Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Federico
in Poesie (Poesie d'Autore)
Dammi il supremo coraggio dell'Amore,
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare,
di agire, di soffrire,
di lasciare tutte le cose,
o di essere lasciato solo.
Temperami con incarichi rischiosi,
onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell'amore,
e dell'amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita nella morte,
alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore,
che accetta l'offesa,
ma disdegna di ripagarla con l'offesa.
Dammi la forza di amare
sempre
e ad ogni costo.
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    Scritta da: Federico
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Farò della mia anima uno scrigno
    per la tua anima,
    del mio cuore una dimora
    per la tua bellezza,
    del mio petto un sepolcro
    per le tue pene.
    Ti amerò come le praterie amano la primavera,
    e vivrò in te la vita di un fiore
    sotto i raggi del sole.
    Canterò il tuo nome come la valle
    canta l'eco delle campane;
    ascolterò il linguaggio della tua anima
    come la spiaggia ascolta
    la storia delle onde.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Uomo del mio tempo

      Sei ancora quello della pietra e della fionda,
      uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
      con le ali maligne, le meridiane di morte,
      t'ho visto dentro il carro di fuoco, alle forche,
      alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
      con la scienza esatta persuasa allo sterminio,
      senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
      come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
      gli animali che ti videro per la prima volta.
      E questo sangue odora come nel giorno
      quando il fratello disse all'altro fratello:
      "Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace,
      è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
      Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
      salite dalla terra, dimenticate i padri:
      Le loro tombe affondano nella cenere,
      e gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
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        Scritta da: Elisa Iacobellis
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Sii paziente verso tutto ciò
        che è irrisolto nel tuo cuore e...
        cerca di amare le domande, che sono simili a
        stanze chiuse a chiave e a libri scritti
        in una lingua straniera.
        Non cercare ora le risposte che non possono esserti date
        poiché non saresti capace di convivere con esse.
        E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
        Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
        di vivere fino al lontano
        giorno in cui avrai la risposta.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Sorridi

          Sorridi, anche se il tuo cuore soffre
          Sorridi, anche se si sta spezzando
          Quando ci sono nuvole nel cielo,
          "Non ci penserai"
          Se sorridi
          Attraverso la tua paura ed il tuo dolore
          Sorridi e forse domani
          vedrai il sole levarsi e splendere
          Per te.

          Illumina il tuo volto con la gioia
          Nascondi ogni traccia di tristezza.
          Anche se una lacrima
          potrebbe essere sempre così vicina
          Questo è il tempo in cui devi continuare a tentare,
          Sorridi, che senso ha piangere?
          Scoprirai che vale ancora la pena di vivere
          Se solo sorridi.
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            Scritta da: Eclissi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La stazione

            Il mio non arrivo nella città di N.
            È avvenuto puntualmente.

            Eri stato avvertito
            con una lettera non spedita.

            Hai fatto in tempo a non venire
            all'ora prevista.

            Il treno è arrivato sul terzo binario.
            È scesa molta gente.

            L'assenza della mia persona
            si avviava verso l'uscita tra la folla.

            Alcune donne mi hanno sostituito
            frettolosamente
            in quella fretta.

            A una è corso incontro
            qualcuno che non conoscevo,
            ma lei lo ha riconosciuto
            immediatamente.

            Si sono scambiati
            un bacio non nostro,
            intanto si è perduta
            una valigia non mia.

            La stazione della città di N.
            Ha superato bene la prova
            di esistenza oggettiva.

            L'insieme restava al suo posto.
            I particolari si muovevano
            sui binari designati.

            È avvenuto perfino
            l'incontro fissato.

            Fuori dalla portata
            della nostra presenza.

            Nel paradiso perduto
            della probabilità.

            Altrove.
            Altrove.
            Come risuonano queste piccole parole.
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              Scritta da: mor-joy
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Frammenti

              Ma la cosa migliore non furono quei baci
              e neppure le passeggiate serali, o i nostri segreti.
              La cosa migliore era la forza che quell'Amore mi dava,
              la forza lieta di vivere e di lottare per lei,
              di camminare sull'acqua e sul fuoco.
              Potersi buttare, per un istante,
              poter sacrificare degli anni
              per il sorriso di una donna:
              questa sì che è felicità, e io non l'ho perduta.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Allora capisco perché

                Quando vedo quei cowboy che vanno in autostrada
                con il loro pick-up rosso fiammante
                diciamo,
                un giorno di sole di marzo
                con un bel cane
                (o dei cani)
                slegati e sobbalzanti sul
                pianale
                mi viene da chiedermi, con
                che filosofia vivono e quale
                seguono,
                quali nobili sentimenti
                li muovono,
                e quando mi accosto per
                dare un'occhiata
                prima agli animali impauriti
                e poi ai loro padroni incuranti,
                non sono mai preparato
                all'eccesso di
                rabbia
                che mi monta dentro,
                una disperazione dello spirito
                talmente forte che
                la percepisco
                come qualcosa di
                fisico,
                come una mazzata
                su stomaco, testa e
                mente, e
                allora capisco perché
                ho avuto tanti guai
                nelle fabbriche
                nei bar
                alle feste
                i picnic
                a ogni riunione della
                gente,
                grande o piccola:
                quella gente non è altro che
                braccia, gambe, teste, orecchie, occhi, parti
                vuote
                cucite insieme
                senza
                alcun significato dentro.
                Non c'è proprio niente che gli si
                possa dire e
                imprecargli contro sarebbe
                come
                sparare in un mucchio di
                merda.

                Gli animali schiacciati che vedo
                lasciati sul ciglio
                dell'autostrada
                già morti o morenti -
                non li lasceremmo mica degli uomini
                così
                a spirare e marcire al sole,
                ci ricorderebbe
                troppo
                delle nostre deboli morti a venire
                che,
                il più delle volte
                passato il funerale
                sono di gran lunga
                più farsesche che
                profonde.
                Composta sabato 28 settembre 2013
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