Occhi per guardare.
            Orecchie per ascoltare.
            Mani per toccare.
            Anima per amare.
            Amicizia per consolazione.

            Questa è la vita...
            è tutta una serie di cose programmate dalla nascita...
            siamo tanto diversi ma tanto uguali...
            sia come persone sia come abitudini...
            ma nessuno ha mai provato a fare cose diverse da queste...
            tutto questo è solo monotonia tramandata da secoli.
            La tecnologia può anche estendersi ma da che mondo è mondo non è mai cambiato niente...
            Composta mercoledì 11 marzo 2009
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              Scritta da: Fiore1961

              Notte d'estate

              Lunga la notte trascorre insonne.
              Lunga l'attesa del dì che viene a fatica.
              Pensieri, pensieri, pensieri... fantastici.
              Notte d'estate rinnovi il dolor.

              Caldo il giaciglio immoto rimasto.
              Calda la mano per turpe lavor.
              Sogni, illusioni, miraggi... chimere.
              Notte d'estate perseguiti ancor.

              Come sole che ad amante tradito
              inane riscalda lo strazio del cuor;
              Come luna che il notturno viandante priva,
              coperta da nembi, del radioso candor;

              così il tuo falso silenzio propini,
              palese d'inganno, nelle stanche tue or;
              così la pur sola speranza cancelli
              in chi intrepido aspetta il tuo lento morir.

              Ma or già candido il cielo si fa.
              Cori d'uccelli annunciano il dì.
              Notte d'estate tenuta ed odiata.
              Notte d'estate lenisci il mio cuor.
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                Scritta da: Fiore1961

                Un vuoto... Un vuoto... Perché?... Perché?...

                Un singhiozzo rompe la trepida attesa.
                Sei volata via colombina
                verso un cielo nero e infinito
                sei volata via.

                Novembre, mese di tristi ricorrenze
                Novembre riservi infausto destino
                Novembre la gioia di una vita distruggi!

                Mentre la bocca morde forte le dita
                e le mani fredde con rabbia si chiudono,
                una lacrima amara scorre sul viso.

                Quel nome voluto si strozza in gola.
                Le braccia invano stringono al petto
                l'idea di un padre ingiustamente negata.

                Un vuoto... Un vuoto... Perché?... Perché?...
                Composta sabato 10 novembre 2001
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                  Scritta da: Fiore1961

                  Ho bisogno di te

                  Ho bisogno di te quando mi sveglio.
                  Ho bisogno di te mentre lavoro.
                  Ho bisogno di te nei miei sogni inquieti.
                  Ho bisogno di te e dell'anima tua.

                  T'ho cercata attraverso mille rovi di spine.
                  T'ho amata in cento letti stranieri.
                  M'hai riempito le notti con soavi pensieri.
                  M'hai lasciato il cuore in penosa tensione.

                  Si, bramo una donna
                  che nulla chieda al mio fianco;
                  una donna che sappia capire
                  che soltanto così io esisto.

                  Un passerotto mi sento se chiuso in gabbia;
                  un passerotto in gabbia non avrà che la morte.
                  Non c'entra l'orgoglio o un altro motivo,
                  ma di questo mi nutro: spero tu l'abbia capito.

                  Vorrei tanto volare e librarmi nell'aria
                  per poi fermarmi nel tuo splendido nido
                  e poi volare, volare fino a stancarmi
                  cantando felice per tutto il tempo restante.
                  Composta domenica 13 ottobre 1991
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