in Poesie (Poesie d'Autore)
A due passi dall'infinito
L'attesa del tuo sguardo:
un attimo proibito
a due passi dall'infinito.
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L'attesa del tuo sguardo:
un attimo proibito
a due passi dall'infinito.
Barche alla deriva,
le vedo dalla riva
di un mare abbandonato
che ti lascia senza fiato.
Eppur non ho scordato
i cantici dell'onde
del verde tra le fronde,
riflessi tra le rocce.
Li sento goccia a gocce
impalpabili e più veri
i sogni e i desideri.
Se visti dalla riva,
come barche alla deriva,
li sento già approdati
e dal tempo mai mutati.
Adesso non lo temo,
di prendere quel remo
per raggiungere la meta
che leggera come seta
avvolge il mio destino.
Iridi folli,
di luce e poesia,
mi guardano dentro
scoprendo la via
di teneri giochi
e di sogni passati.
Scolpiti nel petto,
non paion l'oggetto
del tempo corrente,
ma di un'insistente
corsa nel vuoto
che trema,
che freme,
che senza catene,
inchioda al momento
e allora le sento
che non le controlli
le iridi folli.
Muto chiarore,
di sogni nel sole.
Muti momenti,
ove anche il colore
del nero stellato,
può esser svelato
da un gesto d'amore,
che tinge e dipinge
di muto splendore.
Parole arroccate,
tra pendici e vallate,
su labbra socchiuse
e pensieri sognanti.
Non ho più parole
né vocali volanti,
che tagliano il suono
di un richiamo perduto.
Ma voci ascoltate,
ancora inzuppate
di cuore e perdono,
non sono che il dono
di stille profuse,
su labbra socchiuse.
Li senti se sali
sugli alti pensieri,
i battiti d'ali,
degli angeli veri.
Frementi, sottili,
leggeri, gentili,
ti sfiorano a pelle,
ma il vento ribelle
li spinge lontano
per giorni,
per anni
dal genere umano.
Se tendi la mano,
ritornino in te
e poi va da se
quel battito d'ali
e allora riprendi
e piano risali.
la fine degli occhi
l'inizio del mare,
non so individuare.
È fuso, conforme,
disciolto, uniforme
il vedere assoluto
voluto dal cuore.
Negli occhi il chiarore
e il profuso tepore
di momenti d'amore.
La fine degli occhi:
l'inizio di te.
Ode all'amore:
nulla possiedo
se non la tua assenza.
La sento insistente
e se tu fossi presente
non sarebbe lo stesso;
non ti avrei per possesso
ma per fugace realtà.
Innalzo per ore
ode all'amore,
che segna l'ardore
del mio tempo migliore,
di luce e calore
sentiti col cuore.
Ode all'amore
per tutte le stanze,
non son rimembranze,
ma soffi di vento
che toccano il fondo
e spalancano piano
finestre sul mondo.
Ricordi fioriti,
ricordi appassiti,
ricordi sbiaditi,
ricordi svaniti,
ricordi infiniti,
ricordi smarriti,
ricordi trovati,
ricordi sbagliati,
ricordi di ieri,
tra i miei pensieri:
bucano il sogno.
Scrivo perché
di un ricordo ho bisogno:
del ricordo di te.
Nuvole ferme
incorniciano il giorno:
vicino è il ritorno
di rondini scure,
vicino il tepore
vestito di sole,
vicino il germoglio
e il fiore vermiglio.
Quel vento lo voglio,
lo cerco e lo aspetto
e poi nel cassetto
lo vorrei conservare.