Poesie che hanno partecipato al concorso VIIº concorso letterario internazionale di PensieriParole

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Scritta da: lolly76

Dove

Là dove il mio pensiero si perde
non ci sono confini,
né maree di luna e nemmeno stagioni...
ma un'infinita primavera
gioiosa di fiori, e profumata di stelle.
Là dove il mio pensiero si perde
a cavallo di Pegaso rincorro il mattino,
vado incontro alla luce del sole e poi...
quando arriva la sera su una nuvola bianca
la luna spera insieme con noi.
Là dove la mia mente si perde
non ci sono rumori,
ma dolci onde di suoni tra silenzi e sussurri
e melodie di colori.
Là dove la mia mente si perde
respiro solo speranze...
gioco tra petali di luna
senza sentire buio e paura,
senza trovare freddo e rancore,
e cerco quadrifogli di nuvola
per far dimenticare l'odio e conservare l'amore.
Là dove il mio cuore si perde
vorrei poterci davvero arrivare...
Ma là dove la mia mente fugge
forse non so...
forse non c'è... qui... ora... non so...
Ma la prossima volta lo sai,
la prossima volta con me,
vorrei portarti, non sai,
dove il mio cuore si perde.
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    Scritta da: SAVERIO FERRARA

    L'amore...

    Nasce da sguardi fuggitivi,
    sguardi innocenti,
    sguardi maliziosi
    di adolescenti.
    Sguardi profondi
    che conquistano il cuore.
    Stupendo l'amore...
    Lo si può provare ad ogni età...
    È come l'ossigeno
    che alimenta la fiamma...
    È come la clorofilla
    che dà colore alle foglie.
    È la forza
    che diffonde la linfa.
    È il desiderio
    che accelera i battiti...
    È il balsamo
    che tonifica il cuore.
    Amore...
    Guardarsi negli occhi
    ed ammirare il colore
    e la calma del mare in quiete...
    vedere magicamente scintillare
    il cielo privo di stelle...
    seguire con sguardo comune
    il volo di due gabbiani
    ed approdare insieme
    sulla felice isola dei sogni...
    Composta mercoledì 23 novembre 2011
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      Scritta da: Vincenza Molvetti

      Padre mio

      Padre ti invoco in una preghiera,
      una preghiera che lacrima di sangue.
      Accettare questo dolore atroce
      che affanna i miei respiri e contorce i miei ricordi,
      padre dimmi perché...
      perché alla mia età devo strapparti da una foto per abbracciarti,
      sbattere la testa contro il muro per scacciare via quel momento,
      quel momento in cui una punta di iceberg mi ha trafitto il cuore,.
      Padre ti prego e invoco il nome tuo in ogni mio verso,
      in ogni preghiera,
      ti cerco nello specchio dei miei occhi,
      nei profumi un po' lontani dei tuoi vestiti.
      Avrei voluto dirti ogni giorno quanto ti voglio bene,
      quanto è grande questo amore per te.
      Padre veglia su di me,
      veglia su questo cuore, a volte coraggioso, a volte timoroso
      cammina ancora con me mano nella mano,
      tienimi compagnia e dammi forza oggi e domani,
      per sempre Padre mio ti amerò.
      Composta mercoledì 23 novembre 2011
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        Scritta da: Egizia Russo

        Il tuo ritratto

        Dipinsi
        il tuo ritratto
        senza sapere
        il tuo nome...
        t'ho dipinto
        con i colori
        dell'arcobaleno
        per i miei occhi!
        Riflessi rosa
        spennellati
        di luce...
        i miei sogni!
        Cieli limpidi
        senza nuvole...
        gemme lucenti
        per il mio cuore!
        Stormi di rondini
        in volo
        la mia anima!
        L'esser libera
        d'amarti
        senza inibizioni...
        t'ho baciato
        con sentimento
        stretto
        al mio seno
        chiamandoti
        ... mio amore!
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          Scritta da: Tania Scavolini

          Appunti di un addio

          Prendi nota su un foglio sgualcito
          di parole che hanno avuto un senso
          e fanno ancora male
          come lame a ferire il cuore.
          Beffarde suonano false
          solo ora,
          che il tempo ha reso
          una straziante verità.
          Appunti di un addio,
          scritti con mano tremante
          e intrisi di inchiostro
          che si scioglie al pianto.
          Vedi quelle parole
          deformarsi in macchie
          sempre più estese
          e sparire inghiottite nel nulla.
          E riparti da lì,
          da quel vuoto di parole,
          sollevi il capo chino
          ribellandoti al dolore.
          Respiri la vita che non è finita
          come per riprendere fiato,
          più forte risorgi
          e te stessa ritrovi...
          Composta martedì 6 aprile 2010
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            Scritta da: Tania Scavolini

            Maledetto amore

            Sorvolerò gli ignoti spazi
            e le distanze dei tuoi silenzi,
            busserò alla porta chiusa
            della tua coscienza,
            ti strapperò dalle spire
            della tua cieca indifferenza.
            Attirerò il tuo infido sguardo
            sulla mia umana presenza,
            mostrandoti i profondi solchi
            di quella sofferenza muta
            dovuta alla tua assenza,
            ombra svanita in un arido deserto.
            Solleverò una mano infine
            per una carezza lieve
            a voler sciogliere il ghiaccio
            che imprigiona il tuo cuore.
            Ma il tempo impietoso
            ora si è fermato,
            ... mio maledetto amore.
            Composta sabato 10 luglio 2010
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              Scritta da: ROSARIA MINOSA

              Lettera di una mamma

              I nostri sogni, si sono fermati quel maledetto giorno.
              Uno squillo di telefono... una corsa in ospedale... t u... eri già in sala operatoria
              all'improvviso per me e tuo padre,
              non c'era luce... non c'era sole... non c'erano parole... ma solo buio... fitto... nero.
              L'inferno era dentro di noi. L'inferno era attorno a noi.
              Da quel momento, i secondi... i minuti... le ore... i giorni, tutto sembrava andare lentamente.
              Il tempo si era fermato. Tutto era immobile... le persone... l'aria, tutto ciò che era attorno a noi.
              . Solo l'attesa... era viva. Attesa così lunga... amara... dolorosa.
              Ti avevano tagliato la strada, non avevano rispettato lo stop,
              a me e tuo padre, non interessava, era importante, solo il tuo respiro,
              sentire la tua voce, sentirsi chiamare "mamma e papà".
              All'improvviso, mano nella mano,
              io e tuo padre abbiamo iniziato a camminare in una nuova strada.
              I nostri sogni "distrutti". Vederci invecchiare assieme, tra le grida gioiose dei nostri nipoti,
              vederti davanti all'altare con la tua "sposa". Sogni lontani... Sogni svaniti.
              era come se io e tuo padre, ti avessimo partorito in quell'istante "UN NUOVO FIGLIO".
              Io e tuo padre, mano nella mano, piano piano, abbiamo dovuto conoscerti.
              Il nostro futuro, il tuo futuro,
              non sarà più di schiamazzi di bambini o vederti soffrire per le tue prime cotte.
              Il nostro futuro, è fatto e sarà di piccoli gesti
              guardarti negli occhi, e cercare di cogliere il tuo primo sorriso.
              Non possiamo più camminare assieme, le tue gambe non potranno più muoversi,
              le tue braccia non potranno più abbracciarci, la tua bocca non dirà più "MAMMA E PAPÀ".
              La nostra vita, la tua vita, và nello stesso binario. Il nostro treno non corre, ma procede.
              adagio, lento. La strada non è più scura,
              ma io e tuo padre riusciamo a vedere ogni giorno, un piccolo spiraglio di Luce.
              Luce che è presente, anche quando la sera tutto tace, e il buio e il silenzio
              prendono il sopravvento.
              Perché è quella "Luce", che ci dà la forza e il coraggio,
              di dire "DOMANI È UN ALTRO GIORNO".
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                Scritta da: venditore di fumo
                Quando vidi gli uomini-poesia
                con quella bandiera sotto braccio
                quasi come un figlio, quando la via

                fu intrisa dal rosso delle bandiere
                e dai roboanti cortei che andavano
                mostrando la rabbia: unico potere...

                Quando ho visto padri e figli levare
                verso il cielo il pugno chiuso (in un gesto
                semplice, ma forte) e uniti gridare

                per salvare un sogno che vive in loro...
                Quando un dì vedrò ancora sventolare
                le bandiere rosse, vano tesoro

                di questa mia morta generazione,
                forse non potrò seguirle, ma i miei occhi,
                aperti in eterno, con convinzione

                muoveranno al sogno; ricorderanno
                battaglie passate, bandiere rosse
                dispiegate al vento e ne gioiranno.
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                  Scritta da: Ciro Orsi

                  Pomeriggio

                  Il salice oscilla leggero
                  al soffio del vento
                  che spinge lontano le vele
                  sulle onde argentate e increspate.
                  Un gioco innocente di bimbi
                  tra sguardi incrociati di amanti
                  ricopre lontani rumori festanti
                  di bancarelle colorate
                  dai dolci profumi di zucchero
                  e mandorle fumanti d'un pomeriggio
                  che credevo dimenticato per sempre.
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