I pesci rossi
e quelli azzurri
nuotano insieme
in acque diverse.
Entrambi si prendono
per la gola.
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I pesci rossi
e quelli azzurri
nuotano insieme
in acque diverse.
Entrambi si prendono
per la gola.
La memoria del danno
sempre indelebile.
Il ricordo dei vantaggi
svanisce in fretta.
Senza schiuma il respiro.
Un nastro colorato di sole
degrada sull'acqua
ombre di sabbia.
Senza onde il silenzio.
Il braccio dell'isola
allunga sciarpe di vento
sul mare dei benedettini.
Senza vele il golfo d'ottobre.
Senza vasche l'acqua dell'indifferenza.
Senza fiori il muretto dell'originalità.
Senza quinte la commedia dei famosi.
Senza storie il budello di ogni giorno.
Senza sete il vento d'Alassio
cerca ancora il riassunto
di come eravamo in estate.
Io vado per la mia strada
dove i mendicanti sono di casa
dove il canto vuol essere luce.
dove nessuno pensa e tutto tace.
Io vado libero dalle vicende di vita
sul lungomare dell'estasi
col mio cartone per dormire
una busta di carta per mangiare.
Io vado verso un nuovo mattino
nella terra dalla quale fui tratto
perché polvere ero e polvere son tornato.
Io vado raccogliendo gli stracci d'Adamo
dove il confronto con la carcassa dell'uomo
non fa più paura.
Io vado in un mondo amico
in cerca dei sette sigilli
dei sette angeli e delle sette trombe
del nuovo cielo e della nuova terra.
Io vado e mi sembra
d'aver perduto la strada.
Tra essere e testimoniare
obbedire e comandare
c'è un letto da campo con un ferito.
Fatemi conoscere uno più degno di me.
Datemi un medico
un medico dell'anima
che liberi la follia del mio dolore.
Predicatori della virtù
datemi un saggio per conoscere i saggi
datemi un falso per difendere i falsi
ed un cuscino di rose
su cui invocare il sonno dell'insolenza.
Datemi un rullo ed un filo d'erba
per imparare il mestiere di vivere.
Temo i padrini dell'indulgenza.
Temo la fiducia degli eletti.
Temo il sorriso amaro
sulle labbra degli inquieti.
Temo gli occhi velati di chi crede.
Temo il senso di paura degli ignoranti.
Temo l'ansia dei deboli.
Temo la tensione degli angosciati.
Temo il rimorso dei colpevoli.
Temo che l'energia degli illusi
prenda il posto degli umili.
Temo e mi ripugna
il loro perverso sacrificio
come se io non fossi
origine della stessa specie.
Temo l'olocausto delle anime
come i forni crematori dell'oscurità.
Temo gli immortali
per come ci hanno ingannato sulla terra.
Temo che a pagare il debito con l'ingratitudine
siano ancora gli stessi.
Prego che il giudizio universale
per ognuno di noi
non divenga un giudizio di massa.
Prego che il concetto di Dio
concepito dagli uomini
sia completamente trasfigurato.
Prego che a prendere il posto
nell'al di là
non sia il candore della menzogna
dell'al di qua.
Sei diventato un raggio di sole,
una sfera luminosa di luna, una stella del firmamento.
Ma vorrei ancora, immergermi nella squallida abitudine, di vederti qualche volta e ridere di niente, di sentire la tua voce, di dividere con Te il pane e il vino, di ascoltare parole che sanno a tutt'oggi di buono.
Oppure vorrei morire un po', accompagnarti nel sentiero di luce, impararne la strada per ritrovarti sempre.
Vorrei.
Voi dovete vivere giorno per giorno, non dovete pensare ossessivamente al futuro.
Sarà un'esperienza durissima, eppure non la deprecherete.
Ne uscirete migliorati.
Questi bambini nascono due volte.
Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile.
La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare.
Sono nati due volte e il percorso sarà più tormentato.
Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita.
che chiede perdono al sole
mi tormento per il suo destino.
Trovo gradevole
l'avermi coinvolto
col suo dolore.
Ho cercato di consolarmi
della sua disperazione
occupandomi di lui.
Morso dalla presunzione
dell'esperienza
gli ho regalato
l'illusione
di un esclusiva
inutile protezione.
Se continuo ad alimentare
la mia sincerità
finisco per torturare
la sua desolazione.
Il braccio nudo
battere un grido d'aiuto
sull'incudine del dolore.
Ho visto piangere satana
con gli occhi del sole
squarciare cemento.
Ho visto piangere satana
trattare con thanatos
una putrefatta benedizione.
Ho visto piangere satana
e l'uomo con il suo veleno
schernirsi di lui.
Io sono l'uomo
l'immagine dalla vendetta,
più profondo è il dolore
maggiore il tributo nella rivincita.
Io sono l'uomo
l'immagine dell'insidia,
penitenti eterni
bestemmiano l'origine degli angeli
e cercano ancora il messia dei dannati.
Io sono l'uomo
l'immagine della vita,
per te ci sono altri soli
nell'universo del disgusto.
Io sono lo scettro nelle mani di Dio.
Cingi la corona del disprezzo
prendi a battesimo Caino
trapassa da vittima a carnefice
e troverai in me
seme da fecondare
per la tua protervia e la mia cattiveria
perché chi ucciderà Caino
avrà castigo sette volte maggiore.