Poesie generazionali


Scritta da: C. Veratelli
in Poesie (Poesie generazionali)
L'allegria, la felicità nel cuore
felici di essere se stessi
in ogni luogo in ogni dove
Liberi di amarci,
liberi di stare
oppure di andare
Guardami e ridi con me.
Io e te perle grezze in questo
oceano di mare
con alte onde da dover cavalcare
Uniti in questo mondo
ancora da scoprire
ancora infinitamente da esplorare
Stammi accanto
e ti prometto che
voleremo in alto
lontano
e come una dolce carezza
una dolce favola,
come un pensiero
d'amore
diventeremo
un'amore in un tempo
incantato.
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    A mio padre

    La tua morte mi ha insegnato il senso della vita
    la tua vita mi ha insegnato l'onestà, l'amore, il sacrificio, l'umiltà, il dolore
    il tuo dolore mi ha insegnato a cacciar lacrime
    le tue lacrime mi hanno insegnato a capire la sofferenza
    la tua sofferenza mi ha insegnato a conoscerti
    tutto questo fosti tu papà, tutto questo sarò io.
    Nel sogno ti ritrovo, accarezzando l'infinito, muovendomi in spazi impalpabili, volando su morbide e leggere ali di farfalla
    con la sensazione quasi tangibile che insieme percorriamo quell'infinito.
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      NOI DUE

      Noi due siamo come alberi fioriti in piena notte che nessuno contempla.
      Noi due siamo come il sole che, riposato, si sveglia al mattino e riscalda i nostri cuori.
      Noi due siamo come la pioggia di notte che bagna i nostri visi densi d'amore.
      Noi due siamo come la candida neve d'inverno che intorno tuttio rischiara.
      Noi due siamo come l'alba rosea che dà luce ai nostri cuori.
      Noi due siamo come l'acqua fresca che disseta il nostro amore.
      Noi due siamo come angeli bellissimi che in eterno vivranno il loro inconsumato amore.
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        In quei momenti

        Quando mi morì la vita
        non fui colto impreparato,
        o forse si.
        Io non li chiusi
        gli occhi,
        quando mi morì la vita.
        Li abbassai,
        per rispetto.
        Non ero disteso
        quando mi morì la vita,
        ero in piedi,
        come sempre sugli attenti.
        Fu quando mi morì la vita
        che vidi tutto in un momento.
        Non più pensieri
        ma immagini colorate,
        lame sottili e taglienti.
        Pellicole del film vissuto
        a scatenarsi come impazzite
        nella testa,
        diventata sfera
        di fragile cristallo
        oppure la testa dura
        di quando sbagli...
        Come era tardi per riconoscersi,
        e come era tardi per pentirsi.
        Come fu tardi
        per ogni cosa
        quando mi morì la vita,
        quando mi si spense il cuore.
        Composta lunedì 23 dicembre 2013
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          Scritta da: Vera Santoro
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Il mio Natale

          Ho camminato tanto per la strada,
          cercando lo spirito del Natale.
          Ho guardato mille vetrine sfavillanti di luci,
          ho assaporato mille dolci, ma nulla mi scaldava il cuore e
          la mia anima era vuota e buia.
          L'ho cercato in una chiesa, ma la tenue luce delle candele
          e le bocche in perpetuo movimento,
          non riuscivano ad indicarmi la via.
          Ho asciugato una lacrima e donato un sorriso,
          ho regalato la speranza del domani a chi l'aveva persa
          ho stretto una mano tremante
          e abbracciato chi era solo da troppo tempo
          e solo allora, ho trovato lo spirito del mio Natale.
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            Scritta da: Livido Nero
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Violento, furente, incandescente,
            urlato, sussurrato, possente.
            Potente come un fiume in piena,
            mi travolge quest'amore,
            ruggito nel profondo della gola,
            sentito nel profondo del petto,
            forte come un pugno in pieno volto,
            graffiante come schegge impazzite,
            sensuale come un tango a fior di pelle,
            ingannevole come una notte
            passata nel calore del tuo essere femmina.
            Annebbiami, violentami anche l'anima se puoi,
            sfiorami e poi colpiscimi diritto al cuore,
            fammi sentire che non c'è
            altra amante che possa desiderare,
            fammi assaporare il dolceamaro sapore
            dell'abbandono in un letto ancora stropicciato.
            Composta lunedì 23 dicembre 2013
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              Scritta da: C. Veratelli
              in Poesie (Poesie generazionali)
              Passi incerti
              e sorrisi dispersi nella
              danza della
              vita
              ma voi avete imparato a volteggiare
              per sentire addosso
              la bellezza di tutte le cose
              vi auguro ogni gioia
              cara amici
              che il bene trionfi sul male
              e dolci sorrisi sui
              tristi pianti
              carezze e dolcezze che vi possano
              sempre riempire il cuore
              danzate sempre e volteggiate
              sulla vita degli anni
              raccogliete sogni e speranze
              e nutritevi di loro
              per essere eternamente vita
              vi voglio bene un abbraccio sincero
              a tutti voi.
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