Poesie d'Autore


Scritta da: Giangenta
in Poesie (Poesie d'Autore)

Ho visto piangere Satana

Il braccio nudo
battere un grido d'aiuto
sull'incudine del dolore.
Ho visto piangere satana
con gli occhi del sole
squarciare cemento.
Ho visto piangere satana
trattare con thanatos
una putrefatta benedizione.
Ho visto piangere satana
e l'uomo con il suo veleno
schernirsi di lui.
Io sono l'uomo
l'immagine dalla vendetta,
più profondo è il dolore
maggiore il tributo nella rivincita.
Io sono l'uomo
l'immagine dell'insidia,
penitenti eterni
bestemmiano l'origine degli angeli
e cercano ancora il messia dei dannati.
Io sono l'uomo
l'immagine della vita,
per te ci sono altri soli
nell'universo del disgusto.
Io sono lo scettro nelle mani di Dio.
Cingi la corona del disprezzo
prendi a battesimo Caino
trapassa da vittima a carnefice
e troverai in me
seme da fecondare
per la tua protervia e la mia cattiveria
perché chi ucciderà Caino
avrà castigo sette volte maggiore.
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    Scritta da: Mario Biasiotti
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Se saprai starmi vicino,
    e potremo essere diversi,
    se il sole illuminerà entrambi
    senza che le nostre ombre si sovrappongano,
    se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
    e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

    Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
    e non il ricordo di come eravamo,
    se sapremo darci l'un l'altro
    senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
    se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...

    Allora sarà amore
    e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
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      Scritta da: Giangenta
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Inquietante
      l'ambizione umana.
      Commovente
      la puerilità dei saggi.
      Infamante
      la costrizione alla religione.
      Non solo hanno censito
      la casistica dei peccati
      il militarismo della fede
      le norme della perfezione
      ma sfinimento intellettuale
      hanno preteso fornirci
      anche la gradazione
      delle formule divine.
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        Scritta da: Mario Biasiotti
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Ti amo con l'ingenuità di un bambino, ti amo con la forza di un uomo, ti amo per la volontà del mio destino, ti amo così. Più ti guardo, più ti parlo e più mi piaci. Sei la forza la ragione del mio domani sono certo dolce amor che con gioia mi darai le carezze che non ho avuto mai. Più ti guardo, più ti parlo e più mi piaci. Mi confondo e mi perdo nei tuoi baci ma se un dì sulla terra ti perderò io lo so fra le stelle, fra le stelle t'incontrerò.
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          Scritta da: Thanaty
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Or poserai per sempre,
          stanco mio cor. Perì l'inganno estremo,
          Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
          in noi di cari inganni,
          non che la speme, il desiderio è spento.
          Posa per sempre. Assai
          palpitasti. Non val cosa nessuna
          i moti tuoi, né di sospiri è degna
          la terra. Amaro e noia
          la vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.
          T'acqueta omai. Dispera
          l'ultima volta. Al gener nostro il fato
          non donò che il morire. Omai disprezza
          te, la natura, il brutto
          poter che, ascoso, a comun danno impera,
          E l'infinita vanità del tutto.
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            Scritta da: Valeria S
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il mio funerale

            Il mio funerale partirà dal nostro cortile?
            Come mi farete scendere giù dal terzo piano?
            La bara nell'ascensore non c'entra
            e la scala è tanto stretta.

            Il cortile sarà, forse, pieno di sole, di piccioni
            forse nevicherà, i bambini giocheranno strillando
            forse sull'asfalto bagnato cadrà la pioggia
            e al solito ci saranno i bidoni per l'immondezza.

            Se mi tiran su nel furgone col viso scoperto, come usa qui,
            forse mi cadrà in fronte qualcosa di un piccione, porta fortuna,
            che ci sia o no la fanfara, i bambini accorreranno
            i bambini sono sempre curiosi dei morti.

            La finestra della nostra cucina mi seguirà con lo sguardo
            il nostro balcone mi accompagnerà col bucato steso.
            Sono stato felice in questo cortile, pienamente felice.
            Vicini miei del cortile, vi auguro lunga vita, a tutti.
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              Scritta da: Valeria S
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Anima mia

              Anima mia
              chiudi gli occhi
              piano piano
              e come s'affonda nell'acqua
              immergiti nel sonno
              nuda e vestita di bianco
              il più bello dei sogni
              ti accoglierà.
              Anima mia
              chiudi gli occhi
              piano piano
              abbandonati come nell'arco delle mie braccia
              nel tuo sonno non dimenticarmi
              chiudi gli occhi pian piano
              i tuoi occhi marroni
              dove brucia una fiamma verde
              anima mia.
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                Scritta da: asterisco
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Invece il cento c’è

                Il bambino
                è fatto di cento.

                Il bambino ha
                cento lingue
                cento mani
                cento pensieri
                cento modi di pensare
                di giocare e di parlare

                cento sempre cento
                modi di ascoltare
                di stupire di amare
                cento allegrie
                per cantare e capire

                cento mondi
                da scoprire
                cento mondi
                da inventare
                cento mondi
                da sognare.

                Il bambino ha
                cento lingue
                (e poi cento cento cento)
                ma gliene rubano novantanove.

                Gli dicono:
                di pensare senza mani
                di fare senza testa
                di ascoltare e di non parlare
                di capire senza allegrie
                di amare e di stupirsi
                solo a Pasqua e a Natale.

                Gli dicono:
                di scoprire il mondo che già c’è
                e di cento
                gliene rubano novantanove.

                Gli dicono:
                che il gioco e il lavoro
                la realtà e la fantasia
                la scienza e l’immaginazione
                il cielo e la terra
                la ragione e il sogno
                sono cose
                che non stanno insieme.

                Gli dicono insomma
                che il cento non c’è.
                Il bambino dice:
                invece il cento c’è.
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                  Scritta da: Valeria S
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  A mia madre

                  Poiché io ben sento che negli alti cieli
                  gli angeli, bisbigliando l'uno all'altro,
                  parola non trovano, fra i loro ardenti accenti,
                  che sia più devota di quella di "madre"
                  io già da tempo a te ho dato quel caro nome -
                  a te che più che madre mi sei e che mi ricolmi
                  il cuore, dove Morte t'installò, lo spirito
                  liberando, al contempo, della mia Virginia.
                  La mia propria madre, che così presto mi lasciò,
                  non fu che di me solo madre; ma tu sei madre
                  di colei che io così caramente ho amato:
                  sicché a me più cara tu sei dell'altra
                  per quell'infinita via per cui la mia sposa
                  fu alla mia anima più cara che la vita stessa.
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