Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Soldato semplice

-Non fate la guerra -
predicano i preti e i pacifisti,
-non state in pace -
dicono i guerrafondai.
-Non tacete -
ringhiano i sovversivi,
-la piazza è vostra. -
-Non urlate -
minacciano i governanti
-o la galera è vostra. -
-Non correte
non serve a niente-
dicono i rilassati. -
- Non fermatevi -
dicono progressisti
- che chi si ferma è solamente un peso. -
-Fate ciò che volete -
pensa il tempo.
-Qualunque cosa voi facciate
prima o poi vi prendo tutti. -
Ma io che solo di lui mi fido,
solo del tempo
che non impone niente
e arriva quando vuole,
per non uscirne pazzo,
ubriaco di parole,
giusto per togliermi di mezzo dal casino,
dai troppi bravi
i troppo furbi,
i troppo tutto,
cerco un luogo appartato,
metto la testa fra le mani,
tappo gli orecchi
e stringo forte gli occhi.
E vomito.
Composta sabato 27 settembre 2014
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Un martedì mattina presto

    C'è questo dormiveglia
    che mi fa tirare su da dove dormo
    con gli occhi che bruciano.
    Primo scherzo del primo mattino.
    Mi duole di nuovo la ferita invisibile.
    Ho sognato da sveglio che un coltello mi bucava stanotte.
    Adesso è accanto a me che riposa
    il coltello che ho sognato stanotte.
    Composta sabato 27 settembre 2014
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      La scena del primo atto

      C'è un rosso chiaro in alto
      che quasi spacca il cuore.
      Quel volo d'uccello è un graffio nero ad una tela appena dipinta.
      Io sono in basso,
      di spalle,
      sul lato destro della scena,
      vicino alla cornice.
      Sento dietro di me le voci dei primi spettatori,
      commentano.
      Non mi posso voltare
      non mi posso muovere
      sono parte del quadro.
      Speriamo che la mia schiena sia stata dipinta bene.
      Composta sabato 27 settembre 2014
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        M'inganno

        Ed ogni giorno
        ho una parola per te,
        un pensiero
        un piccolo dono.
        Ogni giorno
        ho qualcosa da mostrarti,
        un pretesto per toccarti una mano,
        richiamare la tua attenzione.
        Ogni giorno faccio finta di dover partire
        per farmi abbracciare da te
        e dopo cinque passi ritorno indietro
        per far finta di arrivare
        e poterti abbracciare.
        Ogni giorno
        mi siedo da qualche parte
        faccio un segno davanti alle mie scarpe,
        chiudo gli occhi
        e dopo avere passato una giornata con te li riapro.
        Guardo le mie scarpe
        il segno fatto in terra.
        Non mi sono mosso.
        Composta sabato 27 settembre 2014
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          Scritta da: Mariella Buscemi
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Precipitata
          in cima alle mie macerie
          a dominare sulla fatiscenza
          tra dissoluzione e catastrofe
          impugno il respiro come scettro
          ché solo il fiato m'è rimasto
          a farmi viva
          e
          persuasa di fare sudditi i miei terrori
          _Comando
          le mie omissioni 'ché si facciano opere
          e
          Confesso
          d'essere rea
          d'un peccato originale
          che nessuna acqua battesimale
          o lacrima di _pia_ donna
          o mio stesso sacrificio
          possano purificare.

          Nell'anno del giudizio
          Io divento, Universale.
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            Scritta da: Mariella Buscemi
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Come l'impressione dell'appena percettibile
            fruscio d'organza
            e carezzare lieve di polpastrelli timidi
            e tu
            che inumidisci di neve
            e danzano fiocchi bianchi
            dinanzi alle ciglia nere
            e l'insospettabile trama del corpo
            rotea e traccia in aria
            nel volo
            - il volo -
            foss'anche
            che tu, leggero,
            mi volassi nel petto
            e m'inebriassi di loto,
            foss'anche
            lontano,
            ti avvertirei vicino
            nella fragranza
            del sapore
            che al tatto cede
            e cade alla vista
            nel solo sentire

            * in te ammiro
            un deserto di neve
            _rara bellezza *.
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              Scritta da: Vera Santoro
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Al mio uomo

              Quanto sono lunghe le ore del giorno
              senza di te,
              ma quanto sono più lunghe quelle della notte.

              Ogni battito è un fremito
              e per ogni fremito un respiro in meno
              e per tutto, il tuo ricordo nei miei occhi.

              Quanto vorrei averti accanto, per dirti
              mille e mille parole, per sorridere con te alla vita,
              per donarmi a te, un attimo e sempre.
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