Poesie generazionali


Scritta da: Enrico Giuffrida
in Poesie (Poesie generazionali)

Buon Anno

All'aurora del nuovo anno,
respiro l'aria fresca del mattino
carica dei sogni e di speranze
che nella notte abbiamo affidato.
Lemme il sole si innalza
dall'Oriente fa brillare la neve,
che come un candido piumone
avvolge lo scenografico Mongibello.
Quiete appare lo Ionio,
dolcemente le onde baciano la Sicilia;
le ridanno il lieto sostegno
per il cammino appena iniziato.
L'Aquila svolazza pei Monti Siciliani
le sua ali abbracciano gli gelidi boschi montani;
il suo possente Grido annuncia alla dormiente natura
la venuta del nuovo anno.
Intanto dagli imponenti forni
si leva quel dolce profumo di dolci nostrani
che di già eccita il nostro naso
e il nostro insaziabile palato.
E' la sveglia del nuovo anno
nel giorno colmo di allegria e letizia.
Buon Anno a voi, tutti popoli e nazioni,
dal vetusto Balcone della Sicilia.
Composta mercoledì 1 gennaio 2014
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    Scritta da: Lorenzo.k.91
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Occhi di padre

    Sembrano viaggiare nel tempo
    Scuri e profondi come il mare
    Annegano qualsiasi pensiero
    Tu possa avere

    Scuri e provati come la terra
    Attraverso cui puoi vedere
    Tutto ciò in cui credere
    Guardano un figlio al futuro
    Mentre vedi in loro il passato

    Scuri e stanchi come la notte
    Sprofondano nell'anima
    Come il ricordo del tempo che va.
    Composta venerdì 15 settembre 2006
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      Scritta da: Lorenzo.k.91
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Fantasma

      Ti trascini per le strade
      vagando con la mente svuotata,
      la folla ti avvolge
      senza percepire la tua presenza
      sei fumo!
      Che scivola tra loro
      come un eco inascoltato,

      luci e ombre
      avvolgono il tuo corpo
      proiettandone l'ombra sull'asfalto
      come un anima al tuo fianco
      sei tu dentro
      le strade vuote
      di questa città.
      Composta giovedì 11 giugno 2009
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        Scritta da: vella arena
        in Poesie (Poesie generazionali)
        È tardi devo andare
        Devo abbattere l'albero di spine
        Devo dar voce ai silenzi
        Devo poter sorridere a una poesia,
        Dove il sole tramonta
        c'è un angolo mio
        asciutto e forgiato
        sterile ai pianti
        affollato di ire trascorse.
        Devo andare
        verso i rivi gioiosi
        che hanno il calco
        di un passo deciso.
        Alle spalle onde pesanti
        che offendono il mare
        Tu non sapevi che pure il mare si offende.
        È proprio tardi
        devo andare.
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          Scritta da: Lorenzo.k.91
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Meccano

          Tutto cominciò dall'assemblaggio
          adesso sono più vecchio,
          forse sono più freddo,
          un segnale mi impone di alzarmi!
          Senza pensare ripeto sempre
          gli stessi movimenti,
          le mie azioni sono state monitorate
          i miei consumi studiati
          dentro di me
          il battito dei miei ingranaggi
          mi regala una vita di programmazioni,
          privo di ambizione
          mi accontento di avere una funzione,
          mentre mi cambiano alcune componenti
          mi accendono e spengono...
          sigarette sul petto,
          a fine giornata
          raccolgo i miei pezzi
          e guardo il mondo da una scatola.
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            Scritta da: Lorenzo.k.91
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Ben tornato a casa

            Ben tornato a casa
            Per restare immobile
            A guardare un mondo che gira,
            Dalla finestra le ombre che si allungano
            Sono il riflesso di una luce passeggera,
            Un vetro si spezza...
            E dalla porta della mia stanza
            Le voci di vecchi rimpianti
            Anticipano sempre la buona notte,

            Rifugiatomi nei talk show
            Dove è la mia mente
            Offuscata dai troppi litigi?
            In una valle deserta
            O negli abissi più profondi?
            Le luci che entrano dalla mia finestra
            Mi renderanno cieco
            Non potrò più vedere altro
            Le grida oltre la mia porta
            Mi renderanno sordo
            Non potrò più sentire altro

            Nella mia stanza,
            Protetto dal silenzio
            Di quattro mura,
            Fogli di pensieri sparsi
            Volano via dalla finestra aperta
            Come favole nella mia testa...
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