Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Ricordami

Tu ricordami quando sarò andata
lontano, nella terra del silenzio,
nè più per mano mi potrai tenere,
nè io potrò il saluto ricambiare.

Ricordami anche quando non potrai
giorno per giorno dirmi dei tuoi sogni:
ricorda e basta, perché a me, lo sai,
non giungerà parola nè preghiera.

Pure se un po' dovessi tu scordarmi
e dopo ricordare, non dolerti:
perché se tenebra e rovina lasciano

tracce dei miei pensieri del passato,
meglio per te sorridere e scordare
che dal ricordo essere tormentato.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Il mio occhio s'è fatto pittore ed ha tracciato
    L'immagine tua bella sul quadro del mio cuore;
    il mio corpo è cornice in cui è racchiusa,
    Prospettica, eccellente arte pittorica,
    Ché attraverso il pittore devi vederne l'arte
    Per trovar dove sia la tua autentica immagine dipinta,
    Custodita nella bottega del mio seno,
    Che ha gli occhi tuoi per vetri alle finestre.
    Vedi ora come gli occhi si aiutino a vicenda:
    I miei hanno tracciato la tua figura e i tuoi
    Son finestre al mio seno, per cui il Sole
    Gode affacciarsi ad ammirare te.
    Però all'arte dell'occhio manca la miglior grazia:
    Ritrae quello che vede, ma non conosce il cuore.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Quando quaranta inverni assedieranno la tua fronte
      e profonde trincee solcheranno il campo della tua bellezza,
      l'orgoglioso manto della gioventù, ora ammirato,
      sarà a brandelli, tenuto in nessun conto.
      Allora, se richiesto dove la tua bellezza giace,
      dove il tesoro dei tuoi gagliardi giorni,
      rispondere ch'essi s'adagiano infossati nei tuoi occhi
      per te vergogna bruciante sarebbe e ridicolo vanto.
      Quanta più lode meriterebbe la tua bellezza,
      se tu potessi replicare: "Questo mio bel bambino
      pareggia il conto e fa perdonare il passare degli anni",
      dando prova che la sua bellezza da te fu data.
      Sarebbe questo un sentirsi giovane quando sei vecchio,
      mirare il tuo sangue caldo quand'esso nelle tue vene è freddo.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Cogli questo piccolo fiore
        e prendilo. Non indugiare!
        Temo che esso appassisca
        e cada nella polvere.

        Non so se potrà trovare
        posto nella tua ghirlanda
        ma onoralo con la carezza pietosa
        della tua mano - e coglilo.

        Temo che il giorno finisca
        prima del mio risveglio
        e passi l'ora dell'offerta.

        Anche se il colore è pallido
        e tenue è il suo profumo
        serviti di questo fiore
        finché c'è tempo - e coglilo.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          I bambini imparano ciò che vivono

          I bambini imparano ciò che vivono.
          Se un bambino vive con le critiche, impara a condannare.
          Se un bambino vive con l'ostilità, impara ad aggredire.
          Se un bambino vive con il timore, impara ad essere apprensivo.
          Se un bambino vive con la pietà, impara a commiserarsi.
          Se un bambino vive con lo scherno, impara ad essere timido.
          Se un bambino vive con la gelosia, impara cos'è l'invidia.
          Se un bambino vive con la vergogna, impara a sentirsi in colpa.
          Se un bambino vive con l'incoraggiamento, impara ad essere sicuro di sé.
          Se un bambino vive con la tolleranza, impara ad essere paziente.
          Se un bambino vive con la lode, impara ad apprezzare.
          Se un bambino vive con l'accettazione, impara ad amare.
          Se un bambino vive con l'approvazione, impara a piacersi.
          Se un bambino vive con il riconoscimento, impara che è bene avere un obiettivo.
          Se un bambino vive con la condivisione, impara la generosità.
          Se un bambino vive con l'onestà e la lealtà, impara cosa sono la verità e la giustizia.
          Se un bambino vive con la sicurezza, impara ad avere fiducia in se stesso e in coloro che lo circondano.
          Se un bambino vive con la benevolenza, impara che il mondo è un bel posto in cui vivere.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Più felice sono quando più lontana

            Più felice sono quando più lontana
            porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla,
            in una notte di vento quando la luna brilla
            e l'occhio vaga attraverso mondi di luce

            Quando mi annullo e niente mi è accanto
            né terra, né mare, né cieli tersi
            e sono tutta spirito, ampiamente errando
            attraverso infinite immensità.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Io sono l'unica il cui destino

              Io sono l'unica il cui destino
              lingua non indaga, occhio non piange;
              non ho mai causato un cupo pensiero,
              né un sorriso di gioia, da quando sono nata.

              Tra piaceri segreti e lacrime segrete,
              questa mutevole vita mi è sfuggita,
              dopo diciott'anni ancora così solitaria
              come nel giorno della mia nascita.

              E vi furono tempi che non posso nascondere,
              tempi in cui tutto ciò era terribile,
              quando la mia triste anima perse il suo orgoglio
              e desiderò qualcuno che l'amasse.

              Ma ciò apparteneva ai primi ardori
              di sentimenti poi repressi dal dolore;
              e sono morti da così lungo tempo
              che stento a credere siano mai esistiti.

              Prima si dissolse la speranza giovanile,
              poi svanì l'arcobaleno della fantasia;
              infine l'esperienza mi insegnò che mai
              crebbe in un cuore mortale la verità.

              Era già amaro pensare che l'umanità
              fosse insincera, sterile, servile;
              ma peggio fu fidarmi della mia mente
              e trovarvi la stessa corruzione.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Tu mi prendesti per mano e mi traesti
                al Tuo fianco, mi facesti sedere su
                l'alto seggio al cospetto di tutti
                gli uomini; ond'io divenni timido,
                incapace di muovermi e di seguitar
                la mia via; esitante e scongiurante
                a ogni passo che non avessi a urtare
                in una loro spina insidiosa.
                Alfine son liberato!
                Il colpo è giunto, stride l'insulto,
                il mio posto è là, giri nella polvere.
                Ormai dinanzi a me sono aperti i sentieri.
                Aperte ho l'ali al desiderio del cielo,
                Vado a raggiungere le stelle cadenti
                della mezzanotte, vado a precipitarmi
                nell'ombra profonda.
                Somiglio a nuvola estiva in balia dell'uragano,
                la quale, gettato via l'aureo diadema,
                appende la folgore come spada a una catena di lampi.
                Corro con folle gioia giù pel sentiero polveroso
                del reietto; m'avvicino alla Tua,
                finale accoglienza.
                Il bimbo trova la madre quando ne lascia il grembo.
                Quando io vengo separato da Te,
                sbandito dalla Tua casa, sono libero di contemplare
                il Tuo volto.
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Qui è il tuo sgabello
                  e qui riposa i tuoi piedi
                  dove vivono i più poveri,
                  i più umili, i perduti.

                  Quando a te io cerco d'inchinarmi,
                  la mia riverenza non riesce ad arrivare
                  tanto in basso dove i tuoi piedi
                  riposano tra i più poveri,
                  i più umili, i perduti.

                  L'orgoglio non si può accostare
                  dove tu cammini, indossando
                  le vesti dei più poveri,
                  dei più umili e dei perduti.

                  Il mio cuore non riesce a trovare
                  la strada per scendere laggiù
                  dove tu ti accompagni a coloro che non hanno
                  compagni, tra i più poveri,
                  i più umili, e i perduti.
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                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Il tuo sorriso

                    Toglimi il pane, se vuoi,
                    toglimi l'aria, ma
                    non togliermi il tuo sorriso.

                    Non togliermi la rosa,
                    la lancia che sgrani,
                    l'acqua che d'improvviso
                    scoppia nella tua gioia,
                    la repentina onda
                    d'argento che ti nasce.

                    Dura è la mia lotta e torno
                    con gli occhi stanchi,
                    a volte, d'aver visto
                    la terra che non cambia,
                    ma entrando il tuo sorriso
                    sale al cielo cercandomi
                    ed apre per me tutte
                    le porte della vita.

                    Amor mio, nell'ora
                    più oscura sgrana
                    il tuo sorriso, e se d'improvviso
                    vedi che il mio sangue macchia
                    le pietre della strada,
                    ridi, perché il tuo riso
                    sarà per le mie mani
                    come una spada fresca.

                    Vicino al mare, d'autunno,
                    il tuo riso deve innalzare
                    la sua cascata di spuma,
                    e in primavera, amore,
                    voglio il tuo riso come
                    il fiore che attendevo,
                    il fiore azzurro, la rosa
                    della mia patria sonora.

                    Riditela della notte,
                    del giorno, della luna,
                    riditela delle strade
                    contorte dell'isola,
                    riditela di questo rozzo
                    ragazzo che ti ama,
                    ma quando apro gli occhi
                    e quando li richiudo,
                    quando i miei passi vanno,
                    quando tornano i miei passi,
                    negami il pane, l'aria,
                    la luce, la primavera,
                    ma il tuo sorriso mai,
                    perché io ne morrei.
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