Poesie generazionali


Scritta da: Sonia Abbondante
in Poesie (Poesie generazionali)

Assenza

Sento scrosciare delle gocce in mezzo al mare
e mi affaccio in questo varco e attendo
il calore del tuo intenso amore.
Scorgo accarezzamento
e mi risuonano le tue parole
in un brandello del mio cuore.
Apprendo questa angustia che
mi invade e che senza il mio
sole non percepisco il tuo bene.
Composta giovedì 12 dicembre 2013
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    Scritta da: Linda Reale Ruffino
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Ti sento ancora

    Io non so dove sei andata
    ma in me ti sento ancora
    come il dondolio del nascituro
    nel grembo di una madre,
    come il primo vagito di un neonato
    che si affaccia alla vita,
    come la preghiera
    nel cuore di un fanciullo
    la sera di Natale,
    come quando
    ancora senza voce,
    cercavo i tuoi occhi
    e tu, con infinito amore,
    mi guardavi sorridendo.
    Composta mercoledì 2 gennaio 2013
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      Scritta da: Federico Riboldi
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Pietanza emozionale

      Sei mai stato affascinato da una canzone coinvolgente,
      Che malgrado tutte le volte nella tua vita potresti sentirla
      Ogni volta sembra proprio la prima...
      E io sono sicuro che ti ricordi quella prima volta.

      L'esperienza
      Ci migliora

      Vedi, è difficile da spiegare ma ti fa sentire così dannatamente bene
      Ti senti nuovo in quella canzone
      E la tua mente viaggia viaggia e viaggia in posti mai pensati prima
      Perditi in quella musica
      La sensazione è forte, travolgente e immensa.

      L'innamoramento
      Ci accomuna tutti

      Se per te è la prima volta,
      Sai, ho una cosa da dirti
      Stai per elevarti in posti sconosciuti
      E tutto sarà tremendamente bello.

      Il ricordo
      È il nostro dolce

      Ma tutto quello spinge
      Poi finisce per cadere
      E rimaniamo soli, con i nostri amici
      Strazi, stracci e alcolici
      Di quella che una volta era un'assurda empatia
      Ora rimane una schifosa e cupa apatia.
      Composta giovedì 15 agosto 2013
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        Scritta da: Federico Riboldi
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Imparziale

        Eh si, siamo ancora qui
        Qui ad aspettarti arrivare, ragazza
        Anche se il mio sguardo punta oltranza
        Resto qui a pensare...

        A quanto sei bella, sei speciale
        Ancora sento l'odore in questa stanza
        Anche tu, ragazza, sei stata imparziale
        Ma il tuo cuore era in preda a una dimenticanza.
        Esistenziale, la tua timidezza
        Misteriosa e ravvivante senza una certezza
        La tua voce priva di sicurezza
        è stata rassicurata dalla sua completezza...
        Mi sento troppo debole per tenere duro,
        Sono troppo solare per diventare scuro
        Ma ogni volta che ti vedevo diventavo insicuro
        E,, forse ero troppo immaturo.

        La mente si deve aprire per funzionare
        Il mio aereo senza di lei non può cabrare
        Mi sento solo senza qualcuno con cui abbinare
        Tutte le visioni si stanno per alienare
        E booom! Dopo quel messaggio
        Pensavo ci fosse qualcosa ma mi sbaglio
        Andava tutto bene, lo sentivo
        La rabbia sale ma lo intuivo
        La colpa è mia, sì affermativo
        Solo che tu sei stata il mio colpo aggiuntivo
        Con quel restiamo amici,,
        Hai rivoluzionato i miei calcoli piu algoritmici
        Stravolto i miei battiti
        Ma in quel quadro, non riesco a vedermici
        No, restare amici è una pugnalata
        Vedere un'altro con la persona amata
        Ambita
        Sognata
        Dividere la tua metà con quella inadeguata
        ai miei occhi... individuata

        Però alla fine ho ceduto,
        Mi sono rialzato e poi ricaduto
        Tu di me vedi un volto
        Ma in realtà, dietro è molto molto più profondo
        Sui miei passi non ci ritorno
        Dentro alle mie immagini mi deformo
        Ma se tu tornassi,
        Forse sconvolgeresti ancora la mia prassi...
        Ciao ci si sente
        Ma nasconderò i miei pensieri abilmente
        Perche se tu li capirai,
        Le tue sicurezze slaccerai...
        Composta lunedì 5 agosto 2013
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          Scritta da: Federico Riboldi
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Maturità

          Hai ragione è arrivata l'ora di cambiare
          Lussuria egoismo te ne devi andare
          Lasciatemi solo con le mie lacrime
          Quando ho finito io sarò esanime
          Non c'e più il tempo per parlare
          Quando un bomba sta per brillare
          Non sono più io la tua ombra
          E acido cola dalle tue labbra...

          Una mano che ti sgretola le membra
          Quella che ti stringeva ora ti stritola
          Esci che pesi meno di una libbra
          Perché il cibo è ancora chiuso nella scatola
          La fame è passata dalle membra
          I denti stridono, chiedono la botola
          Non è più come fare un calcolo di algebra
          Il momento scorre come un battito di palpebra...

          Non discriminarmi
          Ma prova a compatirmi,
          Ok ho fatto i miei sbagli
          Ma sono vittima degli eventi
          Ok da qua si riparte,
          Ho capito: quella non era un'arte
          Era una caccia a una felicità sottile
          E senza orgoglio di apparire
          I miei errori saranno la mia guida
          E non voglio che tu cerchi di capire
          Perché sarà solo una lunga sfida.

          Dopo tanto tempo solitudine si fa sentire
          La paura bussa alle porte e il coraggio non va ad aprire
          Il campanello suona, la sveglia è attiva
          L'ora di maturare, ora, è una prerogativa
          Cambierò tutto, cambierò prospettiva
          Non ci sarà più nessun'altra alternativa
          L'esperienza è già stata educativa.
          E tutto si trasforma in una autoinvettiva.
          Composta mercoledì 3 luglio 2013
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