Poesie d'Autore


Scritta da: Giangenta
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il vento d'Alassio

Senza schiuma il respiro.
Un nastro colorato di sole
degrada sull'acqua
ombre di sabbia.
Senza onde il silenzio.
Il braccio dell'isola
allunga sciarpe di vento
sul mare dei benedettini.
Senza vele il golfo d'ottobre.
Senza vasche l'acqua dell'indifferenza.
Senza fiori il muretto dell'originalità.
Senza quinte la commedia dei famosi.
Senza storie il budello di ogni giorno.
Senza sete il vento d'Alassio
cerca ancora il riassunto
di come eravamo in estate.
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    Scritta da: Giangenta
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Io vado

    Io vado per la mia strada
    dove i mendicanti sono di casa
    dove il canto vuol essere luce.
    dove nessuno pensa e tutto tace.
    Io vado libero dalle vicende di vita
    sul lungomare dell'estasi
    col mio cartone per dormire
    una busta di carta per mangiare.
    Io vado verso un nuovo mattino
    nella terra dalla quale fui tratto
    perché polvere ero e polvere son tornato.
    Io vado raccogliendo gli stracci d'Adamo
    dove il confronto con la carcassa dell'uomo
    non fa più paura.
    Io vado in un mondo amico
    in cerca dei sette sigilli
    dei sette angeli e delle sette trombe
    del nuovo cielo e della nuova terra.
    Io vado e mi sembra
    d'aver perduto la strada.
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      Scritta da: Giangenta
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il rullo e il filo d'erba

      Tra essere e testimoniare
      obbedire e comandare
      c'è un letto da campo con un ferito.
      Fatemi conoscere uno più degno di me.
      Datemi un medico
      un medico dell'anima
      che liberi la follia del mio dolore.
      Predicatori della virtù
      datemi un saggio per conoscere i saggi
      datemi un falso per difendere i falsi
      ed un cuscino di rose
      su cui invocare il sonno dell'insolenza.
      Datemi un rullo ed un filo d'erba
      per imparare il mestiere di vivere.
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        Scritta da: Giangenta
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il candore della menzogna

        Temo i padrini dell'indulgenza.
        Temo la fiducia degli eletti.
        Temo il sorriso amaro
        sulle labbra degli inquieti.
        Temo gli occhi velati di chi crede.
        Temo il senso di paura degli ignoranti.
        Temo l'ansia dei deboli.
        Temo la tensione degli angosciati.
        Temo il rimorso dei colpevoli.
        Temo che l'energia degli illusi
        prenda il posto degli umili.
        Temo e mi ripugna
        il loro perverso sacrificio
        come se io non fossi
        origine della stessa specie.
        Temo l'olocausto delle anime
        come i forni crematori dell'oscurità.
        Temo gli immortali
        per come ci hanno ingannato sulla terra.
        Temo che a pagare il debito con l'ingratitudine
        siano ancora gli stessi.
        Prego che il giudizio universale
        per ognuno di noi
        non divenga un giudizio di massa.
        Prego che il concetto di Dio
        concepito dagli uomini
        sia completamente trasfigurato.
        Prego che a prendere il posto
        nell'al di là
        non sia il candore della menzogna
        dell'al di qua.
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          Scritta da: Cinzia Lo Russo
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          A Roberto

          Sei diventato un raggio di sole,
          una sfera luminosa di luna, una stella del firmamento.
          Ma vorrei ancora, immergermi nella squallida abitudine, di vederti qualche volta e ridere di niente, di sentire la tua voce, di dividere con Te il pane e il vino, di ascoltare parole che sanno a tutt'oggi di buono.
          Oppure vorrei morire un po', accompagnarti nel sentiero di luce, impararne la strada per ritrovarti sempre.
          Vorrei.
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            Scritta da: Pietro Esposito
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Voi dovete vivere giorno per giorno, non dovete pensare ossessivamente al futuro.
            Sarà un'esperienza durissima, eppure non la deprecherete.
            Ne uscirete migliorati.
            Questi bambini nascono due volte.
            Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile.
            La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare.
            Sono nati due volte e il percorso sarà più tormentato.
            Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita.
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              Scritta da: Giangenta
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Come un cieco

              che chiede perdono al sole
              mi tormento per il suo destino.
              Trovo gradevole
              l'avermi coinvolto
              col suo dolore.
              Ho cercato di consolarmi
              della sua disperazione
              occupandomi di lui.
              Morso dalla presunzione
              dell'esperienza
              gli ho regalato
              l'illusione
              di un esclusiva
              inutile protezione.
              Se continuo ad alimentare
              la mia sincerità
              finisco per torturare
              la sua desolazione.
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                Scritta da: Giangenta
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Ho visto piangere Satana

                Il braccio nudo
                battere un grido d'aiuto
                sull'incudine del dolore.
                Ho visto piangere satana
                con gli occhi del sole
                squarciare cemento.
                Ho visto piangere satana
                trattare con thanatos
                una putrefatta benedizione.
                Ho visto piangere satana
                e l'uomo con il suo veleno
                schernirsi di lui.
                Io sono l'uomo
                l'immagine dalla vendetta,
                più profondo è il dolore
                maggiore il tributo nella rivincita.
                Io sono l'uomo
                l'immagine dell'insidia,
                penitenti eterni
                bestemmiano l'origine degli angeli
                e cercano ancora il messia dei dannati.
                Io sono l'uomo
                l'immagine della vita,
                per te ci sono altri soli
                nell'universo del disgusto.
                Io sono lo scettro nelle mani di Dio.
                Cingi la corona del disprezzo
                prendi a battesimo Caino
                trapassa da vittima a carnefice
                e troverai in me
                seme da fecondare
                per la tua protervia e la mia cattiveria
                perché chi ucciderà Caino
                avrà castigo sette volte maggiore.
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