Poesie generazionali


Scritta da: Alfonso Chiaromonte
in Poesie (Poesie generazionali)

Viole

Creature del silenzio, o prime viole,
accarezzate dalla fantasia,
voi soltanto non mi portate via
la primavera e il sole.
Belle viole piene di languore,
sbocciate nel dì della tristezza
tra un cipresso, una tomba e tra l'asprezza
di un marzo traditore
e levate come di uccelli stornellata
al cielo palpitante il nuovo canto,
che canta i fiori, il sole ed il rimpianto
della mia donna amata.
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Il giorno prima del giorno dopo

    Cosa ho fatto ieri sera per te ?
    Ho versato l' argento in un bicchiere
    per dare forma a pensieri bagnati
    e brindare ai ricordi scordati.
    Cosa ho fatto iersera per te,
    ho sdraiato nudo sul letto
    il mio corpo che invocava riposo
    ed ho bruciato dei fiori nel bosco sognato,
    bacche di cedro ad un dio di passaggio.
    Cosa ho fatto la notte nel buio,
    ho sperato che ci fossi tu.
    E passata la notte nel buio,
    cosa ho fatto stamani per casa,
    ho aspettato che tu non ti alzassi
    per evitare di dare il buongiorno.
    Sono sceso per strada in pigiama
    ed ho fatto la fila alla posta
    per spedirmi
    un telegramma gradito.
    Un buongiorno spedito per carta
    per evitare di dovermi parlare.
    Son tornato a rinchiudermi in casa
    a cucinarmi il pranzo per ieri.
    Promettendo a me stesso che un giorno
    farò fare la dieta al mio cuore.
    Mentre intanto
    in camera aspetta
    il mio vuoto dei giorni peggiori
    ed il tuo piatto stemmato
    sporco
    degli avanzi della tua cena di ieri.
    Composta venerdì 9 agosto 2013
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      in Poesie (Poesie generazionali)
      Pensiero positivo:
      Vedo dalla mia finestra una fiorita ginestra
      e mentre la rugiada si colora col bagliore dell'aurora,
      il sole prende forma all'orizzonte riflettendosi nei miei occhi e sulla mia fronte,
      per dare inizio ad un nuovo giorno di speranza
      illuminando il cielo, il mio pensiero e la mia stanza.
      Composta mercoledì 10 aprile 2013
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        Scritta da: James Newhouse
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Su una panchina, in un boschetto a Soffiano

        o mio Dio quanto sei bella
        oggi ti guardavo,
        ti sentivo parlare,
        pendevo dalle tue labbra

        ricordo il secondo in cui ti ho conosciuta
        eri impaurita
        sembravi indifesa
        ma ricordo i tuoi occhi

        e oggi,
        mentre parlavo,
        li ho sentiti su di me
        su quella magica panchina

        sei la donna che voglio al mio fianco
        sei donna
        finalmente una
        che merita tanto tanto impegno

        poca poseia, lo so...
        ma è troppo importante
        che un giorno rileggendo queste parole
        tu possa dire: "avevi già previsto tutto?"
        Composta mercoledì 7 agosto 2013
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