Poesie generazionali


Scritta da: James Newhouse
in Poesie (Poesie generazionali)

Adesso volo!

Son le una e due
di notte s'intende
e dopo sane chiacchere
sento l'animo più sereno

silenzio
lo amo
mi ascolto e
mi sento fiero, ma impaurito

emergerò
tra corse e telefonate
tra emozioni e urla
tra frastuono e ordine

un sorriso, mezzo
furbetto
da signorino...
da ometto libero

mi hanno dato un sacco di nomi
stronzo e amore i più comuni
e adesso sorrido di nuovo
e adesso, adesso volo!
Composta mercoledì 7 agosto 2013
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    Scritta da: James Newhouse
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Libero: chissà quanto

    Profumo di fumo
    aria di libertà offuscata
    che sensazione di affanno libero
    o di ossigeno bruciato

    di un adolescenza che torna
    con meno paure senza età
    e adesso che mi tuffo
    non so dirti neanche se è profondo

    nell'incertezza di uno sbaglio
    di aver tentato e fatto
    di essere libero chissà quanto
    adesso mi fermo, e scelgo

    te
    lui
    il mare
    o me!
    Composta lunedì 24 giugno 2013
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      Scritta da: Marilena Aiello
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Mattino

      Dita di sole si allungano nel verde,
      svegliano ogni foglia e il buio si perde.
      Torna il giorno che svela i colori,
      soffia luce nell'anima e si accendono i cuori.
      Brusii e cinguettii rivelano nidi e tane,
      saltano scoiattoli tra i rami, gracchiano le rane.
      Bambini felici si inseguono nei prati,
      nei loro giochi sono pirati e gli alberi son castelli fatati.
      Composta mercoledì 7 agosto 2013
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        Scritta da: scrivo
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Mi manca

        Manchi si cazzo manchi,
        Finalmente te lo scrivo.
        Mi manca la tua buffa voce,
        Le tue sfumature le tue litigate coi tuoi
        le fusa del tuo gatto che non sono mai riuscita a

        sentire tramite quel maledetto cellulare che ci

        divideva,
        Mi manca maledire i kilometri,
        mi mancano i sogni
        i tuoi conforti le tue sagge parole.
        Mi mancano i tuoi messaggi improvvisi,
        Il tuo nasconderti dietro a dei allontanamenti

        incomprensibili.
        Mi manca tutto.
        Mi mancano le lucciole, mi manca il tuo nome in

        rubrica,
        mi mancano le nostre chiacchierate i nostri litigi le

        canzoni che non conoscevo,
        mi manca ogni maledetta cosa di te.
        Mi mancano le tue mani che ho sempre desiderato

        toccare, mi manca il non dormire il pomeriggio per

        sentirti.
        Mi manca la libertà di chiamarti,
        mi manco io si io com'ero con te,
        Credevo nei miei sogni mi sentivo finalmente

        perfetta, e se non seguivo i consigli degli altri mi

        sentivo maledettamente ribelle.
        Mi manca ogni cosa di quello che eravamo, ogni

        dettaglio ogni sera la luna era diversa e si vestiva

        di bellezza e noi che la contemplavamo al telefono.
        Mi manca l'ansia la paura nel ritrovarti diverso nei

        messaggi, mi manca ascoltare la musica e sentirti

        perfetto nelle parole di quei poeti.
        Mi manchi.
        Composta lunedì 5 agosto 2013
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          Scritta da: petersilver
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Le mie tre donne

          Le ho amate da sempre e sempre le amerò
          La prima l'ho amata appena l'ho incontrata
          introversa, laboriosa, sincera, premurosa.
          La seconda è una puledrina di razza
          orgogliosa, bella, intelligente.
          La terza è la forza della volontà
          è la più delicata, la più sensibile, la più timorosa.
          Queste sono le tre donne della mia vita
          tre fiori rari, tre fiori da ammirare ed odorare.
          L'unico mio rimpianto è di non poter stare di più con loro
          poiché sento la vita sfuggirmi e non ci posso fare nulla.
          Composta lunedì 30 novembre 1987
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Sulla scena del...

            Sono tutti lì
            sul luogo dell'accaduto.
            Uomini in divisa
            tengono un po' a distanza la folla dei curiosi.
            I cellulari in aria
            sono al servizio dei cretini.
            Girano intorno al corpo
            con fare professionale
            i poliziotti e il magistrato,
            i vigili del fuoco.
            Aspetta il furgone nero
            solo un po' più distante.
            È quello dei senza fretta,
            quello dei morti male.
            Quelli che vanno tutti sul tavolo di marmo
            stesi ben fermi
            per l'ultimo controllo,
            giusto per confermare:
            -il morto è morto,
            è morto per davvero-.
            Lo stato è lì presente
            e potrà senza dubbio dire:
            -c'ero,
            c'era un mio funzionario. -
            Ma tutti sanno che
            è lì solo a certificare.
            È certo che non c'era
            al momento di impedire
            che maturasse il gesto
            la voglia di morire.
            Come se gli fregasse qualche cosa
            a chi è partito così male
            ed a chi resta
            di come è morto ed a che ora,
            di chi sta lì a certificare.
            Quello che a tutti importa
            è quel "perché",
            per maledire non qualcuno a caso
            ma chi c'è da maledire.
            E come sempre accade
            in questo strano mondo
            tutto viene archiviato
            con un referto ed un verbale,
            lavoro da sbrogliare.
            Finisce in burocrazia
            l'ennesimo suicidio
            magari liquidato
            come gesto insano,
            un gesto sciagurato.
            Ma noi sappiamo
            che il gesto è provocato.
            Composta venerdì 2 agosto 2013
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Eppure

              Eppure potrei ridurre il mio spazio per farti posto accanto a me
              Eppure diverrei la tua ombra per seguirti ovunque
              Eppure farei miei i tuoi bisogni e le tue paure
              Eppure ti donerei la mia speranza se ne perdessi le orme
              Eppure ti darei la mia aria se ti mancasse in gola
              Eppure disegnerei la strada dei sogni sulla sabbia
              Per scorgere all'alba ogni tuo sorriso
              Eppure rinuncerei alla mia libertà se decidessi di legarmi a te
              Eppure mi dipingerei con i colori del tramonto per accogliere il tuo riposo
              Eppure aspetterei il tuo ritorno con la voglia di riabbracciarti
              Eppure comprerei il silenzio per lasciarti riposare
              Eppure mi inventerei ogni sera una nuova storia d'amore per
              incantarti e sorprenderti ancora
              Eppure potrei darti il meglio della mia vita se solo e semplicemente mi dicessi di si!
              Composta mercoledì 31 luglio 2013
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                in Poesie (Poesie generazionali)

                Sono confuso

                È come
                se viaggiassi sempre col vaso in mano,
                in attesa dell'ultima goccia
                -quella che lo faccia traboccare -
                È come
                se scegliessi sempre le strade più lunghe
                per poter dire che mi manca il tempo.
                Tutto mi serve ad illudermi di poter scegliere.
                Ma niente è come vorrei.
                Non arriva mai quell'ultima goccia,
                le strade più lunghe non mi portano a niente.
                Giro su me stesso
                per guardarmi intorno,
                ma non vedo nulla.
                Forse
                perché tengo sempre la testa bassa,
                guardo la brocca che ho in mano
                e la goccia
                l'ultima goccia
                mi cade sulla testa.
                Composta mercoledì 31 luglio 2013
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                  Scritta da: Marilena Aiello
                  in Poesie (Poesie generazionali)
                  Esprimi un desiderio
                  un desiderio che sia buono
                  un desiderio che sia giusto
                  esprimi un desiderio e soffia forte
                  soffia al vento i semi della speranza
                  che giungano lontano lontano
                  che rallegrino uno sguardo
                  che riaccendano un sorriso
                  esprimi un desiderio e credi
                  credi nel sogno, nel cuore e nel cielo
                  credi che un giorno sarà sole e sarà amore
                  credi nella vita, credi in te, credi in me.
                  Composta domenica 16 giugno 2013
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