Scritta da: Marilù Rossi
in Poesie (Poesie d'Autore)
Epitaffio ideale di un eroe
Raggiunse la morte. Ma fu così viva la sua vita,
che sebbene giaccia qui putrefatto,
il destino lo sta vegliando, quieto.
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Raggiunse la morte. Ma fu così viva la sua vita,
che sebbene giaccia qui putrefatto,
il destino lo sta vegliando, quieto.
L'agnello belava dolcemente.
L'asino, tenero, si rallegrava
in un caldo richiamo.
Il cane latrava,
quasi parlando alle stelle…
Mi destai. Uscii. Vidi come
celesti nel suolo
fiorito
come un cielo
capovolto.
Un alito tiepido e dolce
velava il bosco;
la luna andava declinando
in un tramonto d'oro e di seta,
che sembrava un ambito divino…
Il mio petto palpitava,
come se il cuore avesse avuto vino…
Aprii la stalla per vedere se
era lì.
C'era!
Ah, se il ricordo
tuo di me, fosse questo cielo azzurro
di maggio, tutto pieno
delle stelle pure dei miei gesti!
Dei miei gesti uguali, come quelle; tutti puri,
limpidi, buoni, tranquilli come le stelle!
- Sotto, il tuo sorriso nei sogni,
sogni dei tuoi ricordi della vita mia! -.
Presi le briglie,
andai in giro a cavallo
dell'alba;
penetrai, candido, nella vita.
Come mi guardavano,
folli,
i fiori del mio sogno,
tendendo le braccia alla luna!
Oblii di questi io
che, un attimo, credetti eterni!
Che infinito tesoro di io vivi!
D'un tratto, mi dilata
la mia idea,
e più grande mi fa dell'universo.
Allora, tutto sta
dentro di me. Stelle
dure, mari profondi,
idee d'altri, terre
vergini, sono la mia anima.
E a tutto comando io,
mentre senza comprendermi,
tutto pensa a me.
l'orizzonte è il tuo corpo.
L'orizzonte è la mia anima.
Raggiungo il tuo limite: ancora sabbia.
Raggiungi il mio limite: ancora acqua.
Tu non dormi. No. Io non dormo.
Stiamo parlando sotto le stelle.
Siamo qui, due rose meditabonde
nella pace della terra.
Piccolo candor senz'ombra,
più lucente del mondo,
limpida luce tranquilla!
Il puro, tu lo dici - gelsomino sorto
dalla nostra cupa malvagità,
che tra noi e te apre
più distanza
che tra noi il mondo e le stelle -,
per piccolo che sia, è infinito.
Non te ne andare, ricordo, non te ne andare!
Volto, non svanire così,
come nella morte!
Continuate a guadarmi, occhi fissi,
come un momento mi guardaste!
Labbra sorridetemi,
come un momento mi sorrideste!
Ah fronte mia, datti da fare;
non lasciare che si sparga
la sua forma fuori del suo ambiente!
Comprimi il suo sorriso ed il suo sguardo,
fino a farli divenir mia vita eterna!
-Sebbene mi dimentichi di me stesso;
sebbene prenda il mio volto, nel soffrir tanto per lui,
la forma del suo volto;
sebbene io sia lei,
sebbene si perda in lei la mia struttura! -
Oh ricordo, sii me!
Tu - lei - sii ricordo, tutto e solo, per sempre;
ricordo che mi guardi e mi sorrida
nel nulla;
e ricordo, vita con mia vita,
divenuto eterno cancellandomi, cancellandomi!