Poesie d'Autore


Scritta da: Gaetano Ferrieri
in Poesie (Poesie d'Autore)

Natale

Notte gelida tra le coperte e il cartone,
sulla panchina sdraiato della stazione,
dormi tranquillo sorridendo nei tuoi sogni,
viaggiatori passano senza lasciar dono.

Strade illuminate danno lieve luce al tuo viso,
aspetti il mercenario amor per poter scaldar,
il tuo stanco corpo dona vita senza ragione,
sei sola nel tempo del viaggiator notturno.

La tua pelle scura difficilmente intravedo,
sei solo fuori dalla tua terra cerchi riposo,
lavori umili è la tua realtà del vivere oggi,
ma i tuoi pensieri volano nella luce lontana.

Dentro quelle vecchie mura fredde ti trovi,
assopito sopra quel consumato letto sogni,
giochi d'infanzia mancati in una dolce casa,
l'aria fredda non turba carezza materna verrà.

Anziano solo nei ricordi ti trovi appesi al muro,
il vento entrar dalle finestre ti è compagno,
aspetti arrivar in un sonno lento la signora,
desiderio di tornar nel sorriso di vita vissuto.

Natale è una splendida luce pei vostri cuori,
giornata di festa che dimenticar fa i dolori,
persone sorridono donandoti cose passate,
Natale è giorno vissuto speciale per l'ultimo.
Composta giovedì 24 dicembre 2009
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La notte

    So poco della notte
    ma la notte sembra sapere di me,
    e in più, mi cura come se mi amasse,
    mi copre la coscienza con le sue stelle.
    Forse la notte è la vita e il sole la morte.
    Forse la notte è niente
    e le congetture sopra di lei niente
    e gli esseri che la vivono niente.
    Forse le parole sono l'unica cosa che esiste
    nell'enorme vuoto dei secoli
    che ci graffiano l'anima con i loro ricordi.

    Ma la notte deve conoscere la miseria
    che beve dal nostro sangue e dalle nostre idee.
    Deve scaraventare odio sui nostri sguardi
    sapendoli pieni di interessi, di non incontri.

    Ma accade che ascolto la notte piangere nelle mie ossa.
    La sua lacrima immensa delira
    e grida che qualcosa se n'è andato per sempre.

    Un giorno torneremo ad essere.
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      Scritta da: Anna De Santis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Dormi

      Nei tuoi respiri
      tra le ciglia chiuse
      le tue labbra
      ed i tuoi capelli.
      Tutta la notte mio
      ora dormi
      ti accarezzo senza toccarti
      ho voglia o no... di svegliarti
      guardo le tue mani
      come fossi un pianista
      hai saputo fare di me
      musica e poesia
      resterò aspettando
      l'ennesima bugia
      quando da me, te ne andrai via.
      Composta nel gennaio 2010
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        Scritta da: mor-joy
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Fantasia

        Lascia sempre vagare la fantasia,
        È sempre altrove il piacere:
        E si scioglie, solo a toccarlo, dolce,
        Come le bolle quando la pioggia picchia;
        Lasciala quindi vagare, lei, l’alata,
        Per il pensiero che davanti ancor le si stende;
        Spalanca la porta alla gabbia della mente,
        E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.
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          Scritta da: Antonino Gatto
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Oro, diamanti, e poesia

          Così preziosa pare,
          la pietra che hai comprato,
          con tutto il suo brillare,
          da lasciarti senza fiato;
          per non parlar del sole
          che splende in quel metallo,
          e porta seco gli anni
          di un passato millenario.
          Splendidi tesori,
          padroni della storia,
          ma frutto della terra,
          e della sua memoria.
          Vissuti nelle tenebre,
          la dove sono nati,
          e portati allo splendore,
          dal sudore di antenati.
          Immortali resteranno,
          amati e poi lasciati,
          alla loro madre terra,
          da dove sono nati.
          Per questo ho scelto te,
          mia splendida poesia,
          per non lasciarti mai,
          anche il giorno in cui andrò via.
          Composta domenica 10 gennaio 2010
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Nei ghetti d'Italia questo non è un uomo

            Di nuovo, considerate di nuovo
            Se questo è un uomo,
            Come un rospo a gennaio,
            Che si avvia quando è buio e nebbia
            e torna quando è nebbia e buio,
            Che stramazza a un ciglio di strada,
            Odora di kiwi e arance di Natale,
            Conosce tre lingue e non ne parla nessuna,
            Che contende ai topi la sua cena,
            Che ha due ciabatte di scorta,
            Una domanda d'asilo,
            Una laurea in ingegneria, una fotografia,
            e le nasconde sotto i cartoni,
            e dorme sui cartoni della Rognetta,
            Sotto un tetto d'amianto,
            o senza tetto,
            Fa il fuoco con la monnezza,
            Che se ne sta al posto suo,
            In nessun posto,
            e se ne sbuca, dopo il tiro a segno,
            "Ha sbagliato!",
            Certo che ha sbagliato,
            l'Uomo Nero
            Della miseria nera,
            Del lavoro nero, e da Milano,
            Per l'elemosina di un'attenuante
            Scrivono grande: negro,
            Scartato da un caporale,
            Sputato da un povero cristo locale,
            Picchiato dai suoi padroni,
            Braccato dai loro cani,
            Che invidia i vostri cani,
            Che invidia la galera
            (Un buon posto per impiccarsi)
            Che piscia coi cani,
            Che azzanna i cani senza padrone,
            Che vive tra un No e un No,
            Tra un Comune commissariato per mafia
            e un Centro di Ultima Accoglienza,
            e quando muore, una colletta
            Dei suoi fratelli a un euro all'ora
            Lo rimanda oltre il mare, oltre il deserto
            Alla sua terra - "a quel paese!"
            Meditate che questo è stato,
            Che questo è ora,
            Che Stato è questo,
            Rileggete i vostri saggetti sul Problema
            Voi che adottate a distanza
            Di sicurezza, in Congo, in Guatemala,
            e scrivete al calduccio, né di qua né di là,
            Né bontà, roba da Caritas, né
            Brutalità, roba da affari interni,
            Tiepidi, come una berretta da notte,
            e distogliete gli occhi da questa
            Che non è una donna
            Da questo che non è un uomo
            Che non ha una donna
            e i figli, se ha figli, sono distanti,
            e pregate di nuovo che i vostri nati
            Non torcano il viso da voi.
            Composta lunedì 11 gennaio 2010
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Di notte

              Oh quante volte mi svegliò il pensiero
              che or nella notte naviga un veliero
              alla ricerca di sponde marine
              che la mia brama vorrebbe vicine...
              che in uno a tutti sconosciuto sito
              arde una rossa aurora boreale...
              che un braccio femminil bello, tornito,
              brucia d'amor sul candido guanciale...
              che un amico a me dato dalla sorte
              ghermito è lungi in mar da oscura morte...
              che ora la mamma mia, seppur non mi ama,
              forse nel sonno per nome mi chiama.
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                Scritta da: Anna De Santis
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Vorrei averti qui

                Qui vorrei averti ora, senza parlare
                davanti a questo fuoco
                per lasciarmi andare
                alle tue carezze.
                Vorrei gustare piano
                il gusto saporito delle tue labbra
                e vorrei poterti amare
                come tu sai fare
                darti quella pace
                che non abbiamo invece
                perché ci siamo persi.
                Non è mai tardi
                e ci siamo amati
                la voglia di assaggiare
                quel frutto mai colto
                e la passione che ha travolto
                e per sempre sconvolto
                le nostre vite e le certezze.
                Il tempo ci ha ridato
                la gioia di un momento perso e ritrovato
                di un amore folle, mai dimenticato.
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                  Scritta da: Anna De Santis
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Senza luce

                  Solo il chiarore delle stelle
                  dietro la finestra
                  basta una fiammella
                  ed un foglio bianco
                  che s'illumina e riflette
                  ache a cilia strette
                  e la mia penna sente
                  e scrive quel che penso
                  quello che io sogno
                  a volte senza senso.
                  Fisso quei momenti
                  ed incido la mia vita
                  in questo mondo incerto
                  io mi illumino come un cielo aperto.
                  Con tutta la speranza
                  che ho chiuso in questa stanza
                  dove non ci sono che io
                  la penna, un foglio, la mia vita
                  ed è abbastanza.
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