Poesie d'Autore


Scritta da: Antonino Gatto
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il sogno di vivere

Un sogno non è mai un miraggio.
Un sogno è la scintilla che alimenta la nostra voglia di vivere.
Tutto ciò che è stato realizzato è prima partito da un sogno, quel piccolo desiderio che fa scorrere più velocemente il sangue nelle nostre vene, che ci fa gioire, emozionare, ed a volte ci strappa una lacrima.
Chi non sogna vive solo a metà!
Chi non crede nei propri sogni avrà una vita monotona, non apprezzerà le meraviglie lungo il cammino, non vivrà le emozioni di chi invece giorno dopo giorno si concede l'ebrezza di un sogno.
Il Sogno non ha età.
Anche Tu hai un sogno!
Non permettere mai a nessuno di spegnere i tuoi sogni, di soffiare alla fiammella che arde nel tuo cuore, perché la difficoltà più grande non è sognare, ma ricominciare a sognare, riaccendere quel lume.

Il dono più importante che la vita ci può dare è la consapevolezza del vivere!

La gioia di risvegliare dentro il nostro cuore una nuova emozione, un piccolo desiderio che ne alimenta un altro, che risveglia il nostro corpo facendolo vibrare nuovamente, o semplicemente per la prima volta! Che ci fa sperare che sia la volta giusta!
Che ci da il coraggio di rialzarci in piedi e continuare a lottare!
Che ci fa capire che il vero miracolo nasce dentro di noi e per questo nessuno lo può fermare!
Questo è il mio Augurio che ti voglio fare, riaccendi la tua vita di sogni, riaccendi quella fiammella, fai tornare a vibrare la tua pelle, ritorna a provare Un emozione, dona il tuo cuore, una volta ancora, perdona senza riserve, perché la zavorra del rancore è un macigno che la tua mente non può sopportare. Nutriti dei tuoi sogni e circondati di persone che ti fanno sognare!
Perché una fiammella condivisa nello stesso sogno può scatenare un incendio!
Composta venerdì 28 dicembre 2018
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    Scritta da: Andrea De Candia
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Non risponde

    Folle incalzai le spalle del mattino
    – ero gremita d'impeti, d'azzardi –:
    ma quando, al colmo, consegnò la fiaccola,
    m'accorsi che già il meglio della luce
    s'era perduto. Corsi con affanno
    sulla scia del meriggio: troppo tardi
    m'udì – già stava a mezzo della scala.

    Ormai debbo la sera supplicare
    di trattenersi ancora (come insiste
    l'ospite sulla porta, che da solo
    a rientrarsene in casa si fa triste)
    La supplico. Si fonde con le rare
    luci, con l'ombre: è qui – ma non risponde.
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      Scritta da: Andrea De Candia
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Reo di morte

      Delirassi, chiudetemi la bocca.
      Non credere, chiamassi un nome in sogno.
      Soprattutto, negli occhi non guardatemi.
      Chè incatenato, lacero, alla gogna
      degli aguzzini (Indietro! Non si tocca!
      Solo al capestro spetterà l'onore) –
      qui dalla spia dei miei occhi sorridervi
      voi lo vedreste, e alla sua sorte, al boia.
      Come un oltraggio stupireste: niente
      dell'atteso spettacolo. Un amore
      reo di morte – innocente.
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        Scritta da: Andrea De Candia
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Esecuzione

        Fruscio di foglie sulla terra nera,
        in fila dietro il piffero d'un vento,
        lacere, scalze, illuse
        d'essere ricondotte a primavera.
        Senti nel buio il trepido colloquio
        cieco, il sussurro per farsi coraggio.
        – Da loro impara, anima,
        se indietro sogni torcere il tuo viaggio. –
        Ah, tradite nell'alba al soliloquio
        del primo uccello! Sbaragliate al puro
        chiarore! Senza voce, illividite,
        fucilate dal sole a piè di un muro.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Sublime melodia

          Rivolgo i miei pensieri a te,
          improvvisando la Musica
          che sgorga dal mio cuore,
          scrivo note vibranti
          di languide emozioni,
          lascio scorrere le dita
          sulla tastiera,
          il bianco ed il nero si alternano
          sotto la mia carezza e lieve pressione,
          sfiorano...
          rincorrono febbrili un "sentire"
          espresso in sublime melodia,
          esse fanno germogliare
          il frutto del mio immortale amore,
          che si espande,
          si libra,
          e raggiunge l'apice
          in un tripudio di pura emozione.
          Rivolgo il mio sguardo a te,
          che appari sorridente e luminoso
          mentre mi ascolti e ti lasci sommergere.
          Rivolgo il mio Universo al tuo,
          ti avvolgo nel mio Cielo,
          affinché l'eterna passione
          sorvoli le infinite Galassie.
          Rivivo nel mio cuore
          non solo istanti di te,
          ma la tua Vita nella Mia.
          Rivivo nei miei giorni
          momenti di te,
          momenti di me,
          improvvisando in note
          la più potente Sinfonia.
          Tu diventi Musica,
          poesia,
          Eterna Melodia.
          Ed io Canto.
          Lasciami improvvisare
          la musica del cuore.
          Composta martedì 18 dicembre 2018
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Sognando

            Sognando, stavo interpretando il sogno
            della mia morte. Discendendo scesi
            schiume subito aperte
            sotto la schiena. Ah quante braccia alzavo
            verso l'oblò celeste!
            Verso l'eternità che si sfilava
            dallo spirito mio
            come una povera veste.
            Fra che stelle di melma
            sarei schiantata, a che mi partoriva
            la nebulosa che s'era finta Iddio?
            Nel buio! Assassinata! Finché un raggio
            infilando la cruna d'un'imposta
            corse da me pungendomi la palpebra
            con una spina di rosa
            m'accusava ch'ero viva.
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              Scritta da: Andrea De Candia
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Dolomiti

              Più piano coi clarini delle cime,
              con i profondi salmi dei seracchi!
              Sulle vette covano fuoco
              le grandi colombe divine.
              Per sfuggire al silenzio dell'eco
              con edelweiss mi tapperò gli orecchi.
              Scamperò con la testa fra le braccia
              al diluvio azzurrissimo di Dio.
              L'anima mia non ha scale di roccia!
              Non so preghiere di cristallo, io.
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