Poesie d'Autore


Scritta da: Anna De Santis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Non parlare

Ora non ti sento
scivolano come gocce sulla pelle
le tue parole
e le mie lacrime trattenute a stento
dal mio orgoglio
che ancora mi difende dalle tue offese.
Eppure pendevo dalle tue labbra
non l'hai mai capito
ed ora mi hai perduto
cerchi di recuperare, nel modo sbagliato.
Ma questo amore lo hai buttato
distrutto e martoriato
continui poi parlare
lo devi dimostrare.
È come un bellissimo fiore ormai reciso
ed un vaso con l'acqua
non lo può salvare
comunque appassirà.
Lo vedrai soffrire
ad uno ad uno ogni petalo cadrà
come la nostra pazienza
che non esiste più
come la tolleranza...
Intanto parla... io non ti sento.
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    Scritta da: Anna De Santis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Perdono

    Forse non sono pronta
    sarà la mia pazzia
    ma questa storia non la sento mia
    e questa creatura che sento palpitare
    qui nel mio seno
    ha scelto me, non per colpa sua
    senza pensare.
    Ancora non riesco
    e intanto il tempo passa
    forse condanna a questa mia incertezza
    un sì deciso o un no
    ancora non mi appartiene
    e intanto cresce quello che ne conviene...
    Amori tanti, non devo più sbagliare
    ti prego aiutami, ora devo decidere
    quello che penso già sarà peccato
    ma tu perdona per non averti subito amato
    questo è un macigno che pesa nel mio cuore
    ma per un momento ti voglio pensare...
    Aspetto che tu dentro mi cresca
    aspetterò con paura che tu esca
    voglio raccontarti le mie pene
    che tu sicuramente hai già sentite
    poi deciderai se perdonare...
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      Scritta da: mor-joy
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Contro la Morte

      Morte, non essere troppo orgogliosa, se anche
      qualcuno ti chiama terribile e possente
      Tu non lo sei affatto: perché
      quelli che pensi di travolgere
      in realtà non muoiono, povera morte, né puoi uccidere me.
      Se dal riposo e dal sonno, che sono tue immagini,
      deriva molto piacere, molto più dovrebbe derivarne da Te, con cui proprio i nostri migliori se ne vanno,
      per primi, tu che riposi le loro ossa e ne liberi l'anima.
      Schiava del caso e del destino, di re e disperati,
      Tu che dimori con guerra e con veleno, con ogni infermità,
      l'oppio e l'incanto ci fanno dormire ugualmente,
      e molto meglio del colpo che ci sferri.
      Perché tanta superbia?
      Perché tanta superbia? Trascorso un breve sonno,
      eternamente, resteremo svegli, e la morte
      non sarà più, sarai Tu a morire.
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        Scritta da: mor-joy
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Insonnia

        La Luna nello specchio del comò
        guarda milioni di miglia lontano
        (e forse con orgoglio, a se stessa,
        ma non sorride, non sorride mai)
        via lontano lontano oltre il sonno,
        o forse è una che dorme di giorno.
        Se l'Universo volesse abbandonarla,
        lei gli direbbe di andare all'inferno,
        e troverebbe una distesa d'acqua
        o uno specchio, sul quale indugiare.
        Tu dunque metti gli affanni in un sacco
        di ragnatele e gettalo nel pozzo
        nel mondo alla rovescia dove
        la sinistra è sempre la destra,
        dove le ombre in realtà sono corpi,
        dove restiamo tutta la notte svegli,
        dove il cielo ha tanto poco spessore
        quanto è profondo il mare e tu mi ami d'amore.
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          Scritta da: mor-joy
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Che mi ami tu lo dici, ma con una voce...

          Che mi ami tu lo dici, ma con una voce
          più casta di quella d'una suora
          che per sé sola i dolci vespri canta,
          quando la campana risuona -
          Su, amami davvero!

          Che mi ami tu lo dici, ma con un sorriso
          freddo come un'alba di penitenza,
          Suora crudele di San Cupido
          Devota ai giorni d'astinenza -
          Su, amami davvero!

          Che mi ami tu lo dici, ma le tue labbra
          tinte di corallo insegnano meno gioia
          dei coralli del mare -
          Mai che s'imbroncino di baci -
          Su, amami davvero!

          Che mi ami tu lo dici, ma la tua mano
          non stringe chi teneramente la stringe.
          È morta come quella d'una statua.
          Mentre la mia brucia di passione -
          Su, amami davvero!

          Su, incendiamoci di parole
          e bruciandomi sorridimi - stringimi
          come devono gli amanti - su, baciami.
          E l'urna, poi, delle mie ceneri seppelliscila nel tuo cuore -
          Su, amami davvero!
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            Scritta da: Dorian
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Fino alla stella

            Fino alla stella che spunto
            c'è strada così lunga,
            Che mille anni cammino
            Per giungerci la luce.

            Forse si spense da millenni
            In lontananze azzurre,
            Ma appena ora il suo raggio
            Ai nostri guardi fulse.

            L'icona della spenta stella
            Al cielo lenta ascende;
            Non si scorgea quando c'era,
            Oggi la vediam e non c'e.

            Così quando il nostro ardore
            Svani nel fondo buio,
            Il lume dello spento amore
            Ci insegue ancora.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Corteo

              Un vecchio d'oro con un orologio a lutto
              Una regina di pena con un uomo d'Inghilterra
              e lavoratori della pace con i tutori del mare
              Un ussaro della compagnia con un fesso della morte
              Un serpente da caffè con un macinino con gli occhiali
              Un cacciatore di corda con un danzatore di teste
              Un maresciallo di schiuma con una pipa in ritirata
              Un neonato in abito nero con un gentleman in fasce
              Un compositore da forca con un pendaglio di musica
              Un raccattatore di coscienza con un rettore di cicche
              Un arrotino di Coligny con un ammiraglio di forbici
              Una suora del Bengala con una tigre di San Vincenzo di Paola
              Un professore di porcellana con un aggiustatore di filosofia
              Un controllore della Tavola Rotonda con cavalieri dell'Azienda del Gas di Parigi
              Un'anitra a Sant'Elena con un Napoleone all'arancia
              Un custode di Samotracia con una Vittoria di cimitero
              Un rimorchiatore di famiglia numerosa con un padre d'alto mare
              Un membro della prostata con una ipertrofia dell'Accademia francese
              Un robusto cavallo in partibus con un vescovo da circo
              Un controllore dalla voce bianca con un piccolo cantore d'autobus
              Un chirurgo terribile con un bambino dentista
              e il generale delle ostriche con un apritore di Gesuiti.
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