Uomo libero, tu amerai sempre il mare! Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima Nello svolgersi infinito della sua onda, E il tuo spirito non è un abisso meno amaro. Ti piace tuffarti nel seno della tua immagine; L'accarezzi con gli occhi e con le braccia e il tuo cuore Si distrae a volte dal suo battito Al rumore di questa distesa indomita e selvaggia. Siete entrambi tenebrosi e discreti: Uomo, nulla ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi, O mare, nulla conosce le tue intime ricchezze Tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti! E tuttavia ecco che da innumerevoli secoli Vi combattete senza pietà né rimorsi, Talmente amate la carneficina e la morte, O eterni rivali, o fratelli implacabili!
O graziosa luna, io mi rammento che, or volge l'anno, sovra questo colle io venia pien d'angoscia a rimirarti: e tu pendevi allor su questa selva siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci il tuo volto apparia, ché travagliosa era mia vita: ed è, né cangia stile, o mia diletta luna. E pur mi giova la ricordanza, e il noverar l'etate del mio dolore. Oh come grato occorre nel tempo giovanil, quando ancor lungo la speme e breve ha la memoria il corso, il rimembrar delle passate cose, ancor che triste, e che l'affanno duri!
Nel mondo rotondo a volte confondo presente e passato. Azioni riflesse a volte complesse, figure convesse al tutto connesse, si muovono insieme come conviene al mondo che gira. Torna il passato, passa il presente, ancora si ascolta ciò che una volta creava emozioni. Le stesse canzoni sul cuore confuso, che colgo e non uso, perché so che confondo i giri del mondo.
Ai piedi di una roccia o sui petali di rosa che ti sboccia tra le dita, si sente che la vita non è fatta per restare solamente qua a guardare. Si deve superare quel velo del suo mare, si deve intravedere il confine dell'amare. Oltre la parvenza della fisica esistenza, senti il battito profondo di quel mondo dentro noi.
Lungimiranti i mobili alianti che sfrecciano in tanti su cieli infiniti. I pensieri più arditi, s'inseguono piano e vanno lontano sul far della sera. Liberi alianti, su sogni volanti, la testa che gira non teme gli istanti che lungimiranti inseguono te, immerso fra tanti.
Perseverare nell'umano sbagliare non è poi l'errore di testa o di cuore. È perfezione che manca alla vita, errare fa parte di quella ch'è l'arte di sopravvivenza. Per tentativi convivi, con affetto e difetto, tra giusto e sbagliato, tra tondo e quadrato, tra perduto ed amato. Ma se vista di lato, la vita si muta, sol dopo vissuta, intorno a quel gene del male e del bene con eguale tormento, tra ragione e sentimento. E se pur muovi un dito, tutto si fonde e confonde all'infinito.