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in Poesie (Poesie d'Autore)
Il dono tuo, il quaderno, è dentro la mia mente
scritto tutto in memoria imperitura,
che assai più durerà di quelle vuote pagine,
oltre ogni termine, fino all'eternità.
O almeno fino a che la mente e il cuore
avranno da natura la facoltà di esistere,
finché al labile oblio non daran la lor parte
di te, il tuo ricordo non potrà cancellarsi;
quei miseri appunti non potrebbero tanto contenere
né mi occorre un registro per segnare il tuo amore;
per questo ho osato dar via il tuo quaderno,
fidando invece in quello che meglio ti riceve.
Il tenere un qualcosa che serva a ricordarti
equivarrebbe a ammettere ch'io so dimenticarti.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La filosofia dell'amore

    Le fonti si confondono col fiume
    i fiumi con l'Oceano
    i venti del Cielo sempre
    in dolci moti si uniscono
    niente al mondo è celibe
    e tutto per divina
    legge in una forza
    si incontra e si confonde.
    Perché non io con te?
    Vedi che le montagne baciano l'alto
    del Cielo, e che le onde una per una
    si abbracciano. Nessun fiore-sorella
    vivrebbe più ritroso
    verso il fratello-fiore.
    E il chiarore del sole abbraccia la terra
    e i raggi della Luna baciano il mare.
    Per che cosa tutto questo lavoro tenero
    se tu non vuoi baciarmi?
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      Scritta da: Irin Supertramp
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Hai detto tutto questo
      Certo, ho detto tutto questo.
      Cosa vuoi? Voglio bruciare.
      Perché?
      Perché sono infiammabile, sono
      serio.
      Hai detto tutto questo...
      Certo, ho detto tutto questo.
      Non sai cosa vuoi
      E dici che la vita non è abbastanza.
      La vita non è abbastanza.
      Allora cos'è abbastanza?
      Sentire... altrimenti muoio.
      Cosa proverai?
      Il fuoco.
      Allora vai avanti e brucia.
      Ma la vita non è in fiamme.
      Allora muori.
      Fisicamente?

      Sì. Irriverenza.
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        Scritta da: Dario Pautasso
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Un uccello azzurro

        Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
        vuole uscire
        ma con lui sono inflessibile,
        gli dico: rimani dentro, non voglio
        che nessuno ti
        veda.

        nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
        vuole uscire
        ma io gli verso addosso whisky e aspiro
        il fumo delle sigarette
        e le puttane e i baristi
        e i commessi del droghiere
        non sanno che
        lì dentro
        c'è lui

        nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
        vuole uscire
        ma io con lui sono inflessibile,
        gli dico:
        rimani giù, mi vuoi fare andar fuori
        di testa?
        vuoi mandare all'aria tutto il mio
        lavoro?
        vuoi far saltare le vendite dei miei libri in
        Europa?

        nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
        vuole uscire
        ma io sono troppo furbo, lo lascio uscire
        solo di notte qualche volta
        quando dormono tutti.
        gli dico: lo so che ci sei,
        non essere
        triste

        poi lo rimetto a posto,
        ma lui lì dentro un pochino
        canta, mica l'ho fatto davvero
        morire,
        dormiamo insieme
        così col nostro
        patto segreto
        ed è così grazioso da
        far piangere
        un uomo, ma io non
        piango, e
        voi?
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Mi guardo le mani
          Come se i pensieri si raccogliessero lì
          Come acqua piovana
          Vorrei poterli bere
          E dissetarmi
          L'idea che la vita
          Possa essere una mano aperta
          Dà serenità
          Ma è una serenità breve
          Che s'infrange
          Appena sollevo lo sguardo
          Su questa notte senza fine
          Se mi osservo riflesso nel vetro
          Capisco che è come quando
          Mi preparavo a partire
          Non dico che questo tempo
          Sia trascorso invano
          Respirare l'infinito
          Sconvolge
          Ruba il cuore
          E nulla è più come prima
          E le meraviglie
          Di cui gli occhi si riempiono
          Danno sensazioni che mi renderanno
          Schiavo di una nuova nostalgia
          Ancora una volta
          Sono dietro una finestra
          Non molto diverso dal bambino
          Che sperava che il soffitto del mondo
          Gli restituisse il suo palloncino
          Anch'io aspetto
          Un segno
          Un sogno
          Un suono
          Qualcosa che rompa questo sonno
          Ma questa notte è senza soffitto
          E quel palloncino non ritornerà
          Volevo allontanarmi verso me stesso
          Per sapere se è vero
          Che ovunque si vada
          Il cielo ha lo stesso colore
          E dovunque
          Si prova lo stesso mal d'universo
          Lancio il sasso di queste parole
          Nello stagno delle tue emozioni
          Lascialo cadere sul fondo
          E segui le onde
          Non so su quale riva ti porteranno
          Ma spero che
          Quando ti volterai indietro
          A guardare la strada
          Sentirai che ne è valsa la pena.
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            Scritta da: Cristallina
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Niente è grande come le piccole cose

            Mentre spremi un'arancia
            canta la lavatrice e l'acqua della doccia
            ti riscalda i pensieri
            La vita si offre attraverso uno schermo
            di persuasione mentre c'e chi guarda
            il sole aspettando la luna
            c'è chi si guarda intorno aspettando un
            segnale.
            Basterebbe guardarsi dentro e intristirsi
            per il continuo bisogno di eroi
            da quando mi impediscono di bere, di
            fumare e mi istruiscono
            sull'alimentazione sana e seguono i
            miei passi e le mie conversazioni per
            paura che io mi faccia male
            è lecito domandarsi se ci sia vita su
            Marte.
            Quando chiudi la porta, che tu sia
            dentro o fuori, ricordati che niente è
            grande come le piccole cose e che
            quando incontri qualcuno che ti
            sembra non sappia quello che dica in
            realtà sta semplicemente dicendo quello
            che sa.
            Composta domenica 2 dicembre 2012
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Lancia il dado

              Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo
              Altrimenti, non cominciare mai.

              Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo
              Ciò potrebbe significare perdere fidanzate,
              mogli, parenti, impieghi
              e forse la tua mente.

              Fallo fino in fondo.

              Potrebbe significare non mangiare per 3 o 4 giorni.
              Potrebbe significare gelare su una panchina del parco.
              Potrebbe significare prigione, potrebbe significare derisione, scherno, isolamento.

              L'isolamento è il regalo, le altre sono una prova della tua resistenza, di quanto tu realmente voglia farlo.

              E lo farai a dispetto dell'emarginazione e delle peggiori diseguaglianze. E ciò sarà migliore di qualsiasi altra cosa tu possa immaginare.

              Se hai intenzione di tentare,
              fallo fino in fondo.
              Non esiste sensazione altrettanto bella.
              Sarai solo con gli Dei.
              E le notti arderanno tra le fiamme

              Fallo, fallo, fallo.
              FALLO!

              Fino in fondo,
              fino in fondo

              Cavalcherai la vita fino alla risata perfetta
              È l'unica battaglia giusta che esista.
              Composta lunedì 4 novembre 2013
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                Scritta da: Andrea De Candia
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Una vita all'istante

                Una vita all'istante.
                Spettacolo senza prove.
                Corpo senza modifiche.
                Testa senza riflessione.

                Non conosco la parte che recito.
                So solo che è la mia, non mutabile.

                Il soggetto della pièce
                va indovinato direttamente in scena.

                Mal preparata all'onore di vivere,
                reggo a fatica il ritmo imposto dell'azione.
                Improvviso, benché detesti improvvisare.
                Inciampo a ogni passo nella mia ignoranza.
                Il mio modo di fare sa di provinciale.
                I miei istinti hanno del dilettante.
                L'agitazione, che mi scusa, tanto più mi umilia.
                Sento come crudeli le attenuanti.

                Parole e impulsi non revocabili,
                stelle non calcolate,
                il carattere come un capotto abbandonato in corsa -
                ecco gli esiti penosi di tale fulmineità.

                Poter provare prima, almeno un mercoledì,
                o replicare ancora una volta, almeno un giovedì!
                Ma qui già sopraggiunge il venerdì
                con un copione che non conosco.
                Mi chiedo se sia giusto
                (con voce rauca,
                perché neanche l'ho potuta schiarire tra le quinte).

                Illusorio pensare che sia solo un esame superficiale,
                fatto in un locale provvisorio. No.

                Sto sulla scena e vedo quant'è solida.
                Mi colpisce la precisione di ogni attrezzo.
                Il girevole è già in funzione da tempo.
                Anche le nebulose più lontane sono state accese.
                Oh, non ho dubbi che questa sia la prima.
                E qualunque cosa io faccia,
                si muterà per sempre in ciò che ho fatto.
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Ma poi che c'è di strano
                  non siamo più vicini
                  ma ancora ci pensiamo.
                  Sembriamo due cretini.
                  Un po' mi fa star bene sapere che non ti rivedrò.
                  Però vorrei sapere dove sei
                  e se ti manco un po'.
                  Desiderarsi troppo può essere un miraggio.
                  Assomigliarsi troppo può essere un disastro.
                  Le cose belle sono sempre di passaggio.
                  Adesso che ci penso
                  sapevo che toccarti era stare in mare aperto
                  sapevo che baciarti era acqua nel deserto.
                  Intreccio un po' di fame d'aria e di speranza
                  non può far male così tanto
                  una persona a cui hai donato amore
                  e chi ti è stata accanto.
                  Quando si soffre si torna un po' bambini
                  e penso a tutti i calci che non ci siamo dati
                  e penso a tutti i posti dove non siamo stati
                  e penso che tutti ne sanno più di me.
                  Non mi capirai mai mi dicevi
                  ma io ti capivo e tu lo sapevi.
                  Non mi va di provare ad essere forte.
                  Di fare promesse che non so mantenere.
                  Non mi va di guardarmi dentro
                  di sentirmi speciale.
                  E se urli troppo forte tu
                  a me va via la voce.
                  E se stai male tu
                  ho quella sensazione
                  che se ti chiedono: che hai?
                  Poi non lo sai spiegare.
                  Vorrei dimenticarti, però non lo so fare.
                  Ma poi che c'è di strano.
                  Sicuramente sei felice.
                  Cancelleremo tutto.
                  Le sere senza uscire
                  i baci sopra gli occhi
                  e graffi sulla schiena
                  che ci facevano impazzire.
                  E gli altri non lo sanno
                  quello che siamo stati.
                  Ma che ne sanno gli altri
                  cosa vuol dire amarsi
                  amarsi fino a perdersi.
                  Ma che ne sanno gli altri
                  cosa vuol dire aversi.
                  Quand'è impossibile distrarsi.
                  Quand'è impossibile dimenticarsi.
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