Poesie personali


Scritta da: ROBERTO POZZI
in Poesie (Poesie personali)

Nudo

È proprio così che mi sento
e che vorrei continuare
a essere:
nudo!
Mi piacere liberarmi
dei fantasmi del passato,
dei repressi pregiudizi,
dell'incomprensibili attese,
e delle immobilizzanti paure
che minano quel vero amore.
cui tengo con una passione
più forte di quella
per la vita stessa!
Ormai mi sono già spogliato
dinanzi a tuoi occhi
di tutti i ridicoli costumi,
non mi sono rimaste più
tante vergogne da rivelare.
o da nascondere
per poterti amare!
Ho appena gettato via
anche l'ultima maschera,
quella dell'apparenza,
l'unica che ho indossato
per non lasciarmi andare
al quel sentimento divino
che io ho per te!
Adesso sono davvero nudo,
psicologicamente indifeso,
sono alla tua mercé,
tu puoi disporre di me
come meglio credi:
la mia anima è qui,
sul tuo piatto,
per soddisfare tuo qualsiasi
desiderio sentimentale!
Molti pensano che per amare
bisogna prima di mettersi in gioco
denudando il proprio corpo,
per confermare all'amato
quell'affetto che si sente,
Forse non così è capitato,
ne'strano né per puro caso
che con te è successo l'opposto,
ribaltando le regole della seduzione
ho messo a nudo la mia anima
invece del mio corpo,
lasciando la conoscenza carnale
come il sospirato atto finale
della nostra romantica
commedia d'amore!
Composta sabato 26 ottobre 2013
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    La Resa

    Iella da ragazzino ebbi per mano
    e grandicello pur per man mi tenne
    e, poi, quando mia gioventute venne,
    puranco allora mio reagir fu vano.

    Allorquando scansare essa volevo,
    più fortemente a presa mi teneva
    e ancora più forte a essa mi stringeva
    mentr'io contro essa sempre più mordevo.

    Stretto mi tenne da bambino a vecchio,
    mai seppi chi m'aggravò di tal malocchio,
    or che m'appresto a varco d'ultimo guado
    lascio che vada come ad essa aggrada.
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      Scritta da: Nello Maruca
      in Poesie (Poesie personali)

      Il Fato

      Or quando il danno la tua vita tange
      ed a nessuno puoi addurne il danno,
      al fato riportar puoi tutte frange
      che sol'esso a vita dà sì tant'inganno.

      Non ti curar, perciò, di danno e inganno,
      prosegui per la via irta e spinosa
      ché quello da portare è il tuo affanno;
      nato non sei a condurre vita gioiosa.

      Né conviene tener cruccio entro core,
      né a fato convien pensiero donare
      ché quando mala sorte salta fore
      contro essa nullo pote nulla fare.
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        Scritta da: Grazia Finocchiaro
        in Poesie (Poesie personali)

        Come neve

        Non avranno più bagliore
        gli astri nel cielo
        quando l'orrido giorno
        seccherà la mia pelle,
        spegnerà del cuore
        la fiammella,
        diverrà gelo nelle pupille,
        nessun alito nelle mute parole.

        Non apparirà dopo piogge
        l'arcobaleno,
        non sarà più carezza
        dalla mano,
        tra le labbra
        non sboccerà il sorriso

        non più varcherà nella mente
        il vissuto di tempi fanciulli.

        Nell'incredulità
        tutto apparirà sopito,
        s'amplierà una quiete
        somigliante
        al cader della neve.
        Composta lunedì 30 novembre 2009
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          Scritta da: Grazia Finocchiaro
          in Poesie (Poesie personali)

          Chiami amore ancora

          Chiamami
          se ti sorprende la mia indolenza
          e dalla mia bocca non sboccia
          alcuna parola,
          se la forza del vento
          mi sospinge lontana
          frenami tra le tue braccia,
          forse dal tuo pugno
          si schiuderà la carezza
          che avrà più forza delle mie lacrime

          quando tra le pareti filtra la solita luce
          e disarmonica è la musica,
          sia il tuo vigore
          a scuotere il mio corpo assopito,
          da che i nostri passi
          non si seguono né s'affiancano
          l'alba ritarda il suo canto.

          Chiamami
          seppur non ho più la cesta per le fragole
          se il gelsomino più non infiora
          se da dietro la collina
          l'oro del sole s'alza un po' sbiadito

          chiamami
          come più non ho udito...
          chiamami Amore, ancora.
          Composta martedì 31 gennaio 2012
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            Scritta da: Sandra Piogia
            in Poesie (Poesie personali)
            Se fossi mare bagnerei la terra
            d'amore profondo per lavare la guerra
            se fossi vento spazzerei la tristezza
            soffierei più forte per aver la certezza
            se fossi immenso come il cielo
            stenderei l'allegria leggera come velo
            se fossi soldato sparerei con i fiori
            perché ogni guerra portasse colori
            se fossi fuoco l'odio brucerei
            con scintille d'amore che mai spegnerei
            se fossi sole con ogni mio raggio
            darei all'uomo tanto coraggio
            se fossi terra seminerei felicità
            perché la vita sia di prima qualità
            se fossi tempo tutti aspetterei
            perché ogni cosa andasse come vorrei.
            Composta mercoledì 28 novembre 2012
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              Scritta da: Gianluca Cristadoro
              in Poesie (Poesie personali)

              Poeti e lacune

              Leggo Saffo e mi fa un baffo.
              Con Catullo mi trastullo.
              Se con Saba tiro all'alba
              di Montale me ne cale.

              Penna poi il lirismo impenna
              mentre la Merini insegna.

              Per non dire poi di Dante
              sommo il verso e virtù tante.

              Di poeti folta schiera
              leggo da mattina a sera.

              Ma riuscire ad imitarli
              non riesce senza tarli
              e lacune risanare
              del mio umile poetare.
              Composta venerdì 25 ottobre 2013
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                Scritta da: Gianluca Cristadoro
                in Poesie (Poesie personali)

                Natale

                Attendere ti fai come una sposa,
                sapendolo il mio cuor sereno aspetta
                prezioso come petali di rosa
                soave come i fiocchi della vetta.

                Pian piano ti avvicini silenzioso
                Il tempo di lasciar per dote amore
                a terre e genti un tepido candore
                magia donando all'animo dubbioso.

                Natale, ti ricordo quelle notti
                ingenue le mie veglie di fanciullo
                che nella fantasia i ricordi cullo
                né il tempo né l'età ha ancor corrotti.

                L'immagine del Babbo col pastrano
                che rosso come il fuoco tutto infiamma
                sentire mi faceva inquieto e strano
                cercando poi conforto dalla mamma.

                Ma la mattina dopo era una festa,
                il cuore palpitante e incuriosito,
                pensieri che frullavan per la testa
                e lo scartar dei doni atteso rito.

                Da allora di natali ho visto andare
                ma poi immancabilmente ritornare
                a rinnovare gioie e fratellanza
                e al mondo intero dare la speranza.
                Composta mercoledì 23 ottobre 2013
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                  Scritta da: Franco Paolucci
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Per essere

                  Per essere presente, si, ci sono.
                  Ma, in verità, non ho certezza d'essere!
                  Per essere non basta certo vivere,
                  osservare, lottare, sopravvivere,
                  respirare, conoscere le scienze,
                  farsi idee, altre idee, e... innamorarsi,
                  aver voglia di abbracci e di carezze,
                  baciare, ribaciare, e poi sposarsi,
                  fare figli, allevarli, farli grandi,
                  soffrendo per distacchi e delusioni;
                  piangere soli, ridere in comune,
                  essere utile a tutti ed a te stesso,
                  incontrare il talento ed ammirarlo,
                  osservarsi in dettaglio in uno specchio,
                  e poi in più specchi ancora;
                  urlare tanta gioia nel godere,
                  tacere senza sfogo per la rabbia,
                  lacerarsi le carni nel soffrire,
                  recare aiuto a gente sconosciuta,
                  sperimentare la menzogna, odiarla,
                  cercar la verità, forse trovarla!
                  E tante altre cose, e tante ancora!

                  Tutto questo, benché abbia un valore,
                  non ti farà sentire in piena vita
                  se la presenza tua in un mondo opaco
                  non sarà stata in fremito sconvolta,
                  percossa, trascinata, violentata,
                  scombussolata fino al rapimento
                  nella marea di luce generata
                  dalla potenza eccelsa dell'amore.
                  Composta mercoledì 23 ottobre 2013
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