Sbiaditi colori di rose ed odori persi nel tempo, coperti e celati dal freddo arrivato. Ancora rosato è il celere lento di un sentimento che dietro a quel velo non accenna a sbiadire. Non sai più che dire al sole coperto: non scalda non scotta ma tutte le tocca le note del cuore, di baci di abbracci di belle avventure, di frasi future rinchiuse là fuori in sbiaditi colori.
Col naso rosso cammino e non posso seguire le rime che saltano e vanno dove non sanno. Inventano fuoco solo per gioco, sfidano il gelo e cercano il pelo di pecore e agnelli. Rime e ritornelli del freddo arrivato, il naso è gelato e i ricordi del sole scaldano più di rime e parole.
Di ghiacci e ghiaccioli un gran carosello che prende al cervello, iberna la mente e questo presente vestito di bianco e così trasparente. Coprirsi non serve, lo senti lo stesso quel freddo pungente che penetra dentro e ragioni non sente. La sciarpa di lana avvolge i pensieri, ma non scalda e risana il cuore che batte; è più lento, lo sento qua dentro, tra respiri soffiati su vetri appannati.
Cristalli brillanti rifletton gl'istanti, le mille scintille, le fredde faville, su sfondi stellati. Cristalli sul cuore non fanno rumore, ma frenano lenti i pensieri d'amore. Così congelati son ben conservati ma non raffreddati, nell'attesa del sogno, di un bacio in arrivo che sciolga il respiro.
Dove appoggi i tuoi pensieri, son davvero così seri, come il freddo che ci stringe negli spazi indefiniti e non tinge di colore ciò che resta evanescente. Il calore che si sente, è talvolta intermittente, come luce di Natale che svanisce e poi riappare, che s'accende e poi si spegne, che mi prende e non s'arrende. Dove appoggi i tuoi pensieri, non li vedo, non li sento, son lontani là nel vento, ma ritornano più veri perché sono i tuoi pensieri.
Parole ghiacciate, fin ora ascoltate, non temono il fuoco perché dentro a quel gioco di voli partiti, non sono finiti e battiti lenti di quei sentimenti. Parole ghiacciate, ardono ancora, mischiando chiarore al caldo tepore di una voce vissuta. Quel ghiaccio bollente lo stringo, si stente che brucia e non mente. È freddo apparente, il calore suadente di te ancor assente.
Notte profonda, spicchio di luna, non tonda, sottile, appuntita, da sola partita, là in mezzo posata. Se tu l'hai guardata, hai visto uno spicchio baciato dal sole che dall'altro emisfero la illumina e copre di puro mistero. Notte profonda, tu non ci sei, ma come spicchio di luna copri e ricopri la mia fantasia, di luce, di sogni, e di gioiosa pazzia.
Nel labirinto di giochi e magie, c'è l'equilibrio delle mie fantasie. Non trovo l'uscita, mi sento impazzita, giro e rigiro tra rime e pensieri. Non ti vedo eppur c'eri lungo i sentieri dei miei desideri. Noto il percorso fatto e rifatto e mi trovo sul limite esatto del non ritorno. Le impronte son mie, nel labirinto di giochi e magie. Ecco la luce che mi conduce fuori dal vuoto, del tempo reale colgo l'essenza e sono ancora... al punto di partenza.
La lancetta sotto zero ora è andata per davvero, ci riunisce intorno al fuoco e la fiamma a poco a poco ci solleva dal tremore. Se ci fosse qua l'amore, con la gioia e con l'ardore, non saremmo così in tanti a scaldarci con i guanti, ci terremmo per la mano con un semplice: ti amo.