Poesie generazionali


Scritta da: Mariella Buscemi
in Poesie (Poesie generazionali)
Amo, in assoluto, che mi venga rivolta un solo tipo di domanda,
e di questa ho disperato bisogno,
fatta con il cipiglio di chi vuole invadere l'anima,
assediandola,
e voglia farla vibrare,
come pelle finissima di tamburo
sotto lo scalpitare dei palmi.
Disarmarmi di difese e farmi aderire
alle pareti della vergogna, del pudore e della remora.
Tu sei la domanda.
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    Scritta da: Mariella Buscemi
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Sbilanciata sul precipizio
    al cospetto della vertigine del nulla
    e m'attendo
    e mi ritardo la caduta
    sazia d'avanzi d'ultime cene
    presunta sovrana dei tre mondi
    tra vampe e cieli
    in sospensione-limbo
    sconfitta nell'eremitaggio
    caustica e dissacrante
    cementata in nicchia
    come statua d'iridi roteanti
    a farmi d'ultima umanità
    offesa dallo stupro della spietatezza
    inneggio agli eserciti dei sentimenti neri
    di incedere ed uccidere.
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      Scritta da: Mariella Buscemi
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Oh, le mie passioni grottesche che mi fanno così tanto arrossire
      inorridire
      Quest'immaginario che mi trastulla con ogni violenza impensabile.
      Animali a guardarsi dritti negli occhi, noi.
      Chi abbassa, per primo, lo sguardo, perde.
      Chi lo sostiene senza prostrarlo, non vince.
      Se vorrai guardarmi da più vicino, lì, sarà la tua vittoria.

      Ed io a dartene fittizia convinzione.
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        Scritta da: Mariella Buscemi
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Il bianco si mistura al nero in una miscela perfetta,
        amalgama,
        ma dai contorni definiti,
        sull'anima a scacchi
        matti
        Regina senza cavallo ed alfieri diabolici.

        Chiusa come le chiese,
        chiedimi dei chiodi
        dispersi nei chiostri antistanti le chiose.
        Chiari i pensieri del mio battesimo
        durato fino alla tua estrema unzione.

        Trauma

        Ago e memoria che passa per crune sottili.
        Rimozione, ma mai dimenticanza

        Dreno i liquidi di fluide paure con
        Oppiacei umorali e
        Persecutorie forme
        Paranoidi
        Istrionica e teatrale
        Offesa dal passato

        Artica

        Mendico
        Estremo
        Tragico
        Amore

        Con il nero dei capelli e lo sguardo celeste aperto sull'irrisolto,
        pelle diafana a contrastare l'anima.
        Con il nodo che incontra i denti del pettine.
        Con la coda di topo, come scalpo, in una tagliola.
        Come la mosca nella rete del ragno.

        Malizia smaliziata con i profumi da puttana,
        spuria,
        sono davanti alla Santa Inquisizione a scegliere nella stanza delle torture ad espiare le mie eresie mentali e farne reliquia.

        Finalmente, nell'ultima forma di purezza.
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          Scritta da: Mariella Buscemi
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Furore e torpore.
          Sintetizzazione e overdose.
          Mi bolle dentro questa chimica che segna, ogni volta, la disfatta.
          Mi disfo.
          In mille pezzi.
          Non si capirebbe la mia forma iniziale
          (meglio)
          Quando sto così, non sto,
          non ci sono,
          non esisto,
          mi frantumo,
          mi piango,
          mi nauseo,
          mi castigo,
          mi evito,
          mi fustigo,
          mi inginocchio,
          mi ammalo (di più).
          Mi elimino,
          mi tradisco,
          mi lacero,
          mi strappo,
          mi dilanio,
          non mi perdono,
          non mi assolvo,
          mi danno.
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