Se sapessi descrivere la bellezza dei tuoi occhi E cantare in nuovi metri tutte le tue grazie, il futuro direbbe: questo poeta mente, Mai un volto sulla terra ebbe tratti così celesti.
T'amo senza sapere come, né quando né da dove, t'amo direttamente senza problemi né orgoglio: così ti amo perché non so amare altrimenti che così, in questo modo in cui non sono e non sei, così vicino che la tua mano sul mio petto è mia, così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Nel tuo sonno, al limite dei sogni, aspetto guardando in silenzio il tuo viso, come la stella del mattino che appare per prima alla tua finestra. Con i miei occhi berrò il primo sorriso che, come un germoglio, sboccerà sulle tue labbra semiaperte. Il mio desiderio è solo questo.
Le sere d' autunno mi ricordano te I boschi giacciono bui, il giorno si scolora ai bordi dei colli in rosse aureole. In un casolare vicino piange un bimbo. Il vento se ne va a passi tardi attraverso i tronchi a raccogliere le ultime foglie.
Poi sale, abituata ormai da lungo ai torbidi sguardi, l'estranea solitaria falce di luna con la sua mezza luce da terre sconosciute. Se ne va fredda, indifferente, per il suo sentiero. La sua luce avvolge il bosco, il canneto, lo stagno e il sentiero con pallido alone melanconico.
Anche d'inverno in notti senza luce quando alle finestre vorticano danze di fiocchi e il vento tempestoso, ho spesso l'impressione di guardarti. Il piano intona con forza ingannevole e la tua profonda e cupa voce di contralto mi parla al cuore. Tu la più crudele delle belle donne.
La mia mano afferra alle volte la lampada e la sua luce tenue posa sulla larga parete. Dalla antica cornice la tua immagine oscura guarda mi conosce bene e mi sorride, stranamente. Ma io ti bacio mani e capelli e sussurro il tuo nome.
Se non puoi amarmi, amore mio, perdona il mio dolore. Non guardarmi sdegnato, da lontano. Tornerò nel mio cantuccio e siederò al buio. Con entrambe le mani coprirò la mia nuda vergogna.
Ai sospiri dell'amata la notte intera si innalza; una carezza leggera percorre il cielo stupito. E allora è come se nell'universo una forza elementare ridiventasse la madre di tutto l'amore smarrito.
In quell'istante ebbero termine i libri, l'amicizia, i tesori senza sosta accumulati, la casa trasparente che tu e io costruimmo: tutto cessò d'esistere, tranne i tuoi occhi.