Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Roberta Bevilacqua

Frammenti d'anima

Ci sono attimi nella vita in cui ti senti sola,
triste, incompresa, diversa...
Ci sono attimi nella vita in cui ti senti piccola,
fragile, impaurita, senza cuore.

Ci sono attimi nella vita in cui il mio cuore è mesto,
mi guardo intorno e sono e mi sento diversa,
dissimile al mondo per la mia fragilità, la mia anima,
e non so ancora se amo me stessa, o se sia riuscita a trovarmi.

Se mi guardo con occhi estranei vedo una ragazza dagli occhi grandi,
ma che dietro raccontano tanta vita, raccontano tanta tristezza,
tanta di quella felicità che forse per lei non arriverà mai,
perché in quegli occhi non riuscirà mai pienamente ad esprimere
quella persona che nessuno conosce.

Quella che piange davanti ad un film che parla d'amore,
quella che sogna nonostante sia ormai cresciuta,
quella che non smetterà mai di farlo finché il suo cuore
le ripeterà di essere ancora una piccola principessa.
Composta giovedì 10 dicembre 2009
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    Scritta da: Antonio Fabi

    Ah, crostico!

    Bene: l'acrostico è un gioco grazioso,
    Un serio impegno per tutti i poeti,
    Od un rituale scontato e noioso?
    Non tutti gli scrittori vedo lieti,
    Giacché, quantunque allegro e spiritoso,
    Il gioco dà satanici boleti,
    Ogniqualvolta diventa furioso:
    Rime di fuoco, non v'è chi le acquieti.
    Non tacerò, pertanto, sull'acrostico,
    Onde chiarire quanto vi sia ostico.

    Animarlo a casaccio: somma uscita!
    Mi pare impresa degna di Culagna,
    O di Renoppia, fine ed erudita.
    Ritengo che sia grave la magagna:
    È un carro senza ruote e senza oplita.
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      Scritta da: nina.*

      Luna

      Ti guardo e vorrei perdermi
      in quel profilo di luce

      Luna... sola.

      Tra tante meteore di piccole luci
      tu domini le tenebre
      Ora sorridi, ora sei triste
      Ti culli tra venti
      ti lasci accarezzare
      da una nuvola passeggera
      Oh luna!
      Veder sparir una parte di te

      Mi soffermo al momento
      aspettando una luna nuova
      e... tu lì... bella, lucente, tonda

      Chiudendo gli occhi, son lì con te
      io dentro, rannicchiata
      mi perdo in un sonno di stelle.
      Composta venerdì 19 agosto 1994
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        Scritta da: Maria Di Grumo

        Nel vuoto e nel silenzio

        Il silenzio è rotto
        dal rumore di chiavi.
        La casa vuota mi accoglie.
        Nel silenzio
        la coltre disordinata,
        la biancheria da stirare spiegazzata,
        il suono sordo, incantato, di una vecchia bambola rotta.
        Nel silenzio non sopporto nulla,
        mi affretto allora a spalancare la finestra.
        Finalmente il vuoto si riempie, il silenzio svanisce piano.
        Entra luce, entra l'afa di un'estate interminabile
        tutta da dimenticare,
        il fischio del treno,
        lo schiamazzo di bimbi che giocano di sotto,
        ed ecco,
        finalmente,
        la vita che vorrei,
        nella gioia delle voci,
        dei suoni e dei rumori.
        La vita riprende.
        Senza, vita non ho.
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          Scritta da: Maria Di Grumo

          Ragioni del vivere

          Vivere,
          devo,
          anche quando penso al buio dei giorni tristi,
          che scorrono senza sorriso.
          Vivere,
          devo,
          anche quando i sorrisi fuggono lontano,
          come su un treno imprendibile che corre
          su un binario distante.
          Vivere,
          devo,
          per i pargoli,
          innocenti creature nate dall'amore di giorni felici.
          Vivere,
          devo,
          per loro e non per me,
          devo,
          sforzandomi di sorridere ancora.
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            I giochi del pittore

            Senza nome, in un angolo
            da cui niente era visibile nitidamente
            stava seduto, ritratto
            al posto che la Natura gli aveva riservato.
            Come un invitato immobile
            ma a suo agio tra gli ignoti.
            Portava vesti stinte
            e i graffi della vita
            in quelle tele dipinte
            e tra le pieghe delle dita.
            Ad ogni passo che s'accostava
            ad ogni freno che sibilava
            lo sguardo del pittore crucciato
            s'incassava nel profondo
            e restava solo nel suo viaggio
            Fuggendo alle sirene notturne e agli strazi
            in cerca di pupazzi e di falene.
            Oggi la sua sedia è ruggine,
            i suoi pennelli formicai
            e i colori li han sciolti nell'erba le stagioni.
            Ma in mezzo ai fiori in dono sempre freschi
            c'è ancora l'estro che ha guidato l'uomo nel miracolo.
            Oltre l'argine non un fiume ma il mare
            nella magia dell'onda
            e all'altra sponda aquiloni e gabbiani di nuvole.
            Il camino fumoso della Centrale
            un faro per le navi e i cavi della luce
            fili sottili per maestri d'equilibrio.
            Così nascosta nell'ombra
            sembra una casa che splende la sua tomba.
            Composta lunedì 30 novembre 2009
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              Scritta da: Zeno Ferigo

              La margherita

              Cara margherita,
              che isolata ti vedo
              al margine della via,
              trascini la mia mente
              sull'onda di verdi sentimenti.

              Ondeggiando tra i ricordi
              la sento perdersi
              tra memorie lontane,
              che rincorrevano chimere
              a sogni mescolate,
              negli occhi di un ragazzo.

              Risento nell'animo
              i muti colloqui in giardino
              con i bianchi petali
              del tuo veggente fiore.
              Con il cuore cullato
              dai rovi dell'incertezza,
              quanti petali
              dal vento sollevati
              verso porti di speranza!

              Non temere margheritina,
              più non ti sfoglio
              del bianco ornamento;
              ogni fiore ha la sua età
              ora sono i crisantemi
              a dover temere.
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                Scritta da: Zeno Ferigo

                L'impronta

                Cade la neve,
                leggera, delicata,
                vaporosa,
                pulita, silente.

                Il naso appoggiato
                ai vetri della finestra,
                la vedo scendere,
                lenta,
                posarsi su ogni cosa.

                Tetti, prati, alberi, strade:
                tutto ha velato
                col suo bianco manto.

                Infantile desiderio mi assale:
                correre, rotolare
                su quel candido tappeto;
                almeno lì...
                lasciare l'impronta.
                Composta mercoledì 23 settembre 2009
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                  Scritta da: Zeno Ferigo

                  Il mistero dell'ora

                  Le nubi in cielo tu puoi vedere,
                  ma, la pioggia, può non cadere.
                  In sogno, la tua vita può vacillare
                  ma, se non è giunta l'ora
                  di lasciar la terrena dimora,
                  la falce può aspettare.

                  Se sogni che la fine è vicina
                  non devi darti pensiero,
                  appena sarà mattina
                  capirai, che l'istante in cui il cielo,
                  su di te, calerà il suo velo,
                  resta sempre un mistero.
                  Composta martedì 15 settembre 2009
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