Poesie d'Autore


Scritta da: Gaetano Ferrieri
in Poesie (Poesie d'Autore)

Donna

Ti
chiamarono Eva costola d'Adamo,
diventasti nel mondo l'origine del
peccato,
fu creata la tua rinascita per purificare,
calpestando la
serpe segno del male.

Differente può la tua immagine d'essere,
alternata
tra il seme l'albero il frutto e il fiore,
inferiore è l'uomo
facendoti oggetto senza ragione,
partecipa egli evocando la nascita
nel tuo ventre.

Donna non esiste materia nella natura,

l'insieme del conoscere e Amare,
Donna sei difficile immaginar
parole,
unica poter crear il dono della Vita.
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    Scritta da: Gaetano Ferrieri
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Donna

    Eccoti per la Tua vita nome ricevuto,
    infanzia passata innocenti giochi vissuti,
    Donna pensieri colori, un fiore cercato,
    ricevi seme, doni Vita, frutto Amato.

    L'Anima Tua cerca il sentirti desiderio,
    Donna poesia sei, libera farfalla armonia del tempo,
    il vento t'accompagna al fiore,
    ella volge la sua bellezza ai raggi di sole.

    Vita colori maestosi innalzi, real Amore,
    nel girasole grandezza sei, Donna eccoti nell'infinito luce,
    profumo, tatto delicato, intenso nei sensi ricercato,
    tutto è dolcezza, nell'immenso tuo vivere Donna.
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      Scritta da: rainbow
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Tristezze della luna

      Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
      come una bella donna su guanciali profondi,
      che carezzi con mano disattenta e leggera
      prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

      lei su un serico dorso di molli aeree nevi
      moribonda s'estenua in perduti languori,
      con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
      che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

      Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
      lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
      nottambulo raccatta con mistico fervore

      nel cavo della mano quella pallida lacrima
      iridescente come scheggia d'opale.
      e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Non mi pento dell'inferno

        Dio muore dietro un piedistallo
        coperto da mille diamanti.
        In questo strano mio destino anche Dio vola basso.
        Vieni qui!
        Angelo sparato dal fucile che ho nascosto
        sotto il cuscino, vieni qui.
        Accarezza queste lacrime sconosciute
        dalla mia eterna solitudine.
        Baciami la fronte e leviga aggressivamente
        la mia rabbia, rendila pura
        e lasciala volare per poi lanciarla
        contro quel grattacielo infernale
        che nasconde ancora il sangue indigesto
        del mio unico e vero limpido amore.
        Non voglio più vivere nel paradiso,
        l'inferno fa per me e non mi pento,
        pugnalerò l'erba ancora fresca
        di rugiada, lacrime salate scese giù
        dall'occhio eterno dell'infinito.
        L'amore è finto come il purgatorio
        in questo antico mondo infame,
        ma io non mi pento,
        io combatto contro il fuoco,
        contro i fulmini, non morirò senza sorridere,
        salterò dalla montagna di plastica più alta,
        squarcerò il paracadute e mi schianterò
        al suolo dolce imponente Re
        freddo come il deserto.
        Le stelle aperte mi mettono in croce,
        no cazzo io non mi pento,
        allora spaccherò in due il vento,
        non mi arrendo sotto quest'albero di melo,
        assalirò la sorte e nel suono della tua voce
        riposerò e chinerò la testa,
        implorerò il passato di lasciarmi in pace
        e schiaccerò questa marlboro
        tra le mie possenti e levigate ali argentate.
        All'improvviso t'accorgi che l'inferno è finito
        e ti ritrovi con le pistole cariche sparando
        contro tutto ciò che rende felice questa vita
        non ancora abituata al fresco
        ed inebriante odor di miele.
        Questa vita mia è
        troppo sbandata per rinnegare l'inferno.
        Composta sabato 26 febbraio 2011
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          Scritta da: Rea
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Grida

          Credi
          che siamo in tempo ancora,
          che se davvero credi
          c'è una possibilità.
          Raccogli il fiato e grida
          con quanta voce hai,
          riprendi fiato e grida
          senza fermarti mai,
          fino a stancarti...

          Grida

          qualcuno sentirà,
          perché il silenzio è l'arma
          di chi manipola la verità.
          Composta martedì 22 febbraio 2011
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            Scritta da: Gaetano Toffali
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Nel mio senso del tempo

            Nel mio senso del tempo
            Ho finito le mele
            Dentro l'età
            Ma non certo nel cuore
            Dove albero frutta
            Come fosse maturo
            E mi dice se canti
            Non è tempo che conta.

            Allora io canto
            Come sono capace
            A parole silenti
            Dette a tutta voce
            Con il corpo ritroso
            Che fa finta di nulla
            Ma ritrova il sorriso
            È il perché lo sei tu

            Sono frasi e parole
            Chè a dirle non so
            Leggi e ridi tesoro
            Che il mio cuore ti do.
            Composta domenica 31 ottobre 2010
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Canterò l'amore che non ho

              Canterò l'amore che non ho mai ricevuto,
              lo canterò alla luce dell'oscurità
              e farò cadere il sole
              accanto alle mie ali,
              lo schiaccerò con tutta
              la forza che ho,
              che non ha mai visto la sabbia
              toccar le onde cristalline
              di quel mare immenso,
              libero sergente del mio essere folle.
              Sposerò i pezzi di cielo caduti
              come coriandoli di neve
              su di me,
              sulla mia voglia di vivere
              un po sbandata.
              Ali di farfalla strappate
              dall'urlo meschino,
              padre del cuore mio.
              Forzate sono le porte del mio autunno,
              ucciso e lasciato qui...
              Fuori la porta
              del mio integro egoismo,
              a marcire come petali
              strappati di margherite indifese
              che lacrimano tra i campi di grano
              e il terreno bruciato
              dalla notte calda di solitudine,
              rappresentata dall'orchestra
              eterna di argentate foglie,
              ombrose portatrici di realtà e orgasmi
              infiniti nel vortice eterno
              di un paradiso corrotto
              da inutili Dei.
              La bellezza vola via,
              dentro di me sono nudo
              e senza pace,
              perdonerò me stesso,
              non mi getterò mai
              in quella pattumiera
              scolorita d'affetto e finte gioie
              dove un tempo il mio cuore
              inutilizzato dall'amore
              che tanto canto e grido
              e che mai ho ricevuto si perse,
              in quell'odore scadente
              di sesso e ginestre.
              Composta venerdì 25 febbraio 2011
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                Scritta da: Giorgio De Luca
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Il principe

                Scende da una limousine nera,
                indossa un elegante abito,
                guanti bianchi e un bastone dorato.

                Sorride divertito alla vita.

                Compra isole di paradiso,
                yacht, ville, aerei.

                Sultani, re e sceicchi
                i suoi amici.

                Whisky e polvere bianca
                per un cocktail di donne
                colorate...

                Danza del ventre,
                lap dance,
                musica a go go
                nelle damascate stanze.

                L'ombra cade sugli occhi
                annebbiati dal fumo.

                È l'alba di un nuovo giorno,
                del vecchio giorno...
                Composta venerdì 11 marzo 2011
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                  Scritta da: Giorgio De Luca
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Lo specchio d'acqua

                  Un ronzio fastidioso
                  fa girare la testa
                  da una parte all'altra.

                  Non è la mosca,
                  nemmeno la zanzara,
                  è un suono che porta dentro...

                  Corre, corre più che può,
                  si ferma solo quando trova
                  uno specchio d'acqua.

                  È suo il viso riflesso...

                  Affonda una mano,
                  bagna la fronte...

                  Ha finalmente ritrovato
                  sé stesso.
                  Composta mercoledì 2 marzo 2011
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