Poesie anonime


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie anonime)

La promessa

Tacciono le tue parole, lontane,
e volano senza toccarti
i miei pensieri a briglia sciolta.
Di lungi tuona felice
il temporale di luglio,
e copre la tua voce assente,
baluginante nel ricordo,
con lampi incerti di noia.
Non saprai quel sentire per te che segreto
è al nostro cuore; è un pensiero,
un regalo che lumeggia invano
alle tue palpebre chiare.
È la promessa che solleva foglie d’emozione,
e si lascia l’estate alle spalle.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie anonime)
    Gli amici sorridono in questa casa sorda,
    intrecciamo le nostre malinconie, le nostre paure,
    le nostre speranze giganti a due accordi di chitarra,
    a un bicchiere di vino che brilla nel buio
    straniero di questo giorno senza coraggio che è nato.

    Sono per ora lontani gli affanni, i sospiri sognati,
    gli occhi che non abbiamo il coraggio di guardare,
    gli occhi che non vogliamo dimenticare,
    i silenzi carichi di angosce forse già vissute,
    oppure di gioie da cogliere nel soffio dello scirocco.

    Questa terra non è nostra, ci culla e ci respinge,
    torniamo alla pianura senza orizzonte dell'inverno,
    alla neve che buca la nebbia dei nostri minuti strani,
    alle usate preoccupazioni dell'oggi senza tempo
    lontani da quel vento di scirocco che ci seduce e ci abbandona.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie anonime)

      Teatri

      Quando, con infantile e spietata ironia,
      mi svelano innanzi i protagonisti monchi del mio passato
      come spade, come lance
      essi penetrano nel mio cuore
      come se io fossi l’unica colpevole disposta e destinata a pagare.
      La vergogna e l’inferiorità insensate crescono
      mio malgrado, ma col mio permesso,
      ed io stessa in un istante spaventoso
      percepisco ciò che fino a quel momento
      mi curavo di ignorare
      sistematicamente.
      La mia mente è squassata da ciò che altri dipingono e costruiscono
      su di me senza curarsi o domandarmi nulla.
      La loro ingenua e sagace crudeltà,
      più o meno consapevole,
      più o meno giustificata o colpevole,
      gioca a ridurmi in silenzio:
      un goffo pagliaccio, una marionetta senza nerbo né arbitrio
      che s’agita ed arrossisce
      tentando di non attirare attenzione
      sola sul palcoscenico.
      Le risate e la pietà del pubblico
      di cui fino a quel momento non ero cosciente
      risuonano invadenti nella mia testa,
      violentandola e lasciandola stordita da un imbarazzante inettitudine
      per cui, malgrado tanti sforzi,
      non trovo colpevoli.
      E mentre cala il sipario
      sulla mia commedia inconsapevole
      resto seduta, immobile nel buio aspettando il Secondo Atto
      e riflettendo amaramente
      sul fascino dell’ignoranza e sulla sua forza,
      sulla cattiveria dei punti di vista e del relativismo esistenziale
      che contemporaneamente mi costringe ad odiare comprendere e invidiare
      gli atteggiamenti pseudospensierati
      del mio pubblico
      umanamente pettegolo
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie anonime)

        Assenzio

        Abbiamo costruito templi dorati
        abitandoli di variopinte divinità,
        cerchiamo rifugio,
        ovunque,
        in terra e in cielo,
        con ogni mezzo ed ogni fantasia;
        rifugio da noi stessi,
        dagli altri,
        dalla vita e dalla morte.
        Ci inebriamo di conoscenze
        illudendoci d’immortalità.
        Desolati frammenti organici,
        non capiamo cosa siamo
        né come sia possibile la nostra esistenza.
        Entriamo in chiese e laboratori
        con le stesse paure e le stesse speranze.
        Temiamo di essere disillusi
        e invochiamo una qualche certezza
        comoda al nostro futuro.
        Ogni giorno ci ubriachiamo di professioni di fede,
        e ci sentiamo protetti,
        ci sentiamo conquistatori.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie anonime)
          Nei tuoi occhi io rifletto la mia vita
          rispecchio ciò che è stato il mio passato
          e intravedo in lontananza il mio destino
          accorgendomi in questo modo
          che ogni istante della mia vita
          è vissuto assieme a te.
          Tu sei la mia droga più pesante
          la mia sorgente di vita
          vado a dormire solo per sognarti
          inesorabilmente tra le mie braccia.
          Uscivo per vederti e aprivo bocca per parlarti
          e d'improvviso sei svanita nel nulla più glaciale.
          L'illusione d'averti era una visione onirica
          senza la notte per poterla vivere.
          La vita è grande, tu sei grande
          ma non può basarsi sui sogni e tu sei un sogno.
          Rimugino i lemmi che da qui a poco hai pronunciato
          frasi lasciate all'aria in balia del vento
          scolpite su lastre di ghiaccio all'inferno.
          Mentre rifletto su cosa dirti domani
          trovo ciò che avrei potuto dirti ieri
          mentre cercavo di cogliere al volo
          un'ennesima occasione persa.
          Non faccio altro che cercare parole
          parole che non capirai mai
          sono frasi e cenni d'amore
          che nessuno ti ha detto e perciò non sai.
          Tu che rispondi e mi chiedi:
          perché Il sole non'è così caldo
          immenso e misterioso come te
          che nella vita ti tiene saldo
          a terra, luna e forse me.
          Tu sai che io non sono
          non sono chi pensi possa essere
          ma potrei essere meglio di ciò che sembro
          e do ciò che pensi non abbia dentro
          quel cuore che batte d'amore
          per amare chi non ti capisce
          e non rispetta e percepisce il valore
          del sentimento che ora svanisce
          e ferisce quel cuore d'amore
          che altro non fa che recepire e conservare
          ogni singolo dolore.
          Non so che pensare per cantarti dei versi
          che non saprei pronunciare in quest'alba d'amore
          durata per poche ma interminabili ore.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie anonime)

            Strisce bianche e cammelli

            Riaffiora dalle anime sepolte
            avvolte nel mistero
            di un empirico inconscio rubato
            ad un soffio cruciale
            di uno spirito scisso all'irrazionale
            nonostante il crollo da un istinto siderale.
            Ascesa. Accolto da una stella
            oscurata al simulacro
            da un aneddoto enigmatico
            senza regno nell'occulto
            di un retorico giardino viziato dall'imbrunire
            tramontato al sorgere di un sentimento sublime
            ricoperto di trasparenza desolata
            di un dotto ostile
            come sfigurato dottrinante
            ammaliato e cupidamente vezzeggiato
            sfregiato dall'idiozia trascendente
            delirata da strazianti maschere ripudianti .
            Stirpe velata dall'utopia
            dei protèsi flussi di ironia
            scolpita dall'odio di un ideale
            di bramosa frenesia ancestrale
            cosmicamente ponderata
            da uno stipite sciupato dall'ipocrisia
            incolmabile di sdegno.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie anonime)

              Dedicato a un'amica

              Ti immagino qui
              nei sogni miei tu
              un amico un tesoro
              è cosi che si dice.

              Un amico un tesoro
              ed è la verità
              una verità grande
              che descriver non so.

              A guardarti ammirarti
              sempre senza sfiorarti
              un amico non può
              è una gran crudeltà.
              Quei ricordi stupendi
              che ti restano in mente
              sempre vivi e lontani
              tra le braccia di lui.

              E ti dedico un sogno
              quella amica sei tu.
              un risveglio un po' duro
              perché non ci sei più,
              mi abbracciavi affettuosa
              però amavi lui
              un amico sincero
              ora qui sono io.

              Quando il tempo

              crudele sarà vecchio con noi
              più lontano è il ricordo
              che svanisce cosi
              guarderò l'orizzonte
              dentro il cielo di sera
              una rondine in volo forse parla di te.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie anonime)

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                È gia domani,
                verdi inodori
                fiutati da mostri
                senza naso,
                invisibili gialli
                colorano l'aria
                dinanzi a cechi
                osservatori,
                blu muti e silenziosi
                risuonano
                per sordi ascoltatori,
                insipidi rossi
                gustati da bocche
                senza lingua,
                impalpabili rosa
                carezzati
                da insensibili mani;
                colori impercettibili
                scivolano,
                sibilano tra le mie dita
                mi sfiorano silenti,
                ma non penetrano in me;
                ombre pesanti
                accecano e stordiscono,
                è già domani,
                ed io
                mostro senza naso
                e senza lingua,
                cieco osservatore
                sordo ascoltatore
                accarezzo tutto
                con mani insensibili.
                Ed è già domani,
                ed invisibili nell'aria
                son passati quei colori.
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