Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Solo un battito d'ali

Il mio buio ti cerca,
per riempirsi di luce e godere
del tocco del razionale piacere
che infonde il tuo essere.
Una carezza e un'altra
sui pensieri lucenti,
una, per ogni minuto che passa,
cercando di rallentare
il tempo
per far si che durino di più.
E il buio s'accende
e il vuoto si riempie,
mentre l'anima sente,
solo un battito d'ali.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Bacio alla rugiada

    Un bacio alla rugiada
    e sulle guance un rossore
    invade i pensieri,
    perché a null'altro penso
    se non alla dolcezza del calore
    donato da colui che non è sogno,
    ma condivide con me
    gli attimi del tempo.
    E il mio sguardo s'abbassa,
    si posa e riposa
    e le braccia abbracciate son ali
    sul leggero alito di vita.
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      Scritta da: Elisa Iacobellis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il mare e lo scoglio

      E si agita e ribolle,
      sferza, fischia e rugge,
      vuole alzarsi fino alle stelle,
      Fino alle altezze incrollabili...
      È forse l'Ade? Una forza infernale
      sotto la ribollente caldaia
      ha forse acceso il fuoco della geenna,
      e ha stravolto l'abisso
      rovesciandolo dal profondo?

      All'urto delle onde infuriate,
      incessantemente la massa del mare
      con mugghiare, fischi, sibili e urla
      batte contro lo scoglio della riva.
      Ma, pacifico e altero,
      non scosso dai capricci delle onde,
      immobile, immutabile,
      contemporaneo alla creazione del mondo,
      tu stai nostro gigante!

      E irritate dalla battaglia
      come ad un assalto fatale,
      di nuovo urlando si gettano le onde
      contro il tuo enorme massiccio.
      Ma contro la pietra immutabile
      s'è affranto l'assalto tempestoso;
      Sprizza l'onda sconfitta
      e si scioglie in sporca schiuma
      senza forza il suo impeto...

      E tu stai fermo, possente scoglio!
      Attendi solo un'ora, poi un'altra,
      E si stancherà l'onda rimbombante
      di combattere contro il tuo tallone...
      Stanca del malvagio sollazzo,
      di nuovo divenuta umile,
      senza urla, senza più lotta
      sotto il tuo tallone di gigante
      di nuovo l'onda si placherà...
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        Scritta da: Elisa Iacobellis
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Onde dorate, e l'onde eran capelli,
        navicela d'avorio un dì fendea;
        una man pur d'avorio la reggea
        per quaasi errori preziosi e quelli;

        E mentre i flutti tremolanti e belli
        con drittissimo solco dividea,
        l'or de le rotte fila Amor cogliea,
        per formarne catene à suoi ribelli.

        Per l'aureo mar, che rincrespando apria
        il procelloso suo biondo tesoro,
        agitato il mio core a morte gìa.

        Ricco naufragio, in cui sommerso ì moro,
        poich'almen fur ne la tempesta mia
        di diamante lo scoglio e 'l golfo d'oro.
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          Scritta da: Elisa Iacobellis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Tempo

          Mare insondabile! Le cui onde sono
          anni, Oceano del tempo, le cui acque di profonda
          pena sono salmastre per il sale
          delle lacrime degli umani.
          Tu diluvio inarginabile, che nel tuo
          flusso e riflusso cingi i limiti
          di ciò che è mortale
          e nauseato di prede eppure gridi
          per una ancora
          e vomiti i tuoi relitti sulla sponda
          inospitale, infido nella bonaccia, e terribile
          nella tempesta
          chi metterà gemme su di te
          Mare insondabile?
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            Scritta da: Elisa Iacobellis
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Camminavo sulla sabbia. Bassa marea.
            E giù, oltre, la curva, scrissi un verso sulla sabbia.
            E in quel verso scrissi quel che la mia mente pensava
            e ciò che la mia anima desiderava.
            E quando la marea fu alta,
            ritornai, ancora, su quel lido,
            e di ciò che avevo scritto nulla trovai.
            trovai solo i segni del bastone di uno che aveva lì camminato da cieco
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              Scritta da: Elisa Iacobellis
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Antico, sono ubriacato dalla voce ch'esce
              dalle tue bocche quando si schiudono come verdi campane
              e si ributtano indietro e si disciolgono.
              La casa delle mie estati lontane, t'era accanto, lo sai,
              là nel paese dove il sole cuoce e annuvolano l'aria le zanzare.
              Come allora oggi in tua presenza impietro, mare, ma non più
              degno mi credo del solenne ammonimento del tuo respiro.
              Tu m'hai detto primo che il piccino fermento del mio cuore
              non era che un momento del tuo; che mi era in fondo
              la tua legge rischiosa: esser vasto e diverso e insieme fisso:
              e svuotarmi così d'ogni lordura come tu fai che sbatti
              sulle sponde tra sugheri alghe asterie le inutili macerie
              del tuo abisso.
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                Scritta da: Elisa Iacobellis
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Ondeggia, Oceano nella tua cupa
                e azzurra immensità.
                A migliaia le navi ti percorrono invano;
                L'uomo traccia sulla terra i confini,
                apportatori di sventure,
                Ma il suo potere ha termine sulle coste,
                Sulla distesa marina
                I naufragi sono tutti opera tua,
                è l'uomo da te vinto,
                Simile ad una goccia di pioggia,
                S'inabissa con un gorgoglio lamentoso,
                Senza tomba, senza bara,
                senza rintocco funebre, ignoto.
                Sui tuoi lidi sorsero imperi,
                contesi da tutti a te solo indifferenti
                Che cosa resta di Assiria, Grecia, Roma,
                Cartagine?
                Bagnavi le loro terre quando erano libere
                e potenti.
                Poi vennero parecchi tiranni stranieri,
                La loro rovina ridusse i regni in deserti;
                Non così avvenne, per te, immortale e
                mutevole solo nel gioco selvaggio delle onde;
                Il tempo non lascia traccia
                sulla tua fronte azzurra.
                Come ti ha visto l'alba della Creazione,
                così continui a essere mosso dal vento.
                E io ti ho amato, Oceano,
                e la gioia dei miei svaghi giovanili,
                era di farmi trasportare dalle onde
                come la tua schiuma;
                fin da ragazzo mi sbizzarrivo con i tuoi flutti,
                una vera delizia per me.
                E se il mare freddo faceva paura agli altri,
                a me dava gioia,
                Perché ero come un figlio suo,
                E mi fidavo delle sue onde, lontane e vicine,
                E giuravo sul suo nome, come ora...
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