Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Per ridere in società

Ha messo la sua testa il domatore
nella gola del leone
io
ho infilato due dita solamente
nel gargarozzo dell'Alta Società
Ed essa non ha avuto il tempo
di mordermi
Anzi semplicemente
urlando ha vomitato
un po' della dorata bile
a cui è tanto affezionata
Per riuscire in questo giuoco
utile e divertente
Lavarsi le dita
accuratamente
in una pinta di buon sangue
a ognuno la sua platea.
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    Scritta da: mor-joy
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Due

    Quando saremo due saremo veglia e sonno
    affonderemo nella stessa polpa
    come il dente di latte e il suo secondo,
    saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
    come i cieli, del giorno e della notte,
    due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
    come i tempi del battito
    i colpi del respiro.
    Quando saremo due non avremo metà
    saremo un due che non si può dividere con niente.
    Quando saremo due, nessuno sarà uno,
    uno sarà l'uguale di nessuno
    e l'unità consisterà nel due.
    Quando saremo due
    cambierà nome pure l'universo
    diventerà diverso.
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      Scritta da: mor-joy
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Valore

      Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
      Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
      Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
      la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
      Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello
      che oggi vale ancora poco.
      Considero valore tutte le ferite.
      Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
      tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
      provare gratitudine senza ricordare di che.
      Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord,
      qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
      Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
      la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
      Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
      Molti di questi valori non ho conosciuto.
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        Scritta da: mor-joy
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Ancor dalla mia mente echi lontani
        d'un caldo tramonto non cancello:
        t'ammiravo nella limpidezza del mare
        e tu mi correvi incontro
        sotto il concerto delle onde,
        musica seducente e divina.
        Ti sussurrai piano
        sotto il volo dei gabbiani:
        "Che fiore che sei
        coi raggi sul viso".
        Silenziosa,
        al mio cuore ti stringesti
        mentre il sole ci donava
        gli ultimi battiti.
        Non lo so, eppur di noi
        esiste solo un ricordo.
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          Scritta da: Vellise
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Per non dimenticare

          Stelle di stoffa
          sui cappotti lisi.
          Quante volte re David
          si rivolterà nella tomba!
          Senza capelli in testa
          in fila indiana
          vanno incontro alla morte.
          Vecchi, donne, bambini.
          Il vento che porta lontano
          il suono delle sirene,
          sventola bandiere nere.
          Lucida follia
          resta sopra ai muri
          sale sul treno della morte.
          Alcuni non possono dimenticare,
          davanti agli occhi
          avranno sempre
          immagini orribili.
          Ma noi che non sappiamo
          che non eravamo lì,
          non dobbiamo lasciare
          che si dimentichi,
          che l'orrore, la follia
          possa tornare.
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Quando... 2010

            Stringerai quello che non hai capito
            e solo fiori troverai
            quelli che ti ho lasciato
            fogli scritti e finalmente saprai
            quanto ti ho amato.
            Accenderai l'ultima candela
            e passerai il tempo guardando come si consuma
            quello che non hai mai visto, attraverso il fumo
            ti sembrerà più chiaro.
            Mi chiamerai ma sarò lontana, mi giungerà la voce
            la porto dentro il cuore, dimenticarti mai.
            Il volere distratto non ti ha fatto pensare
            Ed io ero lì ad aspettare
            non era mai per me il momento
            e mi dovevo accontentare.
            Non mi hai più trovato
            eppure lì mi avevi lasciato
            convinto di ritrovarmi.
            Sai non te l'ho detto mai, ma pensavo anch'io
            anche se per te mi sono persa.
            Ora cerchi quello che non hai mai visto
            né considerato
            e manca un pezzo al tuo orgoglio malato
            forse facevo parte dell'arredamento
            solo possesso non mi hai forse, mai amato.
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              Scritta da: goccia di miele
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Ritratto di donna

              Deve essere a scelta.
              Cambiare, purché niente cambi.
              È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
              Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi,
              neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.
              Dorme con lui come la prima venuta, l'unica al mondo.

              Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
              Ingenua, ma ottima consigliera.
              Debole, ma sosterrà.
              Non ha la testa sulle spalle, però l'avrà.
              Legge Jaspers e le riviste femminili.
              Non sa a che serva questa vite, e costruirà un ponte.
              Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.

              Tiene nelle mani un passero con l'ala spezzata,
              soldi suoi per un viaggio lungo e lontano,
              una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.

              Dove è che corre, non sarà stanca?
              Ma no, solo un poco, molto, non importa.
              O lo ama o si è intestardita.
              Nel bene, nel male, e per l'amor del cielo!
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Io non mi sento italiano

                L'Italia è una repubblica democratica fondata... sulla pasta!

                Io G. G. sono nato e vivo a Milano.
                Io non mi sento italiano
                ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                Mi scusi Presidente
                non è per colpa mia
                ma questa nostra Patria
                non so che cosa sia.
                Può darsi che mi sbagli
                che sia una bella idea
                ma temo che diventi
                una brutta poesia.
                Mi scusi Presidente
                non sento un gran bisogno
                dell'inno nazionale
                di cui un po' mi vergogno.
                In quanto ai calciatori
                non voglio giudicare
                i nostri non lo sanno
                o hanno più pudore.

                Io non mi sento italiano
                ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                Mi scusi Presidente
                se arrivo all'impudenza
                di dire che non sento
                alcuna appartenenza.
                E tranne Garibaldi
                e altri eroi gloriosi
                non vedo alcun motivo
                per essere orgogliosi.
                Mi scusi Presidente
                ma ho in mente il fanatismo
                delle camicie nere
                al tempo del fascismo.
                Da cui un bel giorno nacque
                questa democrazia
                che a farle i complimenti
                ci vuole fantasia.

                Io non mi sento italiano
                ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                Questo bel Paese
                pieno di poesia
                ha tante pretese
                ma nel nostro mondo occidentale
                è la periferia.

                Mi scusi Presidente
                ma questo nostro Stato
                che voi rappresentate
                mi sembra un po' sfasciato.
                È anche troppo chiaro
                agli occhi della gente
                che tutto è calcolato
                e non funziona niente.
                Sarà che gli italiani
                per lunga tradizione
                son troppo appassionati
                di ogni discussione.
                Persino in parlamento
                c'è un'aria incandescente
                si scannano su tutto
                e poi non cambia niente.

                Io non mi sento italiano
                ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                Mi scusi Presidente
                dovete convenire
                che i limiti che abbiamo
                ce li dobbiamo dire.
                Ma a parte il disfattismo
                noi siamo quel che siamo
                e abbiamo anche un passato
                che non dimentichiamo.
                Mi scusi Presidente
                ma forse noi italiani
                per gli altri siamo solo
                spaghetti e mandolini.
                Allora qui mi incazzo
                son fiero e me ne vanto
                gli sbatto sulla faccia
                cos'è il Rinascimento.

                Io non mi sento italiano
                ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                Questo bel Paese
                forse è poco saggio
                ha le idee confuse
                ma se fossi nato in altri luoghi
                poteva andarmi peggio.

                Mi scusi Presidente
                ormai ne ho dette tante
                c'è un'altra osservazione
                che credo sia importante.
                Rispetto agli stranieri
                noi ci crediamo meno
                ma forse abbiam capito
                che il mondo è un teatrino.
                Mi scusi Presidente
                lo so che non gioite
                se il grido "Italia, Italia"
                c'è solo alle partite.
                Ma un po' per non morire
                o forse un po' per celia
                abbiam fatto l'Europa
                facciamo anche l'Italia.

                Io non mi sento italiano
                ma per fortuna o purtroppo lo sono.

                Io non mi sento italiano
                ma per fortuna o purtroppo
                per fortuna o purtroppo
                per fortuna
                per fortuna lo sono.
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Nella saliva
                  nella carta
                  nell'eclisse.
                  In tutte le linee
                  in tutti i colori
                  in tutti i boccali
                  nel mio petto
                  fuori, dentro
                  nel calamaio - nelle difficoltà a scrivere
                  nello stupore dei miei occhi
                  nelle ultime lune del sole
                  (il sole non ha lune) in tutto.
                  Dire "in tutto" è stupido e magnifico.
                  Diego nelle mie urine - Diego nella mia bocca
                  nel mio cuore - nella mia follia - nel mio sogno
                  nella carta assorbente - nella punta della penna
                  nelle matite - nei paesaggi - nel cibo - nel metallo
                  nell'immaginazione.
                  Nelle malattie - nelle rotture - nei suoi pretesti
                  nei suoi occhi - nella sua bocca
                  nelle sue menzogne.
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