Credo in te, amico. Credo nel tuo sorriso, finestra aperta nel tuo essere. Credo nel tuo sguardo, specchio della tua onestà. Credo nella tua mano, sempre tesa per dare. Credo nel tuo abbraccio, accoglienza sincera del tuo cuore. Credo nella tua parola, espressione di quel che ami e speri. Credo in te, amico, così, semplicemente, nell'eloquenza del silenzio.
L'agnello belava dolcemente. L'asino, tenero, si rallegrava in un caldo richiamo. Il cane latrava, quasi parlando alle stelle… Mi destai. Uscii. Vidi come celesti nel suolo fiorito come un cielo capovolto. Un alito tiepido e dolce velava il bosco; la luna andava declinando in un tramonto d'oro e di seta, che sembrava un ambito divino… Il mio petto palpitava, come se il cuore avesse avuto vino… Aprii la stalla per vedere se era lì. C'era!
Piccolo candor senz'ombra, più lucente del mondo, limpida luce tranquilla!
Il puro, tu lo dici - gelsomino sorto dalla nostra cupa malvagità, che tra noi e te apre più distanza che tra noi il mondo e le stelle -, per piccolo che sia, è infinito.